Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha risposto alle critiche riguardo ai provvedimenti presi contro il generale Roberto Vannacci
21 AGOSTO 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha risposto alle critiche riguardo ai provvedimenti presi contro il generale Roberto Vannacci, difendendo la sua posizione in merito al controverso libro del generale.
Crosetto ha replicato a Giovanni Donzelli, fedelissimo di Giorgia Meloni, che ha sostenuto che non spetta alla politica giudicare la correttezza morale dei contenuti scritti da chiunque, affermando che “in un mondo libero si scrive ciò che si pensa”. Donzelli ha anche elogiato il generale Vannacci per il servizio reso alla nazione durante la sua carriera militare.
Tuttavia, il ministro della Difesa ha ribadito che ha agito correttamente avviando un’azione disciplinare nei confronti del generale Vannacci. Ha sottolineato che rappresentando un ministero delicato, era suo dovere attivare un meccanismo previsto dalle procedure dell’esercito per verificare se quanto scritto da Vannacci fosse in conformità con le regole militari.
Crosetto ha affermato che il generale Vannacci avrà l’opportunità di esprimere le sue ragioni nelle sedi opportune e che solo dopo le opportune verifiche interne verranno avviati i procedimenti disciplinari previsti in ordinamento, qualora venissero ravvisate valide contestazioni ai sensi del Codice dell’Ordinamento militare.
Il ministro ha enfatizzato che la sua azione sarebbe stata la stessa se il generale avesse scritto un libro con tesi opposte a quelle espresse nel controverso libro. Ha sottolineato che non si tratta di una questione politica, ma di rispetto per le procedure militari e le regole dell’ordinamento.
Il caso Vannacci ha suscitato reazioni anche da parte del sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che ha sostenuto il diritto di esprimere le proprie idee in un libro senza subire sanzioni. Ha citato l’esempio del riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso nell’esercito come un’espressione di libertà individuale che dovrebbe essere rispettata anche quando si tratta di scritti.
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