Cosa si sa delle rivolte nel Regno Unito dopo la strage di bambine

Durante il fine settimana, si sono verificati disordini in diverse città del Regno Unito, portando all’arresto di oltre 170 persone. Sono state prese mira moschee e alberghi che ospitato richiedenti asilo. Questi eventi sono scoppiati dopo l’uccisione a coltellate di 3 bambine in un centro ricreativo a Southport. L’aggressore, Axel Rudakubana, di 17 anni, nato a Cardiff da genitori ruandesi, è stato accusato di omicidio e tentato omicidio

Cosa si sa delle rivolte nel Regno Unito dopo la strage di bambine

Durante il fine settimana, si sono verificati disordini in diverse città del Regno Unito, portando all’arresto di oltre 170 persone. Gli agenti di polizia sono stati attaccati con oggetti contundenti come pietre, bottiglie e sedie, mentre gruppi di estrema destra hanno preso di mira moschee e alberghi. A Middlesbrough, una grande folla si è radunata davanti a una moschea, mentre a Rotherham manifestanti anti-immigrazione hanno vandalizzato un hotel che ospitava richiedenti asilo, distruggendo finestre e appiccando fuoco a un’area al piano terra. Analoghi attacchi sono avvenuti a Tamworth, dove sono state danneggiate le finestre di un altro hotel.

Questi eventi violenti sono scoppiati dopo l’uccisione a coltellate di tre ragazze in un centro ricreativo a Southport, avvenuta una settimana fa, in cui sono rimasti feriti anche altri otto bambini e due adulti. L’aggressore, Axel Rudakubana, di 17 anni, è stato accusato di omicidio e tentato omicidio. La polizia ha chiarito che il caso non è considerato un attacco terroristico e ha confermato che il giovane è nato a Cardiff da genitori ruandesi, smontando le false informazioni diffuse sui social media che lo descrivevano come un rifugiato musulmano.

Le scene più gravi di violenza si sono registrate a Hull, Liverpool e Belfast. A Liverpool, un gruppo di giovani ha assaltato un negozio di telefonini di proprietà di immigrati e ha incendiato la biblioteca “Spellow Library”, inaugurata solo un anno fa. La deputata locale Anna Turley ha definito questi atti come “vandali e criminali”. A Leicester, sono stati segnalati saluti nazisti durante le manifestazioni.

Il premier britannico Keir Starmer ha dichiarato che sarà necessario schierare un “esercito permanente di poliziotti specializzati” per affrontare la situazione. Ha condannato le violenze, affermando che non ci sono giustificazioni per tali atti e che il governo agirà per garantire la sicurezza delle comunità musulmane. Starmer ha anche respinto la proposta di riunire il Parlamento durante la pausa estiva, sottolineando che il governo sta lavorando per garantire ordine e giustizia.

Cosa è successo

Alice Dasilva Aguiar, di nove anni, Bebe King, di sei anni, ed Elsie Dot Stancombe, di sette anni, sono state accoltellate a morte durante un evento estivo a Southport, nel Merseyside, lo scorso lunedì. Altri otto bambini hanno subito ferite da taglio, con cinque di loro in condizioni gravi, insieme a due adulti anch’essi gravemente feriti. La scena è stata descritta da testimoni come un incubo, con bambini insanguinati che fuggivano urlando per sfuggire all’attacco di un adolescente. Questo evento rappresenta l’ultima di una serie di episodi violenti che hanno colpito il Regno Unito.

Il ragazzo arrestato, Axel Rudakubana, ha 17 anni e, secondo la legge inglese, la sua identità non sarebbe dovuta essere rivelata. Tuttavia, il tribunale di Liverpool ha autorizzato la divulgazione del suo nome. La polizia ha confermato che non esiste un movente chiaro e che l’incidente non è considerato di natura terroristica, definendolo semplicemente “un incidente grave”.

Dopo l’accaduto, si sono verificate violente proteste a Southport, dove una folla ha attaccato la polizia lanciando mattoni e fuochi d’artificio. Le forze dell’ordine sono state accusate di non aver comunicato adeguatamente i precedenti del sospettato. Il deputato Nigel Farage ha sollevato interrogativi sull’assenza di un trattamento dell’attacco come atto terroristico, suggerendo che il governo stia nascondendo la verità. Le sue dichiarazioni sono state interpretate dai suoi avversari politici come un incitamento alla violenza.

