“Vai a fare il caffè perché sei donna e sai farlo” oppure “Non posso sottostare all’operato di una dirigente che prende decisioni in base al suo ciclo mestruale”. Frasi che avrebbero spinto la presidente Barbara Luisi e la consigliera di Consip Luisa D’Arcano a dimettersi dai loro ruoli facendo decadere l’intero Consiglio di amministrazione, composto da 3 membri, e quindi anche l’amministratore delegato Marco Mizzau.
Le dimissioni della presidente Barbara Luisi e della consigliera Luisa D’Arcano hanno portato alla caduta dell’intero Consiglio di amministrazione di Consip, composto da tre membri, inclusi loro e l’amministratore delegato Marco Mizzau. Le dimissioni sono state motivate da “frasi sessiste” attribuite all’ad, che avrebbe fatto riferimento al ciclo mestruale e chiesto a una dipendente di fare il caffè perché donna. Queste affermazioni sono state riportate in una mail inviata al manager, ma non è stata data alcuna spiegazione formale.
Tutto è iniziato con una lettera anonima di una dipendente di Consip su un blog, denunciando atteggiamenti sessisti da parte di Mizzau. Questi comportamenti hanno avviato un’inchiesta interna, ma il Consiglio di amministrazione è decaduto prima della sua conclusione. In una successiva lettera anonima, l’autrice ha invitato tutti a “prendere esempio” dalla situazione.
Marco Mizzau, 46 anni, ex dirigente di Inarcassa e del Campus Biomedico, ha respinto tutte le accuse, sostenendo di non aver mai avuto comportamenti sessisti. In un’azienda che ha il 50% di lavoratrici donne, spiega,”io ho sempre pensato e detto pubblicamente che le donne hanno una marcia in più e lo credo fermamente: se penso alla mia famiglia, sono io quello che cucina, figurarsi se faccio fare il caffè alle segretarie, lo preparo io a tutti, ho la macchinetta in ufficio”.
Nega di aver mai pronunciato o avuto comportamenti sessisti. Lui che in cortile ha fatto mettere la panchina rossa come simbolo della lotta alla violenza sulle donne, che celebra in azienda la festa dell’8 marzo, che ha istituito il “caffè del buongiorno” per parlare con i dipendenti, “incontro tutti, la mia porta è sempre aperta e in questi mesi ho avuto incontri dai dirigenti alle segretarie, chiunque può venire nel mio ufficio”.
Mizzau, ora relegato all’ordinaria amministrazione, attende la nomina dei nuovi vertici da parte del Ministero dell’Economia. Esprime fiducia nel futuro del Consip, lasciando la valutazione della situazione nelle mani del nuovo Consiglio di amministrazione.