Le nuvole sono masse di minuscole gocce di acqua o cristalli di ghiaccio che, sospesi nell’atmosfera, risultano visibili al nostro sguardo
Cosa sono le nuvole? Le nuvole sono masse di minuscole gocce di acqua o cristalli di ghiaccio che, sospesi nell’atmosfera, risultano visibili al nostro sguardo. A temperature calde le nuvole sono costituite da goccioline, mentre a temperature inferiori allo zero da cristalli.
A temperature negative (tra 0 e -10/-15 gradi) per il fenomeno noto come “sopraffusione“, le nuvole sono ancora formate da goccioline d’acqua, mentre a temperature prossime (o inferiori) a -40 gradi le nubi sono formate solo da cristalli di ghiaccio.
Le nuvole si formano grazie alla condensazione del vapore acqueo e si dissolvono per evaporazione. In pratica, l’acqua presente sulla Terra evapora a causa del riscaldamento solare e si trasforma in vapore acqueo che risale nell’atmosfera. Una volta risalito si raffredda e si condensa attorno a particelle di impurità trasformandosi in goccioline di acqua (o cristalli di ghiaccio qualora la temperatura sia particolarmente bassa) che, sospese in aria, formano appunto le nuvole.
Se una nuvola si forma a temperature positive prende il nome di “nube calda“. Se, invece, si trova a temperature negative prende il nome di “nube fredda“. Infine, qualora la nube presenta la parte inferiore a temperature positive e la parte superiore a temperatura negativa prende il nome di “nube mista“.
Come si formano le nuvole?
Nell’atmosfera che avvolge la Terra, oltre a diversi composti gassosi (come azoto, ossigeno e anidride carbonica) è presente anche l’acqua (sotto forma di singole molecole di vapore acqueo). Quando le molecole di vapore diventano troppo numerose l’aria non è più in grado di contenerle (l’atmosfera diventa “satura”).
Il numero di molecole di vapore che può essere contenuto nell’aria è strettamente legato alla sua temperatura e pressione (più è calda l’aria, maggiore è la quantità di vapore che essa può accogliere).
L’umidità assoluta indica la quantità di vapore acqueo (in grammi) contenuta in un metro cubo d’aria.
L’umidità relativa, invece, è il rapporto tra la quantità di vapore effettivamente contenuto nell’aria e la massima quantità di umidità che teoricamente può essere contenuta. Questa grandezza ci dice quanto sia vicina o lontana la condizione di saturazione (e quindi la formazione della nuvola). Quando l’umidità relativa supera il 100%, il vapore in eccesso, non trovando più accoglienza in atmosfera, condensa in minuscole goccioline d’acqua che tutte assieme formano la nuvola.
Sono 2 i “meccanismi” che creano le condizioni per la conseguente formazione delle nuvole:
- Aumento del vapore contenuto nell’aria (nubi da umidificazione): l’aria staziona a lungo (o passa) su vaste aree ricche di acqua (mari, oceani, foreste).
- Diminuzione della temperatura dell’aria (nubi da raffreddamento): l’aria può raffreddarsi cedendo calore (si forma la nebbia) oppure muovendosi verso l’alto (nubi da raffreddamento adiabatico).
In sostanza, man mano che l’aria si raffredda, diminuisce il suo volume e quindi lo spazio a disposizione delle molecole di vapore, che ad un certo punto si troveranno in condizioni di saturazione.
Altitudine e estensione delle nuvole
A seconda dell’altitudine e di quanto sono estese, è possibile distinguere 3 gruppi di nuvole: alte, medie e basse.
- Nuvole alte: cirri (strisce sottili terminanti con un ricciolo), cirrostrati (alte e biancastre che danno un aspetto lattiginoso al cielo) e cirrocumuli (il cosiddetto cielo a pecorelle). La loro formazione avviene tra i 6.000 e i 12.000 metri di quota. Sono formate principalmente da cristalli di ghiaccio e non portano precipitazioni. Tuttavia, quando i cirrostrati si formano dopo i cirri, indicano l’arrivo della pioggia.
- Nubi medie: altostrati (distese nuvolose grigie mediamente dense) e altocumuli (strati di nuvole grigio-bianche vicine tra loro dall’aspetto ondulato). La loro formazione avviene fra i 2.500 e i 6.000 metri di quota. Producono neve o pioggia sottile che però evapora prima di giungere al suolo.
- Nubi basse: strati e nembostrati. Si trovano al di sotto dei 2.000 metri di quota e a seconda delle temperature portano neve o pioggia.
Le nuvole a estensione verticale
L’estensione, di solito, è orizzontale, ma esiste anche una famiglia di nubi a sviluppo verticale (cioè, che si sviluppano in altezza).
Fanno parte della famiglia delle nuvole che si sviluppano in altezza: cumuli, stratocumuli e cumulinembi. La loro particolarità è la modalità di formazione, perché nascono ed evolvono a seconda dei movimenti ascendenti e discendenti dell’aria.
- Cumuli: la classica nube isolata dall’aspetto di panna montata, Si formano nei giorni caldi e soleggiati e indicano bel tempo quando la sommità e basi sono bianche e appiattite. Cumuli scuri con sommità a cupola, invece, preannunciano brutto tempo.
- Stratocumuli: sono distese di masse scure di cumuli legati tra loro da nubi sottili tra le quali si intravvede il cielo. Generalmente non portano pioggia.
- Cumulinembi: si espandono verticalmente fino al massimo a 12 mila metri di quota. Sono le classiche montagne del cielo (con la classica sommità dalla forma a incudine, mentre la base è molto scura e orizzontale). Quando sono presenti è il momento di forti temporali e a volte anche tornado.
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