Shining di Stanley Kubrick è l’adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Stephen King. Di seguito 10 curiosità
“Shining”, diretto da Stanley Kubrick e uscito nel 1980, è considerato uno dei film horror più iconici di sempre. Nonostante il suo status leggendario, la lavorazione del film è stata particolarmente complessa e faticosa, sia per il cast che per la troupe. Le riprese, iniziate a maggio del 1978, si sono protratte fino ad aprile dell’anno successivo, quasi un anno intero, durante il quale la tensione sul set è andata crescendo a causa dell’estrema meticolosità del regista.
Shelley Duvall, che interpretava Wendy, ha vissuto un’esperienza particolarmente difficile. Il rapporto tra lei e Kubrick era spesso conflittuale, con frequenti litigi che la portarono a un forte stato di stress. Le continue tensioni e l’intensità emotiva delle riprese hanno avuto un impatto così pesante su di lei che iniziò a perdere i capelli e si ammalò durante la lavorazione.
Anche Jack Nicholson, che interpretava Jack Torrance, non fu immune alle difficoltà. Esasperato dai continui cambiamenti del copione, si racconta che arrivò a gettare via tutti gli script della produzione, convinto che le sue battute sarebbero state nuovamente riscritte.
Tra le tante curiosità legate a “Shining”, una delle più note riguarda la famosa scena del sangue che esce dall’ascensore. Nonostante la scena sia stata realizzata con soli tre ciak, Kubrick impiegò ben nove giorni per portarla a termine, un esempio della sua dedizione al dettaglio.
Un altro aneddoto interessante riguarda la scena in cui Hallorann spiega a Danny il concetto di “Shining”: questa sequenza è stata girata ben 148 volte, a testimonianza della perfezione cercata da Kubrick in ogni inquadratura.
Danny Lloyd, il giovane attore che interpretava Danny Torrance, ideò spontaneamente il movimento del dito per rappresentare Tony durante il suo provino, un dettaglio che divenne iconico nel film.
Inoltre, l’immagine delle due gemelle che appaiono nei corridoi dell’hotel è ispirata a una famosa fotografia di Diane Arbus intitolata Identical Twins, Roselle, New Jersey, 1967.
Il labirinto innevato, uno degli elementi visivi più memorabili del film, è stato costruito con 900 tonnellate di sale e polistirolo per simulare la neve. Girare la scena in cui Jack insegue Danny all’interno di questo labirinto richiese oltre un mese di lavoro, durante il quale il cast e la troupe si perdevano frequentemente, dovendo ricorrere ai walkie-talkie per orientarsi.
Un’altra curiosità riguarda la parte del barista Lloyd, che inizialmente doveva essere interpretata da Harry Dean Stanton. Tuttavia, l’attore rifiutò il ruolo per partecipare alle riprese di “Alien”.
Per quanto riguarda la celebre scena in cui Jack batte a macchina la frase “All work and no play makes Jack a dull boy” (in italiano “Il mattino ha l’oro in bocca”), Kubrick volle che la frase fosse adattata alle diverse lingue dei paesi in cui il film sarebbe stato distribuito. In Italia, ad esempio, la frase venne tradotta come “Il mattino ha l’oro in bocca”, mentre in Germania divenne “Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi”.
Infine, per proteggere il piccolo Danny Lloyd dalla natura inquietante del film, Kubrick fece in modo che l’attore bambino non fosse mai esposto alla vera trama durante le riprese, garantendo così che non comprendesse appieno la storia horror in cui era coinvolto.
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