Cos’è l’oro blu?

L’oro blu, comunemente noto come cobalto, è un minerale fondamentale per la transizione energetica globale

Cos’è l’oro blu

Cos’è l’oro blu. Il cobalto, noto anche come “oro blu”, è un elemento fondamentale per la transizione energetica globale. Il Cile, grazie alle sue abbondanti riserve di questo metallo, ha il potenziale per diventare un leader mondiale nella sua produzione.

Utilizzando tecnologie innovative e sostenibili, il Cile potrebbe non solo soddisfare la crescente domanda di cobalto, ma anche contribuire a un futuro energetico più pulito e sostenibile. L’adozione di tali tecnologie, insieme alla sostenibilità ambientale e all’efficienza economica, potrebbe trasformare il Cile in un centro di eccellenza per la produzione di cobalto, promuovendo una crescita economica sostenibile e avanzamenti tecnologici a livello globale.

Cos’è l’oro blu

L’oro blu, comunemente noto come cobalto, è un minerale di crescente importanza nel panorama economico globale. Questo elemento chimico, simbolo “Co” e numero atomico “27”, ha proprietà uniche che lo rendono essenziale per numerose applicazioni industriali e tecnologiche. La domanda di cobalto, spinta dalla necessità di materiali per la transizione energetica e l’elettromobilità, è in costante aumento.

Il Cile, già rinomato per le sue vaste riserve di litio, sta emergendo come un potenziale leader nella produzione di cobalto. Secondo uno studio condotto da Brian Townley del Centro avanzato di Tecnologia mineraria dell’Università del Cile (AMTC-UCile), il Paese potrebbe produrre fino a 15.000 tonnellate di cobalto all’anno dai suoi residui minerari.

Il cobalto è un sottoprodotto dell’estrazione del rame e del nichel, presente nei residui minerari spesso trascurati. Grazie all’innovazione tecnologica, il Cile è in grado di recuperare questo metallo in modo più pulito e sostenibile. La capacità del Cile di produrre grandi quantità di cobalto potrebbe quindi trasformare il Paese in un hub essenziale per le industrie tecnologiche e automobilistiche a livello globale.

Come si usa il cobalto

Il cobalto è essenziale per la fabbricazione delle batterie agli ioni di litio, utilizzate nei veicoli elettrici. Queste batterie impiegano il cobalto per la sua capacità di prolungarne la vita utile, ridurre le dimensioni e prevenire il surriscaldamento. La presenza di cobalto conferisce alle batterie una densità energetica superiore, indispensabile per migliorare l’autonomia e l’efficienza dei veicoli elettrici.

Oltre alle batterie, il cobalto è fondamentale nella produzione di macchinari industriali grazie alla sua resistenza all’usura, alla corrosione e alle alte temperature. Le leghe di cobalto trovano impiego in applicazioni aerospaziali, turbine a gas e impianti di energia nucleare, per la loro durabilità in condizioni estreme.

Un altro uso significativo del cobalto è nella radioterapia, dove l’isotopo radioattivo cobalto-60 è utilizzato per trattare alcuni tipi di cancro. Questo isotopo emette radiazioni gamma, impiegate per irradiare tumori in profondità nel corpo, offrendo affidabilità e precisione in campo medico.

Dove si trovano le riserve di cobalto

Attualmente, la Repubblica Democratica del Congo (RDC) possiede le maggiori riserve di cobalto al mondo e domina la produzione globale. Secondo il Cobalt Development Institute (CDI), la RDC produce circa il 70% del cobalto mondiale.

Il Cile rappresenta un’alternativa sostenibile, con un minore impatto ambientale e costi di produzione ridotti. In Cile, l’estrazione del cobalto può avvenire in modo più pulito grazie a tecnologie innovative che utilizzano batteri per rimuovere la pirite, riducendo così la produzione di acido solforico che potrebbe contaminare le falde acquifere.

Come funziona l’estrazione in Cile?

In Cile, il progetto biominerario non solo punta a recuperare cobalto dai residui minerari, ma anche a creare un’economia circolare. Rimuovendo la pirite dai rifiuti dell’estrazione del rame, il progetto contribuisce a ridurre l’impatto ambientale e a valorizzare i rifiuti, migliorando l’efficienza del recupero e riducendo i costi energetici e le emissioni di gas serra. I batteri utilizzati nel processo di biolisciviazione rimuovono la pirite, un minerale che può generare acido solforico se esposto a acqua e aria, prevenendo potenziali disastri ambientali.

Attualmente, in Cile ci sono 764 depositi di sterili, con la più alta concentrazione di cobalto e il maggior potenziale per il progetto biominerario nelle regioni di Atacama e Coquimbo, dove si trovano depositi di tipo IOCG (ferro-rame-oro ossidi). Oltre al cobalto che può essere recuperato da questi giacimenti, il Paese potrebbe raggiungere una produzione totale di 25.000 tonnellate all’anno se si includesse lo sfruttamento primario dei giacimenti di rame e cobalto di queste regioni.

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