Cosa fare se qualcuno condivide le tue foto su gruppi osceni?

Se qualcuno condivide le tue foto su gruppi aventi ad oggetto materiale hard (anche se le tue immagini non riguardano “nudi”) è possibile agire legalmente. I reati: illecito trattamento di dati personali, diritto all’immagine, diffamazione e revenge porn

Cosa fare se qualcuno condivide le tue foto su gruppi osceni?

Cosa fare se qualcuno condivide le tue foto su gruppi osceni? Se qualcuno condivide le tue foto su gruppi Telegram aventi ad oggetto materiale hard (anche se le tue immagini non riguardano “nudi”), o anche su altre piattaforme, è possibile agire legalmente. La condotta integra innanzitutto un reato. Se le foto hanno contenuto sessualmente esplicito, è possibile sporgere querela per revenge porn. Lo prevede l’art. 612-ter del Codice penale a norma del quale la punizione, per condotte di questo tipo, è la reclusione da uno a sei anni e una multa da 5.000 a 15.000 euro.

Se le immagini non sono di natura sessuale, potrebbero comunque sussistere altre violazioni legali, come la diffamazione, qualora la pubblicazione delle foto danneggi l’immagine o la reputazione della persona ritratta. Ad esempio, se una foto mostra la persona in una situazione ridicola o disonorevole, potrebbe configurarsi un reato di diffamazione. Inoltre, la diffusione non autorizzata delle immagini può costituire un illecito trattamento di dati personali.

In tutti questi casi, la vittima ha il diritto di sporgere querela presso la polizia postale, i carabinieri o direttamente alla Procura della Repubblica. È importante che questa azione venga intrapresa entro tre mesi dalla scoperta dell’illecito. Gli screenshot delle immagini condivise possono servire come prova valida, come confermato dalla Cassazione.

Oltre alla possibilità di procedere penalmente, la vittima può richiedere un risarcimento per i danni subiti. Questo può avvenire durante il processo penale, costituendosi parte civile con l’assistenza di un avvocato, oppure avviando un autonomo giudizio civile per il risarcimento. Il risarcimento può coprire diversi tipi di danni, tra cui quelli morali, biologici e patrimoniali. La vittima dovrà fornire prove del danno subito, che possono includere anche indizi gravi e concordanti.

Se qualcuno si trova nella situazione di vedere le proprie immagini condivise senza consenso, è consigliabile agire in modo sistematico. È importante fare screenshot delle immagini pubblicate, conservando i file originali. Inoltre, può essere utile chiedere a un amico di accedere alla pagina per avere un testimone in caso di un eventuale processo. È fondamentale risalire alla persona che ha condiviso le foto, assicurandosi prima di avere prove concrete della sua responsabilità. Una volta raccolte le evidenze, si può procedere a fare una querela, preferibilmente con l’assistenza di un avvocato che possa inquadrare correttamente la situazione dal punto di vista legale. L’avvocato potrà anche inviare una diffida al responsabile, chiedendo la rimozione del materiale e il risarcimento. Se il responsabile non adempie, si potrà ricorrere al giudice civile per ottenere una condanna.

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