L’aumento dei prezzi che si sta verificando nei listini di alberghi, bar e ristoranti preaccupa per il rischio di una flessione nel settore durante la stagione estiva
Stai pensando di andare in vacanza? Ecco tutti i rincari che ti aspettano. Turismo e ristorazione sono settori chiave per l’economia italiana, generando occupazione e contribuendo alla crescita del PIL. Tuttavia, l’aumento dei prezzi che si sta verificando nei listini di alberghi, bar e ristoranti sta suscitando preoccupazione per il rischio di una flessione nel settore proprio durante la stagione estiva, che è il momento di maggior afflusso turistico. Gli italiani si trovano ad affrontare spese quasi 2 miliardi di euro più alte rispetto all’anno scorso solo per mangiare fuori, mentre i prezzi degli alberghi e degli hotel sono in media più alti del 18%, con punte record del 43% come nel caso di Firenze.
Le associazioni dei consumatori hanno analizzato l’impatto dell’inflazione sui generi alimentari, le bevande e le bollette energetiche sugli esercizi pubblici. Secondo il Codacons, i prezzi al pubblico mostrano un aumento medio del 6,8% su base annua: i menu dei ristoranti costano il 6,1% in più, una cena in pizzeria è aumentata del 7,6%, una consumazione al bar richiede in media il 4,8% in più, mentre gelaterie e pasticcerie hanno aumentato i prezzi del 5,9%, e i fast food del 6,6%.
L’incremento più significativo si registra nel settore del “food delivery“, con un aumento del 13% rispetto al 2022 nelle consegne di cibi e bevande a domicilio. Ciò significa che, mantenendo gli stessi consumi, una famiglia media che destina circa 1.080 euro all’anno per la ristorazione, affronta un aumento totale dei prezzi che si avvicina ai 2 miliardi di euro rispetto all’anno precedente, secondo le stime del Codacons.
Anche i prezzi degli alberghi, degli hotel e dei B&B hanno subito aumenti significativi. L’incremento medio si attesta intorno al 15% rispetto al 2022, ma a Firenze si raggiunge un aumento record del 43,2%. Assoutenti lancia l’allarme affermando che “le città d’arte e le località balneari si preparano alla stagione estiva alzando i prezzi delle strutture ricettive“, e che andare in vacanza “rischia di essere un vero e proprio salasso” quest’estate. Negli ultimi mesi, le tariffe delle strutture ricettive sono aumentate in media del 15,2% rispetto all’anno precedente, con un aumento del 18% per gli alberghi e i motel, mentre i villaggi vacanza e i campeggi costano in media l’11,1% in più.
Firenze si posiziona in cima alla classifica degli aumenti dei prezzi. Dopo Firenze, al secondo posto c’è Milano, con un aumento delle tariffe del 38% su base annua, mentre sorprende la presenza al terzo posto di Campobasso con un aumento del 28,9%. Seguono Venezia (+25,7%), Palermo (+25,3%) e Ferrara (+24,6%). Tra le località balneari, si registrano i maggiori aumenti in Sardegna, con un +20,3% nella zona di Olbia-Tempio, ma anche in Puglia e in Emilia Romagna si osservano incrementi che vanno dal +15% al +17%.
Assoutenti mette in guardia, affermando che questo potrebbe essere solo l’inizio di ciò che attende gli italiani durante l’estate. Il rischio concreto è che milioni di persone saranno costrette a ridurre i giorni di vacanza o addirittura a rinunciarvi del tutto.
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