Buco dell’ozono: cos’è e come si forma

Buco dell’ozono: il fenomeno della riduzione dell’ozonosfera (lo strato di ozono nell’atmosfera terrestre che ci protegge dai raggi solari più nocivi)

Buco dell'ozono: cos'è e come si forma
Buco dell’ozono: cos’è e come si forma. Il cosiddetto “buco dell’ozono” è uno dei principali problemi ambientali dell’umanità perché costituisce un rischio per l’ecosistema e per la vita stessa sul nostro pianeta. Il nome “buco nell’ozono” è facile da ricordare ma sarebbe più corretto chiamarlo “buco nello strato dell’ozono” o “buco nell’ozonosfera“.

Buco dell’ozono: cos’è

Cos’è il buco dell’ozono: è il fenomeno della riduzione dell’ozonosfera (lo strato di ozono nell’atmosfera terrestre che ci protegge dai raggi solari più nocivi) nelle regioni polari della Terra.

Buco dell’ozono: come si forma

Come si forma il buco dell’ozono: è causato dal rilascio di alcune sostanze inquinanti da parte dell’uomo (sia dalle attività produttive che di consumo). Lo strato di ozono nell’atmosfera si assottiglia soprattutto a causa del rilascio dei gas clorofluorocarburo (CFC).

Buco dell’ozono: dove si trova

Dove si trova il buco dell’ozono: l’assottigliamento di concentrazione del gas ha portato a “squarci” dello strato d’ozono (soprattutto nel Polo Sud, dove le correnti terrestri fanno confluire grandi masse d’aria povere d’ozono). Il buco nell’ozono per eccellenza è quello sopra l’Antartide ed è un fenomeno molto variabile (di norma si apre ad agosto e si chiude verso dicembre) che per anni ha preoccupato la comunità scientifica.

Dagli anni 2000 la situazione ha cominciato a migliorare, ma l’elemento che sta aiutando la chiusura del buco dell’ozono è l’aumento globale delle temperature (un altro problema causato dagli esseri umani).

Ozono: cos’è

Cos’è l’ozono: è un gas serra in grado di trattenere calore ed è formato dalle stesse molecole dell’ossigeno ma disposte in modo diverso.

L’ozono è una molecola composta da 3 atomi di ossigeno (O3). L’ossigeno molecolare (O2) si combina con un atomo di ossigeno (O) dando vita a una molecola di ozono (O3). E’ di colore blu e si trova in natura allo stato gassoso nell’atmosfera del nostro pianeta. Questo gas si è formato in milioni di anni grazie all’attività naturale delle alghe verdi-azzurre che hanno prodotto e rilasciato ossigeno nel corso del loro ciclo vitale.

L’ozono è importante per 2 motivi:
  • Funziona come filtro che ci protegge dalle radiazioni ultraviolette emanate dal Sole (che altrimenti sarebbero troppo forti);
  • Aiuta a produrre quell’effetto serra che aiuta a riscaldare il nostro pianeta (però, troppo effetto serra aumenta troppo la temperatura della Terra).
Ozonosfera: cos’è

Cos’è l’ozonosfera: le molecole di ozono, nel corso del tempo, si sono concentrate nell’alta atmosfera del nostro pianeta, creando un “tetto protettivo” che assorbe le radiazioni solari ultraviolette UV più pericolose. Questo “tetto protettivo” (o strato di ozono) nell’atmosfera è chiamato “ozonosfera“. Questo strato protettivo si trova nella stratosfera a circa 20-30 km di altezza dalla superficie terrestre.

Grazie a una reazione fotochimica tra “molecole di ossigeno” e “raggi solari“, si forma continuamente nuovo ozono atmosferico che mantiene in costante equilibrio lo spessore della fascia di ozono.

Ozonosfera: a cosa serve

A cosa serve l’ozonosfera: assorbe il 100% dei raggi UVC e il 90% dei raggi UVB (le radiazioni ultraviolette più cariche di energia e più pericolose per la vita), mentre lascia passare le radiazioni UVA a bassa energia (che contribuiscono al funzionamento dell’ecosistema).

Questo strato di ozono ha consentito alla vita di lasciare la vita marina e conquistare le terre emerse, dando inizio all’evoluzione delle specie terrestri. Infatti, prima della formazione dello strato di ozono le forme di vita conosciute si trovavano solamente nelle acque oceaniche.

Buco nell’ozono: cause

Quali sono le cause del buco nell’ozono: a partire dalla seconda metà del ‘900, lo strato di ozono nell’atmosfera si è progressivamente assottigliato a causa del rilascio di alcune sostanze inquinanti prodotte dall’uomo. Soprattutto dai gas clorofluorocarburi (CFC) utilizzati nelle bombolette spray e negli impianti refrigeranti (i vecchi frigoriferi).

Negli anni ’30, un’azienda dell’epoca creò i “clorofluorocarburi” (composti da cloro, fluoro, bromuri e altri carburi). Questi composti, insieme, permettevano un buon funzionamento dei sistemi di refrigerazione (i frigoriferi), ma venivano anche rilasciati nell’atmosfera. Questi composti sono stati, poi, ribattezzati “Freon“. I “Freon” arrivano fino alla stratosfera dove le molecole di fluoro si attaccano all’ossigeno. Ne nasce un processo che distrugge progressivamente l’ozono.

Negli anni ’70 e ’80 i gas CFC sono stati vietati da accordi internazionali e il problema viene continuamente monitorato dalla comunità scientifica. Uno degli accordi più importanti è il Protocollo di Montreal (firmato nel 1987 e in vigore dal 1989).

Buco nell’ozono: conseguenze

Quali sono le conseguenze del buco nell’ozono sugli esseri viventi: lo strato di ozono protegge gli organismi viventi dai raggi solari UV. Se lo strato di riduce, le radiazioni possono raggiungere la crosta terrestre, mettendo a rischio l’esistenza della vita sul nostro pianeta. Le radiazioni elettromagnetiche troppo forti possono incidere sulla vita delle cellule, creando melanomi sull’epidermide e tumori della pelle. Possono, inoltre, modificare le molecole del DNA e RNA degli organismi viventi.

Quali sono le conseguenze del buco nell’ozono sull’ambiente: i raggi solari più nocivi impediscono la fotosintesi clorofilliana, causando una minore crescita delle piante e una minore produzione del fitoplancton oceanico. Sia le piante che il fitoplancton sono alla base della catena alimentare, quindi le conseguenze sarebbero gravi per ogni ecosistema. Inoltre, il rallentamento della crescita delle piante causerebbe una riduzione dei raccolti agricoli. Infine, la scomparsa del fitoplancton creerebbe conseguenze sulla vita nel mare e sulle risorse ittiche a disposizione dell’uomo tramite la pesca.

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