Cosa si sa della scomparsa della piccola Kata

Kataleya Alvarez Chiclio, conosciuta come “Kata,” è bambina di 5 anni scomparsa il 10 giugno scorso dall’l’ex hotel Astor a Firenze

Cosa si sa della scomparsa della piccola Kata
Cosa si sa della scomparsa della piccola Kata. Nella città di Firenze, una trentina di persone si è riunita in piazza Dallapiccola in una manifestazione per Kataleya Alvarez Chiclio, conosciuta come “Kata,” la bambina di 5 anni scomparsa il 10 giugno scorso. L’evento è stato promosso dalla comunità peruviana e dalla famiglia della piccola. Nel corso della manifestazione, si sono tenuti discorsi e sono state esposte frasi come “Liberate Kataleya” e “I bambini non si toccano.” I genitori di Kata, Katherine e Miguel, guidavano il corteo con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulla scomparsa della loro figlia.

I genitori si sono mostrati commossi e disperati, sottolineando di non capire il motivo della scomparsa di Kata e chiedendo che la bambina sia liberata e torni a casa. Hanno riferito di aver collaborato con le forze dell’ordine e di non avere alcun motivo grave che possa giustificare la presa della loro figlia. Inoltre, hanno parlato di un litigio di cui avevano precedentemente parlato con i carabinieri.

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, è intervenuto sulla questione, esprimendo la speranza che l’ex hotel Astor, dove Kata viveva con la famiglia, possa trovare una nuova destinazione legale che sia in linea con le esigenze del quartiere e della città. Nardella ha anche evidenziato la vivacità del quartiere e ha sottolineato che la vicenda di Kata deve far riflettere, in quanto ogni anno molte persone scompaiono in Italia, con una percentuale significativa di minori.

La scomparsa di Kata rappresenta un caso molto grave e le indagini sono ancora in corso. L’ultimo avvistamento documentato della bambina risale alle 15:01 del 10 giugno, registrato dalle telecamere di sorveglianza di una gioielleria vicina, dove si vede Kata separarsi dal fratellino, diretta verso l’entrata del cortile laterale dell’ex hotel Astor, per poi sparire senza lasciare tracce. Le ricerche sono state infruttuose finora, ma i genitori continuano a fare appelli per ritrovare la figlia viva, mentre il caso attira l’attenzione e la preoccupazione della comunità.

Cosa si sa della scomparsa della piccola Kata
L’arresto di un familiare e i reati ipotizzati

Uno sviluppo significativo in questo caso è stato l’arresto dello zio della piccola Kata, Abel Alvarez Vasquez, insieme ad altre tre persone. Sono accusati di essere coinvolti in un’azione punitiva nei confronti di due individui che non pagavano l’affitto delle stanze nell’ex hotel Astor, dove si crede che Kataleya abitasse con la sua famiglia. I reati ipotizzati includono l’estorsione, il tentato omicidio e lesioni, in particolare un evento in cui un occupante delle stanze sarebbe stato defenestrato.

Le indagini sulla scomparsa di Kataleya

Le indagini sulla scomparsa di Kataleya continuano, e sembra che il racket delle stanze nell’ex hotel Astor sia una delle piste più promettenti per risolvere il caso. Gli inquirenti hanno perquisito la madre, il padre, lo zio e anche la donna che ha visto per ultima Kataleya. Questo è stato fatto per verificare se ci fossero informazioni importanti nei loro cellulari che potrebbero essere state nascoste agli investigatori.

Il tentativo di suicidio dei genitori

Dopo la scomparsa della figlia, sia il padre, Miguel Angel Romero Chiccllo, che la madre, Katherina Alvarez, hanno tentato il suicidio ingerendo piccole quantità di detersivo. Entrambi sono stati salvati e si riprendono, ma questa tragica reazione evidenzia lo stato di sconforto e preoccupazione in cui versavano i genitori.

Testimonianze e avvistamenti

Diverse persone si sono fatte avanti con testimonianze dopo che il caso ha attirato l’attenzione dei media. Tuttavia, è importante notare che le testimonianze non sono coerenti tra di loro, e le autorità hanno smentito l’esistenza di un “super-testimone” che avrebbe dichiarato di aver visto Kataleya trascinata via da un uomo.

I sopralluoghi all’ex hotel Astor

Gli inquirenti hanno esaminato l’ex hotel Astor in cerca di tracce della piccola Kataleya, ma finora non hanno trovato dettagli risolutivi. Nonostante l’approfondita ispezione, incluso l’uso di attrezzature speciali, non sono emerse prove che indichino che la bambina si trovi nell’edificio.

Le dichiarazioni dei genitori

I genitori della bambina scomparsa hanno fatto appelli pubblici affinché chiunque sappia qualcosa si faccia avanti. Hanno ribadito che qualsiasi indizio, per piccolo che sia, potrebbe essere utile alle indagini. Gli avvocati che assistono la famiglia hanno sottolineato l’importanza di riportare a casa Kataleya, e le dichiarazioni dei genitori sono state coerenti in questa direzione.

Le ipotesi sulla scomparsa di Kataleya
Racket degli affitti abusivi

Le ipotesi principali riguardano il contesto di illegalità nell’ex hotel Astor e il racket degli affitti abusivi. Si pensa che Kataleya possa essere stata rapita per costringere la sua famiglia a pagare per l’affitto della stanza. Esiste anche un’altra pista legata alla pedofilia, ma è considerata residuale.

La pista che porta in Perù

Si ipotizza che la piccola sia stata rapita per errore al posto di un’altra bambina, e che i familiari siano diventati il bersaglio sbagliato di una vendetta legata al traffico di droga.

La Procura sta preparando una richiesta di rogatoria al Perù per interrogare due individui detenuti in un carcere di Lima: lo zio paterno di Kataleya e un trafficante di droga con legami a una donna peruviana che un tempo risiedeva nell’hotel coinvolto nel caso.

Questa nuova pista è stata aperta dopo che il padre di Kataleya, Romero Chicclo, ha contattato il fratello detenuto a Lima. Nel carcere si trova anche il trafficante di droga che la Procura vorrebbe interrogare. Nella conversazione tra i due, il padre di Kataleya chiede allo zio della bambina di indagare se la scomparsa è in qualche modo collegata a una partita di droga persa all’hotel Astor.

La vicenda prende spunto da una perquisizione effettuata nell’appartamento di una donna peruviana nell’aprile dello scorso anno. Inizialmente, si credeva che fossero nascoste grandi quantità di droga nell’appartamento, ma la sostanza non fu trovata. Pochi giorni dopo, alcuni condomini trovarono un borsone nel giardino contenente una considerevole quantità di marijuana, che si suppone fosse stato gettato dalla finestra durante la perquisizione. Il compagno della donna, noto pusher, tentò di fuggire ma fu catturato in Spagna e arrestato. Nel frattempo, la donna finì all’hotel Astor, portando con sé una bambina della stessa età di Kataleya, che potrebbe essere stata il vero obiettivo del rapimento.

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