Come funziona Piracy Shield, la piattaforma nazionale per oscurare lo streaming illegale
Piracy Shield è una piattaforma nazionale per oscurare in automatico i siti che trasmettono illegalmente contenuti in streaming. È stata donata dalla Lega calcio Serie A all’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom), responsabile della lotta contro la pirateria internet.
Come funziona
I titolari dei diritti di un contenuto, ad esempio Sky e Dazn per il calcio, caricano su Piracy Shield gli indirizzi IP o i domini dei siti pirata che trasmettono il contenuto senza autorizzazione, insieme alle prove forensi che certificano la violazione.
Piracy Shield genera un ticket e include la segnalazione nella lista dei siti incriminati. Gli operatori di telecomunicazioni e di rete hanno 30 minuti per oscurare i siti incriminati. Il processo può avvenire anche in automatico.
In cosa consiste il progetto
Il progetto Piracy Shield punta ad affrontare la pirateria dei contenuti sportivi. Secondo uno studio realizzato dalla multinazionale delle ricerche di mercato Ipsos per la Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali (Fapav), tra il 2021 e il 2022 sono cresciuti del 9% i contenuti piratati, a quota 345 milioni, ma lo sport, con un +26%, ha fatto segnare il maggiore incremento.
La piattaforma potrebbe essere usata da tutti gli operatori di contenuti che vogliono difendersi da violazioni, attraverso un processo di accreditamento.
Problemi e criticità
La piattaforma è stata sviluppata da Sp Tech, una startup innovativa collegata allo studio legale Previti. Il dominio piracyshield.net, utilizzato per le credenziali di accesso alla piattaforma, è stato acquistato da un soggetto slegato dagli sviluppatori e dall’Agcom. Ciò ha sollevato preoccupazioni per il rischio di phishing.
Inoltre, il progetto è stato accelerato dal decreto Caivano, che ha fissato la scadenza di attivazione al 31 gennaio 2024. Ciò ha reso difficile per gli operatori accreditarsi e iniziare a utilizzare la piattaforma.
Costi
La Lega Serie A ha donato la piattaforma all’Agcom. L’Agcom ha previsto di spendere nel 2023 250mila euro per “oneri connessi alla piattaforma”.
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