Perché gli anziani sono una miniera d’oro?

In Italia la “silver economy” (l’insieme di attività, servizi, prodotti e beni di consumo rivolti agli over 65) vale il 30% del prodotto interno lordo

Perché gli anziani sono una miniera d'oro?
Perché gli anziani sono una miniera d’oro? In Italia la “silver economy” (l’insieme di attività, servizi, prodotti e beni di consumo rivolti agli over 65) vale il 30% del prodotto interno lordo.

Il tema delle dinamiche demografiche sarà inevitabilmente al centro dell’agenda politica nei prossimi anni“, ha detto Andrea Mandelli, vicepresidente Camera dei Deputati in apertura del convegno che si è tenuto il 30 giugno a Roma, presso la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, occasione per la presentazione dell’ultimo Quaderno di Approfondimento, “Silver Economy, una nuova grande economia“, a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali.

La ricerca si è avvalsa degli esiti della survey “Chi sono, cosa fanno e cosa desiderano i Silver italiani“, somministrata a un campione di 5 mila over50, realizzata da Format Research per Itinerari Previdenziali e 50&Più, sistema associativo interamente dedicato al mondo della terza età.

Gian Carlo Blangiardo, presidente Istat, professore emerito in Bicocca e componente del Comitato tecnico scientifico di Itinerari previdenziali, ha avuto il compito di tratteggiare lo spaccato emerso dall’inchiesta.

Cos’è la silver economy

La “silver economy” (concetto spiegato nel 2018 dalla Commissione UE) è il complesso di attività economiche rivolte alla popolazione over 50 anni o più, che cessano parzialmente o totalmente l’attività lavorativa passando da uno stile di vita attivo a uno “differentemente attivo“.

Itinerari Previdenziali ha, poi, distinto tra loro 3 grandi raggruppamenti di età (50-64, 65-74 e over 75) e indicato come “silver” quanti abbiano raggiunto i 65 anni.

I dati sulla silver economy

Secondo i dati del “Quaderno di approfondimento del Centro studi e ricerche di Itinerari previdenziali“, le famiglie con un capofamiglia over 65 sono quelle con meno debiti e i redditi più alti. Il patrimonio medio dei cosiddetti Silver è pari a 292mila euro (che nel complesso fanno oltre 4mila miliardi di ricchezza, il 41% di quella di tutti gli italiani). Il patrimonio immobiliare degli over 65 (l’86,7% vive in case di proprietà) raggiunge quota 2.558 miliardi.

In Italia la silver economy vanta un giro d’affari compreso tra i 323,5 e i 500 miliardi di euro (quindi, tra il 20-30% del Pil). Il 42,1% degli over 65 vive in coppia senza figli, il Silver soli sono il 30,5%, mentre quelli in coppia conviventi con i propri figli il 12,8%. Inoltre, in Italia, oggi, ci sono 17mila persone con almeno 100 anni, ma fra 30 anni saranno 80 mila (secondo i dati Istat). Invece, le persone con almeno 90 anni sono 800 mila, ma nel 2070 arriveranno a 2 milioni e 237 mila.

Il presidente del centro studi, Alberto Brambilla, ha detto: “La silver economy è diventata la terza economia a livello globale, in Italia quasi il 24% della popolazione ha più di 65 anni, parliamo di 14 milioni di persone, che nel 2050 diventeranno 19 milioni“. Il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, ha aggiunto: “Avremo 25,5 milioni di over 50 nel 2070“.

Il futuro della silver economy

A fronte di 27,57 milioni di over 50, gli ultra65enni rappresentano il 23,81% della popolazione italiana (circa 14 milioni di persone di cui oltre la metà donne), percentuale destinata a crescere, secondo le proiezioni Istat, al 30% nel 2035 e al 35% nel 2050. L’Italia è, quindi, uno dei Paesi più longevi al mondo: nel 2019 la speranza di vita a 65 anni era di 19,7 anni per gli uomini e 22,9 per le donne (molto al di sopra della media europea). Se, però, si considera l’aspettativa in buona salute, il target si riduce a 10,6 anni per gli uomini e 10,2 per le donne.

Quindi, insieme all’incremento dell’aspettativa di vita occorre lavorare per un incremento dell’aspettativa di vita in buona salute. Questo, però, genera nella società un insieme di nuovi bisogni (cioè, la presa in carico di queste persone in tutte le loro funzioni). Presa in carico che deve tenere conto di una popolazione che, invecchiando, non potrà contare sul supporto della famiglia (data la riduzione della natalità) e al tempo stesso sarà caratterizzata da una condizione economica migliore e una capacità di spesa superiore a quella di altre fasce d’età (quella degli over 65 è l’unica classe anagrafica il cui rischio e il cui livello di povertà è diminuito nell’ultimo decennio).

A partire dai dati MEF e Banca di Italia, il Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali ha stimato il patrimonio medio dei Silver in 292mila euro che, moltiplicati per 13,9 milioni di soggetti interessati, portano il totale della loro ricchezza a 4.059 miliardi di euro, pari al 41,4% della ricchezza totale degli italiani. Scendendo più nel dettaglio, di questa ricchezza 1.501 miliardi di euro sono rappresentati dal patrimonio mobiliare e 2.558 miliardi da quello immobiliare, si legge nello studio.

L’attuale valore di “spendibile netto annuo” dei silver italiani ammonta a 283,6 miliardi, secondo i calcoli del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, una patrimonializzazione destinata a crescere dal momento che “nei prossimi 20/25 anni, verrà in parte destinata ad ampliare i volumi dei consumi dei silver e in altra parte trasferita a figli o parenti oggi over 40, incrementando ulteriormente il valore complessivo della Silver Economy del nostro Paese“.

Questa evoluzione comporterà, però, ricadute in termini occupazionali. Infatti, secondo gli studiosi, la silver economy genera un’occupazione pari a circa 4,6 milioni di lavoratori, coinvolgendo in particolar modo l’industria per l’abitare, la domotica e la mobilità, i settori dei servizi e del commercio, il mondo del risparmio gestito, delle SGR e delle banche, chiamato a costruire prodotti di investimento ad hoc, e il comparto assicurativo.

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