L’Overshoot day è il giorno che segna l’esaurimento delle risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare in un anno
Cos’è l’Overshoot Day? Il 2 agosto si celebra l’Earth Overshoot Day, il giorno del sovrasfruttamento della Terra, una data che ogni anno segna il momento in cui la popolazione mondiale ha utilizzato tutte le risorse che il pianeta può rigenerare. Questo significa che stiamo consumando risorse come legno, frutta, verdura e cereali in quantità maggiori rispetto a quanto il nostro pianeta può rinnovare. Inoltre, il nostro consumo eccessivo sta mettendo a rischio l’equilibrio degli ecosistemi marini.
L’Earth Overshoot Day è calcolato annualmente dal Global Footprint Network, un’organizzazione di ricerca internazionale che misura l’impronta ecologica dei vari paesi del mondo, ovvero l’impatto dei consumi sull’ambiente. Nel corso degli anni, questa data è stata sempre anticipata, indicando un peggioramento della situazione. Ad esempio, nel 1990 l’Overshoot Day cadeva il 10 ottobre, mentre oggi, nel 2023, è già il 2 agosto, ben 151 giorni prima della fine dell’anno.
Le conseguenze dei nostri comportamenti non sostenibili verso la Terra sono evidenti e tangibili: fenomeni meteorologici estremi, mancanza di acqua, temperature sempre più alte, consumo del suolo, deforestazione, aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera e perdita di biodiversità.
Tuttavia, c’è ancora speranza e si possono adottare azioni per limitare l’esaurimento delle risorse. Il Global Footprint Network suggerisce alcune possibilità: ridurre gli sprechi alimentari potrebbe spostare la data di oltre 10 giorni, utilizzare più la bicicletta anziché l’auto permetterebbe di posticipare la data di 10 giorni, e sfruttare di più l’energia eolica potrebbe ritardare la data di altri 9 giorni. Se tutti i paesi seguissero l’esempio della Danimarca e della Germania nell’utilizzare l’energia eolica, la data del sovrasfruttamento si sposterebbe ancora di altri 9 giorni.
Gli esperti affermano che se riuscissimo a ritardare la data del sovrasfruttamento di almeno 6 giorni all’anno fino al 2050, ciò che la Terra riesce a rigenerare sarebbe sufficiente per soddisfare i consumi globali. Quindi, è fondamentale agire immediatamente e adottare comportamenti più sostenibili per preservare il nostro pianeta.
Cos’è l’Overshoot day
L’Overshoot Day (o “Giorno del superamento della Terra”) è una data che indica il momento in cui il consumo delle risorse rinnovabili del pianeta raggiunge il limite annuale di rigenerazione. In altre parole, è il giorno in cui l’umanità ha consumato tutte le risorse che la Terra avrebbe potuto rinnovare durante un intero anno. Questa data è calcolata ogni anno dal Global Footprint Network (Gfn), un’organizzazione internazionale che si occupa di contabilità ambientale calcolando l’impronta ecologica.
L’Overshoot Day è una misura allarmante e inquietante, poiché negli ultimi anni si è verificato sempre prima, segnalando un progressivo esaurimento delle risorse del pianeta. Attualmente, secondo le stime del Gfn, la popolazione mondiale sta consumando l’equivalente di 1,6 pianeti all’anno, e si prevede che questa cifra aumenterà a due pianeti entro il 2030, a meno che non siano adottate azioni significative per invertire questa tendenza. Tuttavia, il nostro pianeta ha una capacità limitata e possediamo solo una Terra.
L’Overshoot Day è stato calcolato per la prima volta negli anni ’70, quando l’umanità ha iniziato a consumare più risorse di quelle che la Terra poteva rigenerare. Da allora, questa data è stata sempre più anticipata, a causa della crescita della popolazione mondiale e dell’espansione dei consumi in tutto il mondo. Nel 1975, l’Overshoot Day era il 28 novembre, ma nel 2023 è arrivato il 2 agosto, segnalando una situazione sempre più critica.
Date dell’Overshoot Day degli anni passati:
- Nel 2022, l’Overshoot Day è arrivato un giorno prima rispetto all’anno precedente, il 28 luglio, raggiungendo una data senza precedenti di precocità.
- Nel 2021, con la fine dei lockdown dovuti alla pandemia di coronavirus, l’Overshoot Day è tornato esattamente al pre-pandemia, il 29 luglio.
- Nel 2020, a causa delle misure di lockdown, l’Overshoot Day è caduto il 22 agosto, con tre settimane di ritardo rispetto al 2019. Questo è stato un ritardo significativo rispetto agli anni precedenti.
