La clausola Spalletti riguarda il pagamento di una somma di denaro per liberare il tecnico dal suo contratto con il Napoli e consentirgli di diventare il nuovo allenatore della Nazionale Italiana
Cos’è la clausola Spalletti? Dopo le dimissioni di Roberto Mancini dalla posizione di Commissario Tecnico della Nazionale, la Federazione Calcistica Italiana (FIGC) ha individuato Luciano Spalletti come possibile successore, con Antonio Conte come seconda opzione. Tuttavia, c’è un ostacolo da superare per assicurarsi i servizi di Spalletti, e riguarda una clausola contrattuale che coinvolge il suo attuale club, il Napoli, campione d’Italia. La clausola in questione riguarda il pagamento di una somma di denaro per liberare Spalletti dal suo contratto con il Napoli e consentirgli di diventare il nuovo allenatore della Nazionale Italiana. Ma questa clausola è soggetta a diverse interpretazioni.
Le possibili interpretazioni della clausola
Ci sono 2 possibili interpretazioni riguardo alla natura della clausola:
- Clausola di non concorrenza: Se la clausola è stata concepita come una misura per evitare che un individuo sfrutti le conoscenze acquisite presso un datore di lavoro precedente per vantaggio di un concorrente diretto, potrebbe essere difficile farla valere in una situazione in cui l’incarico riguarda una squadra nazionale invece di un club.
- Ristoro per interrompere il contratto: La seconda interpretazione, sostenuta dal Napoli, potrebbe vedere la clausola come una sorta di risarcimento. In altre parole, se Spalletti ha chiesto di essere liberato dal suo contratto in anticipo, causando quindi problemi al club, il Napoli richiederebbe un pagamento in segno di compensazione. Questo scenario si basa sulla premessa che se Spalletti avesse interrotto il suo contratto in modo anticipato, dovrebbe pagare una sorta di “disturbo“.
Dettagli sul valore della clausola
Il valore della clausola per liberare Spalletti è inizialmente di poco meno di 3 milioni di euro. Tuttavia, questa cifra diminuisce progressivamente. Ad esempio, a giugno la cifra scende di 250.000 euro, portando il valore a 2.625.000 euro. Questo decremento mensile continua fino ad agosto.
Il comunicato di De Laurentiis
Il presidente del Napoli ha evidenziato in un comunicato di come l’Italia non possa esimersi dal pagare la clausola, o penale che dir si vogla, per rendere Spalletti il successore di Mancini:
“E se la scelta cade giustamente su Spalletti, grande allenatore con 25 anni di esperienza ad alto livello, che ha espresso il calcio migliore d’Europa nell’ultima stagione, offrendogli uno stipendio di 3 milioni netti per tre anni, non ci si può fermare di fronte all’accollo (pagare per conto dell’allenatore) di un milione lordo per anno per liberarlo dal suo vincolo contrattuale (impegno non solo verso il Napoli ma nei confronti di tutti i suoi milioni di tifosi). Tutto ciò è incoerente“.
“Per il Calcio Napoli tre milioni non sono certo molti, e per Aurelio De Laurentiis sono ancora meno” continua De Laurentiis, chiedendo il rispetto delle regole al calcio italiano. “Ma la questione nel caso di specie non è di “vil denaro”, bensì una questione di principio, che non riguarda solo il Calcio Napoli, ma l’intero sistema del calcio italiano, che deve spogliarsi del suo atteggiamento dilettantistico per affrontare le sfide guardando al rispetto delle regole delle imprese, delle società per azioni, del mercato“.
Le parole di Grassani
“Spalletti è padrone del suo destino” ha evidenziato l’avvocato del Napoli, Grassani, all’ANSA.
“Se si colloca in un club piuttosto che in una federazione, quella somma è dovuta. Se la federazione per ragioni statutarie, politiche e finanziarie è impossibilitata a legittimare un pagamento a un club a lei affiliato, allora l’unico soggetto che può sbloccare la situazione è Luciano, rispettando l’adempimento“.
“Perché se a pagare la clausola sarà l’allenatore, dove poi prende i soldi sono affari suoi. Dovrà essere bravo lui a negoziare con la nazionale un compenso che sia in parte, o tutto, ristoratore di questa somma“.
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