Quasi la metà degli italiani ha deciso di rinunciare alle vacanze estive a causa dell’aumento dei prezzi nel settore turistico. Secondo Assoutenti, il 44,8% degli italiani non partirà quest’anno, rispetto al 41,1% del 2023
Quasi la metà degli italiani ha deciso di rinunciare alle vacanze estive a causa dell’aumento dei prezzi nel settore turistico. Secondo Assoutenti, il 44,8% degli italiani non partirà quest’anno, rispetto al 41,1% del 2023. I rincari di alloggi, stabilimenti, ristoranti e servizi sono le principali cause di questa decisione.
Assoutenti ha commentato che i dati confermano le preoccupazioni già espresse, evidenziando come i motivi economici siano considerati dai cittadini la causa principale delle mancate partenze. Il giro d’affari stimato per le vacanze estive passerà dai 33,8 miliardi di euro del 2023 ai 40,6 miliardi del 2024, con un incremento di 6,8 miliardi di euro, pari al 20,1%, a fronte di un aumento di solo 1 milione di vacanzieri tra giugno e settembre.
Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, ha sottolineato che l’aumento dei prezzi nel comparto turistico ha portato molte famiglie a rinunciare del tutto alle partenze. Inoltre, ha osservato che gli italiani stanno cambiando le loro abitudini di viaggio: abbandonano le vacanze lunghe concentrate ad agosto e preferiscono brevi soggiorni in periodi alternativi come giugno e settembre, quando le tariffe sono più basse.