- Nel 2019, l’Overshoot Day è arrivato il 29 luglio, indicando che l’umanità aveva già superato il budget di risorse naturali che il pianeta avrebbe potuto fornire.
- Nel 2018, l’Overshoot Day è stato il 1° agosto, segnando l’inizio dell’utilizzo di risorse che la Terra non sarebbe stata più in grado di rigenerare.
- Nel 2017, l’Overshoot Day è caduto il 2 agosto, segnando un allarmante precocità rispetto agli anni Settanta, quando il superamento delle risorse naturali è iniziato.
- Nel 2016, l’Overshoot Day è stato l’8 agosto, segnando un’accelerazione nel consumo del capitale naturale del pianeta.
- Nel 2015, l’Overshoot Day è avvenuto il 13 agosto, mentre nel 2014 era avvenuto il 19 agosto, evidenziando una continua diminuzione del “budget” offerto dalla natura.
Come viene calcolato
Il calcolo dell’Overshoot Day è un processo che coinvolge il confronto tra le esigenze dell’umanità e la capacità del pianeta di rigenerare le risorse e assorbire le emissioni di carbonio. Questo calcolo tiene conto di diversi fattori critici che influenzano l’impatto ambientale e la sostenibilità delle nostre attività quotidiane.
Il Global Footprint Network (Gfn), l’organizzazione internazionale responsabile del calcolo dell’Overshoot Day, valuta innanzitutto l’impronta ecologica dell’umanità. L’impronta ecologica è una misura dell’uso delle risorse naturali da parte dell’umanità, compresa la quantità di terreno necessaria per coltivare cibo e materiali, le emissioni di carbonio prodotte dalle attività industriali e di trasporto, l’uso delle risorse marine e forestali e altri fattori legati al consumo umano.
Una volta valutata l’impronta ecologica, questa viene confrontata con la biocapacità del pianeta. La biocapacità rappresenta la capacità della Terra di rigenerare le risorse e assorbire le emissioni di carbonio generate dalle attività umane. In altre parole, misura quanto il pianeta può sostenere le attività dell’umanità senza superare i propri limiti di rigenerazione delle risorse.
Il risultato di questo confronto è quello che determina la data dell’Overshoot Day. Quando l’impronta ecologica supera la biocapacità del pianeta, significa che l’umanità ha già consumato tutte le risorse rinnovabili che il pianeta avrebbe potuto rigenerare durante un intero anno. Questo giorno segna il punto in cui superiamo i limiti della sostenibilità e iniziamo a vivere “a credito” rispetto alle risorse della Terra.
L’Overshoot Day è un’importante misura di come stiamo gestendo le risorse del nostro pianeta. Il suo costante avanzamento nel calendario negli ultimi decenni indica che stiamo consumando sempre più risorse di quelle che la Terra può rigenerare, aumentando così il nostro debito ecologico. Questo comporta gravi conseguenze per l’ambiente e il nostro futuro, a meno che non adottiamo misure concrete per ridurre il nostro impatto ambientale e migliorare la sostenibilità delle nostre attività.
Mathis Wackernagel, presidente del Gfn, ha sottolineato l’importanza di affrontare questo problema e di prendere misure immediate per cambiare la nostra direzione. Ha anche evidenziato la necessità di superare l’atteggiamento negligente e di ignoranza riguardo ai problemi ambientali da parte di alcuni pianificatori economici, poiché ciò potrebbe ostacolare i progressi verso una gestione più sostenibile delle risorse del nostro pianeta.
I Paesi maglia nera
Nel 2022 il primo Paese ad aver raggiunto l’Overshoot Day è stato il Qatar (10 febbraio), seguito dal Lussemburgo (14 febbraio). Entrambi i Paesi vantano il poco invidiabile primato di vivere a debito di risorse per quasi tutto l’anno. A seguire ci sono Canada, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti (13 marzo), quindi Australia (23 marzo), Belgio (26 marzo), Danimarca (28 marzo) e Finlandia (31 marzo).
Per contro, gli Stati dove l’Overshoot Day arriva più tardi sono la Giamaica (20 dicembre), l’Indonesia (3 dicembre) e l’Ecuador (6 dicembre). Significa quindi che alla Giamaica per vivere bastano poche risorse in più rispetto a quelle offerte dalla natura, mentre per gli Stati “maglia nera” servono in media cinque volte le risorse naturalmente disponibili.
L’Overshoot Day italiano è già arrivato il 15 maggio scorso e il nostro Paese consuma risorse tali per cui ci sarebbe bisogno di 2,7 Terre per stare in equilibrio se tutto il globo avesse lo stesso livello di sfruttamento delle risorse naturali.
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