5 ex Capi di Stato Maggiore sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di disastro colposo a causa delle esercitazioni militari nel poligono di Teulada

A Foras: sarà possibile accertare i dati esatti sull’inquinamento del terreno e delle falde acquifere nel Poligono di Teulada, dove sono stati utilizzati migliaia di missili Milan, spargendo chili di Torio

5 ex Capi di Stato Maggiore sono stati rinviati a giudizio con l'accusa di disastro colposo a causa delle esercitazioni militari nel poligono di Teulada
18 GIUGNO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – 5 generali, tutti ex Capi di Stato Maggiore, sono stati rinviati a giudizio dal Gup di Cagliari, Giuseppe Pintori, con l’accusa di disastro colposo a causa delle esercitazioni militari nel poligono di Teulada. La Procura aveva invece richiesto il non luogo a procedere per gli imputati. L’anno scorso il pm aveva chiesto l’archiviazione, ma la richiesta era stata respinta e si è proceduto all’imputazione coatta. Il processo ufficiale si aprirà il 25 gennaio 2024 davanti al tribunale di Cagliari.

I generali imputati sono Giuseppe Valotto, 76 anni di Venezia; Claudio Graziano, 69 anni di Torino, che è stato anche a capo del Comitato militare dell’Unione europea e attualmente è presidente del consiglio di amministrazione di Fincantieri; Danilo Errico, 69 anni anche lui residente a Torino; Domenico Rossi, 71 anni di Roma, e Sandro Santroni, 72 anni di Ancona.

Durante l’udienza preliminare, il pubblico ministero Emanuele Secci aveva ritenuto di non avere elementi sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio. Secondo lui, mancava il nesso di causalità tra le esercitazioni e le morti per neoplasie, così come gli elementi per sostenere l’ipotesi di un disastro ambientale. Tuttavia, durante le indagini, la Procura ha accertato lo stato di devastazione nella Penisola Delta, un’area di tre chilometri quadrati dove, tra il 2008 e il 2016, sono stati sparati 860.000 colpi di addestramento con 11.875 missili, corrispondenti a 556 tonnellate di materiale bellico.

Il gruppo “A Foras”, che si oppone all’occupazione militare della Sardegna, ha commentato la notizia su Facebook, affermando che non crede che lo Stato Italiano si condannerà da solo, poiché ciò implicherebbe implicitamente una condanna delle politiche coloniali imposte dal Ministero della Difesa italiano. “A Foras” ha anche affermato che, in caso di assoluzione, l’esercito italiano userà questo fatto per affermare che il problema non esiste, come è già accaduto a Quirra. Tuttavia, attraverso questo processo, sarà possibile accertare i dati esatti sull’inquinamento del terreno e delle falde acquifere nel Poligono di Teulada, dove sono stati utilizzati migliaia di missili Milan, spargendo chili di Torio.

Il 2 giugno scorso, dopo le esercitazioni della NATO, “A Foras” ha organizzato una grande manifestazione antimilitarista e ambientalista a cui hanno aderito diverse organizzazioni e movimenti in Sardegna. Durante tutto il mese di maggio, l’isola ha ospitato tre esercitazioni militari condotte dalla NATO e dai suoi partner. Cinque giorni dopo la conclusione di una di queste esercitazioni, il Comitato Misto Paritetico per le Servitù Militari in Sardegna ha votato all’unanimità per fermare i programmi di esercitazioni a fuoco presso i poligoni militari sardi previsti per la seconda metà del 2023, a causa della mancata attuazione dei protocolli sottoscritti.

Il Comitato per la riconversione della RWM, che lotta contro la produzione di bombe nella fabbrica di Rheinmetall in Sardegna, utilizzate dall’Arabia Saudita nella guerra in Yemen, ha anche commentato il rinvio a giudizio. Hanno dichiarato che il processo è un fatto importante e non scontato, ma hanno espresso dispiacere per il fatto che i cittadini che hanno presentato l’esposto iniziale e che hanno avuto morti in famiglia per tumori e altre patologie causate dalle esercitazioni militari non sono stati riconosciuti come parti civili. Hanno sottolineato la necessità di invertire la rotta riguardo alle fabbriche di armi e alle manovre NATO in Sardegna.

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