Chiara Ferragni ha pagato meno tasse sfruttando una legge italiana?

Secondo Massini Rosati, che ha analizzato la struttura societaria della Ferragni nel suo libro “Fiscalmente inattaccabile”, l’influencer avrebbe utilizzato la normativa Madre-Figlia, una legge che permette di ridurre l’imponibile su cui calcolare le imposte sulla distribuzione degli utili

Chiara Ferragni ha pagato meno tasse sfruttando una legge italiana?
Chiara Ferragni ha pagato meno tasse sfruttando una legge italiana? La domanda ha acceso un acceso dibattito, con l’imprenditore Gianluca Massini Rosati che ha analizzato la struttura societaria della Ferragni nel suo libro “Fiscalmente inattaccabile”.

Come ha fatto Chiara Ferragni a ridurre le tasse?

Secondo Massini Rosati, la Ferragni ha utilizzato la normativa Madre-Figlia, una legge che permette di ridurre l’imponibile su cui calcolare le imposte sulla distribuzione degli utili.

Le società di Chiara Ferragni:

Fenice srl: ex Serendipity, con sede a Milano, 23 dipendenti e un fatturato di 14,2 milioni di euro nel 2022. La Ferragni è l’amministratrice delegata.
Tbs Crew Srl: segue le altre attività dell’influencer, dalla consulenza in digital marketing ai progetti di comunicazione per altri brand. Ha avuto un fatturato di 14,6 milioni di euro nel 2022.
Sisterhood: la holding del gruppo, con un fatturato da 4,5 milioni di euro e 2,4 di utile. La Fenice srl e la Tbs Crew Srl ne fanno parte.
Ferragni Enterprises: gestisce le proprietà immobiliari ed è proprietaria del nuovo superattico di 27 vani da oltre 10 milioni a Citylife.

Come funziona la normativa Madre-Figlia?

In parole semplici, la legge prevede che solo il 5% degli utili distribuiti a una società madre dalla società figlia costituisca base imponibile per il calcolo dell’Ires (Imposta sul Reddito delle Società). Questo significa che le imposte si riducono drasticamente, dal 26% all’1,2%.

Esempio:

Se la società figlia (ad esempio, Fenice srl) distribuisce 100 euro di utili alla società madre (Sisterhood), solo 5 euro saranno tassati al 26%, per un totale di 1,3 euro. I restanti 95 euro saranno tassati all’1,2%, per un totale di 1,14 euro.

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