Le misure adottate per contenere la pandemia da Covid-19, come il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine, non erano basate su criteri scientifici. Questa ammissione è stata fatta dall’immunologo Anthony Fauci il 3 giugno, durante un’audizione davanti alla sottocommissione della Camera statunitense che indaga sulle origini del Covid e sulla risposta del governo. Durante l’udienza, Fauci ha testimoniato per la prima volta a Capitol Hill da quando ha lasciato l’amministrazione Biden nel 2022. È stato interrogato anche sulle origini del virus e sui rapporti con la ONG EcoHealth Alliance.
Fauci ha ammesso che misure come il distanziamento sociale e le mascherine sono state adottate senza evidenze scientifiche a sostegno della loro utilità. Questa dichiarazione è in linea con uno studio del National Institute of Health (NIH) del maggio 2022, che evidenziava gli impatti negativi dell’uso delle mascherine sull’apprendimento dei giovani e gli effetti del distanziamento sociale su depressione, ansia e stress. Fauci, in un interrogatorio a porte chiuse nel gennaio precedente, aveva già detto che la regola del distanziamento sociale di un metro e mezzo era “apparsa” senza che si ricordasse come fosse nata. Aveva ammesso di non conoscere studi che supportassero il distanziamento sociale, sottolineando che tali studi sarebbero molto difficili da realizzare.
Fauci ha ricoperto il ruolo di direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) dal 1984 al 2022 e di consigliere medico del Presidente Biden dal gennaio 2021 al dicembre 2022. Durante la pandemia, è stato considerato un eroe dai democratici, mentre i repubblicani lo hanno criticato pesantemente per la gestione dell’emergenza. Fauci ha negato di aver cercato di coprire la teoria secondo cui il Covid-19 avrebbe avuto origine da una fuga di laboratorio in Cina, affermando di non aver mai influenzato la ricerca sulle origini del virus, sebbene abbia sostenuto la teoria della trasmissione naturale del virus.
L’audizione ha anche trattato le sovvenzioni a EcoHealth Alliance. Fauci ha negato che i soldi americani abbiano finanziato la ricerca del guadagno di funzione a Wuhan, nonostante EcoHealth Alliance abbia ricevuto sovvenzioni dal NIH dal 2014 al 2020 per esaminare possibili coronavirus provenienti dai pipistrelli. Nel 2020, il NIH ha deciso che EcoHealth Alliance avrebbe potuto ripristinare la sovvenzione se avesse soddisfatto una serie di prerequisiti, tra cui la garanzia di accesso all’Istituto di virologia di Wuhan. Nell’agosto del 2020, il NIH ha assegnato ulteriori 7,5 milioni di dollari a EcoHealth Alliance.
Alina Chan, biologa molecolare del Broad Institute del MIT e di Harvard, e Jamie Metzl, esperto di biotecnologie, hanno chiesto un esame più approfondito delle attività di EcoHealth Alliance, sostenendo che l’organizzazione non dovrebbe ricevere ulteriori finanziamenti federali fino a quando non dimostrerà di essere in grado di monitorare responsabilmente gli esperimenti finanziati con denaro pubblico. Il comitato ha scoperto che alti funzionari del NIH hanno cercato di nascondere documenti relativi ai fondi elargiti a EcoHealth Alliance, utilizzando e-mail private per aggirare le leggi sui registri pubblici.
Fauci ha minimizzato la sua collaborazione con il consigliere David Morens, negando di aver mai usato un indirizzo e-mail privato per discutere di affari governativi, cosa che infrangerebbe le norme di sicurezza e permetterebbe di aggirare la possibilità di accesso pubblico secondo le regole del Freedom of Information Act.