La trilogia de “Il Padrino” è famosa in tutto il mondo e ha affascinato il pubblico fin dal primo film
La trilogia de “Il Padrino” è famosa in tutto il mondo e ha affascinato il pubblico fin dal primo film. Un aneddoto interessante racconta che, quando “Il Padrino” fu trasmesso in televisione nel 1974, la società dell’acqua di New York registrò problemi di sovraflusso, poiché molti cittadini usarono il bagno contemporaneamente, aspettando che il film finisse.
La trilogia ha avuto un grande impatto sulla cultura popolare e ha segnato la storia del cinema. La prima pellicola, “Il Padrino”, è stata rilasciata nel 1972, seguita da “Il Padrino – Parte II” nel 1974 e “Il Padrino – Parte III” nel 1990. La storia ruota attorno alla famiglia Corleone e affronta temi di potere, lealtà e tradimento nel contesto della mafia.
La trilogia ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, diventando un classico del cinema. La sua influenza continua a essere avvertita anche oggi, con riferimenti e citazioni che appaiono in molte opere successive.
Il cast
In merito al cast, alcuni attori inizialmente considerati per i ruoli principali non sembravano le scelte più adatte. Ad esempio, Marlon Brando, che interpretò Don Vito Corleone, era solo di sei-otto anni più grande degli attori che interpretavano i suoi figli. Molti attori famosi si sono candidati per i vari ruoli, come Ernest Borgnine, Edward G. Robinson e Anthony Quinn per Don Vito Corleone, e Martin Sheen, Alain Delon e Robert Redford per Michael Corleone. Altri, come Frank Sinatra, rifiutarono i ruoli proposti.
La lista di tutti gli illustri sconfitti:
Don Vito Corleone (Marlon Brando): Ernest Borgnine, Edward G. Robinson, Anthony Quinn, Don Ameche, George C. Scott, Laurence Olivier, Frank Sinatra e addirittura Orson Welles, che si sarebbe anche impegnato a perdere peso pur di avere la parte!
Michael Corleone (Al Pacino): Martin Sheen, Dean Stockwell, Rod Steiger, Alain Delon, Burt Reynolds, Robert Redford, Ryan O’Neal, Tommy Lee Jones, David Carradine e… James Caan.
Warren Beatty, Jack Nicholson, Dustin Hoffman e Robert De Niro furono invece contattati ma rifiutarono il ruolo
Tom Hagen (Robert Duvall): Jerry Van Dyke, Bruce Dern, Steve McQueen, Paul Newman e… James Caan!
Sonny Corleone (James Caan): Anthony Perkins, Burt Reynolds e Carmine Caridi.
Carmela Corleone (Morgana King): Anna Magnani e Anne Bancroft.
Kay (Diane Keaton): Mia Farrow, Jill Clayburgh, Susan Blakey, Michelle Phillips e Geneviève Bujold
Vincent Mancini (Andy Garcia): Alec Baldwin, Matt Dillon, Vincent Spano, Val Kilmer, Charlie Sheen, Billy Zane e Nicolas Cage.
La leggenda del cotone
La leggenda del cotone legata a Don Vito Corleone è in realtà un falso mito. Molti pensano che Marlon Brando, per interpretare il personaggio, usasse del cotone in bocca. In realtà, l’attore utilizzava un apparecchio creato da un dentista per modificare i tratti della sua mascella. Il cotone lo impiegò solo durante il provino, per sembrare “un bulldog”, ma non lo usò mai durante le riprese.
Il gatto del cattivo
Un’altra curiosità riguarda il gatto che Don Vito accarezza nella scena iniziale del film. Questo dettaglio non era previsto dalla sceneggiatura. Marlon Brando trovò un gatto randagio poco prima di girare la scena e decise di tenerlo con sé. Nonostante il gatto sembrasse perfetto per la scena, le sue fusa forti coprirono le battute di Brando, costringendolo a ridoppiare tutto in post-produzione.
Il lato oscuro del Padrino
Pochi sanno che la breve scena della guerra delle cinque famiglie, montata in meno di due minuti, fu realizzata da George Lucas. Amico di Francis Ford Coppola, Lucas lo aiutò come segno di riconoscenza, visto che Coppola lo aveva sostenuto nei suoi inizi, in particolare per il film American Graffiti. L’influenza de Il Padrino si nota anche in Star Wars: la scena in cui Leia strangola Jabba ricorda l’omicidio di Luca Brasi, e la sequenza del battesimo con il contrasto tra violenza e sacralità è ripresa ne La vendetta dei Sith quando Palpatine fonda l’Impero e Anakin uccide i leader separatisti.
Sono affari… della famiglia Coppola
Francis Ford Coppola inizialmente non voleva assegnare il ruolo di Connie a sua sorella, Talia Shire. Fu l’autore del libro, Mario Puzo, a convincerlo. Coppola temeva le accuse di nepotismo, ma alla fine la trilogia si riempì di collaborazioni familiari. Sua madre Italia comparve come figurante, suo padre Carmine compose e suonò al pianoforte il brano che accompagna il massacro delle cinque famiglie, e i suoi figli Giancarlo e Roman apparvero brevemente in una scena. La figlia Sofia è l’unica a essere presente in tutti e tre i film: nel primo è il neonato Michael Rizzi, nel secondo una giovane immigrata, e nel terzo interpreta Mary, la figlia di Michael Corleone.
Una notte memorabile
Alla notte degli Oscar del 1973, Il Padrino vinse il premio per il Miglior Film, ma perse in molte altre categorie, tra cui Miglior Attore Non Protagonista, in cui erano nominati tre attori del film: Al Pacino, James Caan e Robert Duvall. Marlon Brando, invece, rifiutò il suo Oscar come Miglior Attore, nonostante avesse precedentemente contattato l’Academy per avere una copia della sua statuetta vinta per Fronte del porto.
La scena del cavallo
La famosa scena della testa del cavallo presenta un errore che spesso sfugge anche agli spettatori più attenti. Khartoum, il cavallo mostrato da Woltz a Tom, ha una macchia bianca sulla testa, che però scompare nella testa mozzata trovata nel letto di Woltz. Fortunatamente, il cavallo usato nella scena non fu realmente ucciso.
Un’offerta che non poté rifiutare…
Al Pacino, per il primo film, guadagnò 35.000 dollari, lo stesso compenso di James Caan, Diane Keaton e Robert Duvall. Per Il Padrino – Parte II, ricevette 600.000 dollari più una percentuale sugli incassi. Quando Coppola gli propose 5 milioni di dollari per Il Padrino – Parte III, Pacino chiese 7 milioni e una percentuale sugli incassi. Coppola rispose che in alternativa aveva già pensato a una sceneggiatura che iniziava con il funerale di Michael Corleone. Pacino accettò l’offerta iniziale.
Il frutto della sventura
Nella saga de Il Padrino, le arance sono simbolo di sventura, preannunciando spesso una morte violenta. Questo dettaglio ricorrente è presente in tutti e tre i film e viene ripreso anche in altre pellicole che vogliono omaggiare Il Padrino.
Una parola che comincia per “M”
Infine, si dice che alcuni attori del film fossero legati alla malavita, ma Coppola ha sempre negato. L’unico attore con possibili legami è Lenny Montana, alias Luca Brasi. Alcuni boss mafiosi tentarono di boicottare l’uscita del film, temendo che avrebbe aumentato i pregiudizi contro gli italo-americani. Alla fine, fu raggiunto un accordo con il produttore Albert Ruddy. Non è un caso che nel film non venga mai pronunciata la parola “mafia”.
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