Il premier britannico Keir Starmer ha condannato le violenze di estrema destra che sono seguite all’accoltellamento, promettendo di schierare un “esercito permanente di poliziotti specializzati” per affrontare la situazione. Ha anche sottolineato che non ci sono giustificazioni per gli attacchi alle moschee e alle comunità musulmane, affermando che il governo agirà per garantire la sicurezza. Starmer ha respinto le proposte di riunire il Parlamento durante la pausa estiva, affermando che il governo sta lavorando per ripristinare l’ordine.

Secondo i resoconti, le violente proteste nel Regno Unito hanno portato a un bilancio di 39 agenti di polizia feriti e 27 manifestanti portati in ospedale. Il primo ministro Keir Starmer ha dichiarato che i responsabili dei disordini “sentiranno tutta la forza della legge inglese”. I manifestanti, molti dei quali sostenitori dell’English Defence League, hanno circondato la moschea di Southport e il centro culturale islamico, scandendo slogan come “Nessuna resa!” e “inglese finché non muoio!”.

Le proteste, inizialmente ritenute isolate, si sono poi estese anche a Londra, Hartlepool e Manchester, con auto della polizia date alle fiamme e decine di arresti. Poco prima dei disordini, si era tenuta una veglia in memoria delle tre bambine uccise a coltellate. Durante la veglia, un uomo di 32 anni è stato arrestato con un coltello a serramanico, facendo temere per una possibile nuova strage.

I dati sulle violenze

La violenza con i coltelli è purtroppo una minaccia quotidiana nel Regno Unito, con un aumento dei crimini del 20% a Londra e del 7% nel resto del Paese nell’ultimo anno. Ogni giorno si registrano arresti per possesso illegale di armi da taglio, al punto che il Paese sembra quasi abituarsi a tragedie che vedono vittime innocenti, come i bambini uccisi a Southport. Secondo i rapporti governativi, nell’ultimo anno il machete è stato usato “solo” 14 volte su 244 episodi di omicidio con coltello[1][2][3][4][5].

L’ente governativo che monitora le statistiche nazionali sul crimine ha riportato, il 24 luglio, un aumento del 4% dei crimini da coltello in Inghilterra e Galles, con un totale di 50.510 incidenti registrati tra marzo 2023 e marzo 2024. Negli ultimi dieci anni, i reati con coltello sono aumentati del 78%. Tra gli omicidi, 78 giovani sotto i 25 anni sono stati assassinati, di cui dieci avevano meno di 16 anni. Inoltre, si sono registrati 3.888 ricoveri ospedalieri per aggressioni da coltello nello stesso periodo. Questa situazione rappresenta una grave crisi che le leggi attuali sembrano incapaci di affrontare.

I crimini da coltello sono spesso associati a bande giovanili, terrorismo islamico e gruppi di immigrati. Un rapporto governativo ha rivelato che nel 2023, metà degli adolescenti in Inghilterra e Galles ha assistito o è stata vittima di violenza. Le scuole hanno iniziato a dotarsi di metal detector per garantire la sicurezza. Dopo gli attacchi terroristici del 2017, i servizi d’intelligence hanno imposto una regola di silenzio per limitare la diffusione di dettagli sugli attentatori, ritenendo che meno se ne parlasse, meno i terroristi si sentirebbero al centro dell’attenzione.

Il 2017 è stato un anno critico per il terrorismo islamista nel Regno Unito, con 125 arresti per reati di terrorismo e 150 persone private della cittadinanza. Le autorità hanno cercato di affrontare il problema della propaganda jihadista, evitando di diffondere immagini di attentatori o funerali di militari uccisi, per non alimentare il successo propagandistico di gruppi come al-Qaeda.

Tuttavia, la crescente epidemia di violenza con i coltelli continua a rappresentare una sfida significativa. I dati mostrano che a Londra i crimini da coltello sono aumentati del 20% in un anno, mentre nel resto del Paese l’aumento è del 7%. La situazione ha portato a un dibattito sul diritto all’informazione e sulla necessità di affrontare apertamente questi eventi tragici, come l’accoltellamento delle bambine a Southport e le successive proteste, senza minimizzare il loro significato.

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