Cosa è successo dopo la pubblicazione di “Il mondo al contrario” del generale dell’Esercito Roberto Vannacci

Il libro “Il mondo al contrario”, scritto dal generale dell’Esercito Roberto Vannacci è al centro di polemiche a causa dei suoi contenuti ritenuti da alcuni offensivi

Cosa è successo dopo la pubblicazione di Il mondo al contrario del generale dell’Esercito Roberto Vannacci

L’Esercito ha comunicato di aver destituito il generale Roberto Vannacci dal ruolo di comandante dell’Istituto geografico militare, un ente cartografico dello stato. La decisione è stata presa dopo le polemiche sollevate dalla pubblicazione del libro scritto da Vannacci.

L’incarico di Vannacci al comando dell’Istituto geografico militare finirà il 20 agosto, e al suo posto sarà nominato il generale Massimo Panizzi. Vannacci verrà messo a disposizione del comando delle forze operative terrestri.

Il generale dell’Esercito, Roberto Vannacci, ha scritto un libro intitolato “Il mondo al contrario”. Questo libro è al centro di polemiche a causa dei suoi contenuti ritenuti da alcuni offensivi, tant’è che la stragrande maggioranza dei giornali ha usato titoli che dire diffamatori è poco.

Il libro scritto da Roberto Vannacci includerebbe contenuti ritenuti omofobi, razzisti, sessisti e offensivi in generale (dai giornali menzionati, dalle minoranze stesse e dai partiti che sopravvivono anche grazie alle “donazioni” di queste minoranze). L’opera è stata portata all’attenzione da un articolo di Repubblica, che ha riportato frasi come “Paola Egonu italiana di cittadinanza, ma è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità” e “Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!”.

Il libro, in vendita su Amazon, affronta vari temi. Vannacci critica ciò che definisce “regole di inclusione e tolleranza imposte dalle minoranze” e sostiene che le persone stiano cercando di eliminare le differenze culturali ed etniche. Parla di dibattiti contemporanei sui diritti civili e del cosiddetto “politicamente corretto”. Affronta anche la questione della legittima difesa.

L’Esercito ha emesso una dichiarazione prendendo le distanze dalle opinioni espresse da Vannacci nel libro, sottolineando che non era a conoscenza dei contenuti del libro e che questi non avevano ricevuto alcuna autorizzazione o valutazione da parte dei vertici militari (un libro dev’essere autorizzato dall’esercito?). Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha definito le opinioni di Vannacci “farneticazioni personali” che danneggiano l’immagine dell’Esercito e della Costituzione. È stato annunciato che Vannacci sarà sottoposto a un esame disciplinare a causa delle sue dichiarazioni.

Infine, l’Arcigay, l’associazione italiana per i diritti LGBT+, ha giudicato inquietante il contenuto del libro di Vannacci. Ha richiesto che il generale venga rimosso dal suo incarico a causa delle opinioni (personali) espresse nel libro.

Chi è il Generale Roberto Vannacci

Roberto Vannacci, 54 anni, è un generale dell’Esercito. Ha ricoperto ruoli di grande responsabilità, come il comando dell’Istituto geografico militare e il comando dell’unità militare Task Force 45 nella guerra in Afghanistan, oltre al contingente italiano durante la guerra in Iraq. Ha ricevuto medaglie e riconoscimenti per il suo servizio.

Il generale Roberto Vannacci è anche l’autore del libro intitolato “Il mondo al contrario”, che, come detto, ha scatenato fiumi di polemiche: il libro del generale se la prende con i valori che, a sua dire, avrebbero rovinato il mondo.

Questo libro ha immediatamente riscosso un certo successo, tanto da schizzare al terzo posto della classifica dei libri più venduti su Amazon.

Riflessioni del Generale Vannacci

Nel libro ce n’è per tutti: dagli immigrati agli omosessuali. Così recita la quarta di copertina, che propone un insieme di situazioni che, per il generale, solo il segnale del decadimento della nostra società:
“Occupanti abusivi delle abitazioni che prevalgono sui loro legittimi proprietari; quando si spende più per un immigrato irregolare che per una pensione minima di un connazionale; quando l’estrema difesa contro il delinquente che ti entra in casa viene messa sotto processo; quando veniamo obbligati ad adottare le più stringenti e costosissime misure antinquinamento, ma i produttori della quasi totalità dei gas climalteranti se ne fregano e prosperano”.

Opinioni su questioni sociali

Ciò che però più di tutto, nel marasma dei commenti e delle analisi personali del generale, ha avviato la bufera che si è abbattuta sul suo scritto sono stati i commenti sulle persone omosessuali. “Normali non lo siete, fatevene una ragione!”, scrive Vannacci. In generale, il militare sembra avercela particolarmente con tutto ciò che minacci il concetto di “Famiglia”, non a caso annotata con la “F” maiuscola in tutto il volume.

Anche la celebrazione dell’essere single, con le città che stanno diventando che dei veri e propri centri per scapoli borghesi, entra dunque nel mirino delle accuse profuse dal generale:
“Le città si trasformano in luoghi per single benestanti e alternativi mentre lavoratori, operai e Famiglie sono costretti ad abbandonarle; quando definirsi padre o madre diventa discriminatorio, scomodo ed esclusivo perché urta con chi padre o madre non è; quando si inneggia a larga voce per l’adozione di sempre più disparati diritti senza prevedere un altrettanto fitta schiera di doveri; quando non sai più come chiamare una persona di colore perché qualsiasi aggettivo riferito all’evidentissima e palese tinta della sua pelle viene considerato un’offesa. Molti chiamano questa condizione Civiltà e Progresso. Ecco, questo libro è dedicato a tutti gli altri!”

Dedica

Vannacci ha dedicato il suo libro a coloro che percepiscono un contrasto tra gli eventi quotidiani e il comune sentire. Ha sottolineato come molte persone possano sentirsi fuori luogo a causa dei cambiamenti sociali e dei valori prevalenti.

La risposta del Generale Roberto Vannacci alle critiche

Il generale Roberto Vannacci, dopo le polemiche, ha deciso di rompere il silenzio e ha fornito spiegazioni sulle sue affermazioni.

Riguardo alla frase “non siete normali” rivolta agli omosessuali, ha detto che l’intento non era né positivo né negativo, ma intendeva riflettere sull’idea di normalità. Inoltre, si difende dall’affermazione su Paola Egonu, affermando che la cittadinanza italiana dell’atleta è indiscutibile, ma si riferiva ai suoi tratti somatici.

Il generale Vannacci sottolinea l’importanza della libertà di opinione come fondamento della società libera e occidentale. Fa un parallelo con Giordano Bruno, auspicando che non si cerchi di imporre un unico modo di vedere la realtà.

Conclude affermando che le polemiche hanno dato pubblicità al suo libro, e si dichiara disposto a rispondere alle illazioni e a discutere nel merito delle sue opinioni.

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