Consiglio Affari esteri dell’Unione europea approva un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia

Il Consiglio Affari esteri dell’Unione Europea ha approvato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che include 84 nuovi soggetti, di cui 54 persone fisiche e 30 giuridiche. Queste sanzioni colpiscono coloro che rappresentano una minaccia per l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto un discorso al ministero della Difesa, affermando che “l’Occidente continua a imporre al mondo le sue regole”. Ha anche avvertito che se gli Stati Uniti inizieranno a schierare missili a medio raggio in Europa, Mosca abbandonerà le restrizioni volontarie in questo ambito

Nuove misure restrittive sono in arrivo nei confronti della Russia. Questa mattina, il Consiglio Affari esteri dell’Unione Europea ha dato il via libera a un quindicesimo pacchetto di sanzioni. La lista dei soggetti sanzionati includerà 84 nuovi nomi, di cui 54 persone fisiche e 30 giuridiche, ritenute responsabili di minacciare seriamente l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina.

Le sanzioni prevedono un divieto di viaggio e il congelamento dei beni per i soggetti coinvolti, che saranno colpiti in tutte le 27 nazioni dell’Unione Europea. Tra le persone sanzionate ci sono anche militari accusati di essere responsabili del bombardamento dell’ospedale pediatrico Okhmadyt a Kiev. Inoltre, sono state incluse 32 aziende accusate di sostenere direttamente il conflitto, insieme a dirigenti di società del settore energetico e individui definiti “responsabili della deportazione dei bambini ucraini”. Anche due alti dirigenti nordcoreani sono stati sanzionati per la presunta partecipazione della Corea del Nord alle ostilità nella regione di Kursk. Le misure colpiranno anche la cosiddetta “flotta ombra di Vladimir Putin”, utilizzata per eludere il tetto massimo dei prezzi del petrolio.

Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto un discorso durante una riunione presso il ministero della Difesa. In questa occasione, ha dichiarato che “l’Occidente continua a imporre al mondo le sue regole, ma per esso non ne vale nessuna”. Ha inoltre sottolineato che la presenza militare americana in Europa ha superato le 100 mila unità e ha avvertito che se gli Stati Uniti inizieranno a schierare missili a medio raggio, Mosca abbandonerà le restrizioni volontarie in questo ambito.

Putin ha anche accusato la NATO, affermando che “le ambizioni della Nato hanno superato, da tempo, la loro area di competenza storica”. Ha evidenziato che i Paesi dell’Alleanza stanno aumentando le spese militari e rafforzando i gruppi d’attacco vicino ai confini russi. Ha dichiarato che la Russia è costretta a prendere misure aggiuntive per garantire maggiore sicurezza, ma ha promesso che non si lascerà trascinare in una corsa agli armamenti.

La discussione si è poi spostata sulla cosiddetta “operazione speciale” in Ucraina. Putin ha puntato il dito contro la Casa Bianca, accusandola di “rifornire il regime de facto illegittimo di Volodymir Zelensky” con mercenari e consulenti militari, contribuendo così a un’ulteriore escalation delle violenze.

Il ministro della Difesa russo, Andrej Belusov, ha sostenuto che “dobbiamo prepararci, nel medio-lungo termine, a fronteggiare possibili battaglie contro gli attuali avversari”, annunciando anche la creazione di una branca dell’esercito specializzata nella produzione di droni.