Come sta Alex Zanardi?

Alex Zanardi: condizioni di salute, il bollettino medico, la dinamica dell’incidente stradale con la handbike e il camion

Come sta Alex Zanardi
Come sta Alex Zanardi. L’ex pilota, dopo l’intervento neurochirurgico per le fratture al cranio e al volto riportate nell’incidente, è in coma farmacologico e ricoverato all’ospedale di Siena. Ha passato la sua seconda notte in terapia intensiva, intubato e supportato da ventilazione artificiale. Il quadro clinico rimane stabile e molto grave.

Come riportato dal bollettino medico, Alex ha “parametri emodinamici e metabolici stabili e il quadro neurologico resta grave. Alcuni dettagli, come il fisico allenato, ci regalano fiducia ma rischia di avere conseguenze alla vista e sulla respirazione“. Le condizioni neurologiche sono stabili ma il comunicato precisa che “questo dato va preso con cautela perché il quadro neurologico resta grave“.

Giuseppe Oliveri, direttore dell’Uoc Neurochirurgia ospedaliera dell’Azienda ospedaliero-universitaria senese, ha dichiarato: “Non è una situazione che vediamo tutti i giorni, è un tipo di trauma non così frequente: ne trattiamo due o tre all’anno simili. Ma ogni paziente è diverso. L’unica cosa che posso dire è che, per il suo quadro clinico e non perché si tratti di un personaggio come Alex Zanardi, è un paziente che vale la pena curare: ma è presto per fare delle previsioni“.

Sabino Scolletta, responsabile del reparto di rianimazione dell’ospedale, ha aggiunto: “Le condizioni generali sono stabili, siamo piuttosto soddisfatti di come sta procedendo il quadro clinico, confidiamo in settimana di poterlo valutare se le condizioni ce lo consentiranno“.

Cosa si sa della “staffetta”

La “staffetta” era patrocinata dalla Federazione Ciclistica Italiana. Aveva partenza, percorso e arrivo, ma “Obbiettivo Tricolore” (il nome della manifestazione) non era una gara.

Pienza Manolo Garosi, il sindaco di Pienza, ha detto: “Non abbiamo mai ricevuto comunicazione ufficiale di eventi o manifestazioni sportive sul nostro territorio […] ci era stato comunicato solamente via Facebook che si sarebbe tenuto un saluto istituzionale in piazza. Ma poi ci hanno anche successivamente comunicato sempre, tramite Fb, l’annullamento per motivi di ritardo sulla tabella di marcia della manifestazione“.

Roberto Sgalla, direttore di tutte le specialità della Polizia e tra i massimi esperti di sicurezza in bici, ha spiegato che: “Alex e i suoi compagni erano semplici ciclisti in escursione individuale soggetti al totale rispetto del codice della strada: dovevano mantenersi sulla destra, restare in fila indiana, non superare la linea di mezzeria o tenere comportamenti pericolosi“.

Il gruppo di ciclisti si spostava accompagnato da uno o più mezzi dei vigili urbani. Si trattava, però, solo di una “scorta” a titolo di cortesia verso un atleta illustre, ma la strada provinciale 146 era aperta e il traffico regolare nei 2 sensi di marcia.

Per maggiori tutele, gli organizzatori avrebbero potuto chiedere alla Federciclismo l’autorizzazione a svolgere una manifestazione autorizzata. Siccome, però, fino al prossimo 1 agosto nessun evento ciclistico può svolgersi sul territorio italiano, l’autorizzazione sarebbe stata negata.

Cosa si sa dell’incidente

Su quanto avvenuto è in corso un’inchiesta della Procura di Siena. L’ipotesi di reato è: “lesioni gravi o gravissime da incidente stradale“.

L’autista del camion, contro il quale si è schiantato Zanardi, è stato iscritto al registro degli indagati e il suo automezzo sequestrato. L’autista ha rilasciato dichiarazioni spontanee ai carabinieri ed è stato sottoposto all’alcoltest e al prelievo per la ricerca di sostanze stupefacenti: entrambi gli esami hanno dato risultati negativi. L’avvocato Massimiliano Arcioni, difensore dell’autista, ha detto: “Se lo è trovato quasi di fronte all’uscita della curva […] e meno male che è riuscito a dare una sterzata e a buttarsi verso il limitare della corsia. Così l’impatto è stato sul fianco altrimenti sarebbe stato un urto frontale con conseguenze ancora più deleterie“.

Esiste un video sull’incidente, girato da un giornalista freelance, ritenuto importante.

La perizia sull’handbike

Martedì 15 settembre – E’ stata depositata alla Procura di Siena la perizia relativa all’incidente con l’handbike. Secondo l’ingegnere Dario Vangi, professore di progettazione meccanica e costruzione di macchine del Dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Firenze (uno dei maggiori specialisti in infortunistica stradale d’Italia), l’handbike su cui viaggiava Zanardi era regolarmente funzionante.

Il professor Vangi, dopo che lo scorso 16 luglio aveva effettuato un sopralluogo nell’area dell’incidente, e dopo aver passato all’esame eventuali guasti tecnici o difetti di costruzione dell’handbike, ha stabilito che il mezzo funzionava dal punto di vista meccanico, e anche il manto stradale non presentava difetti (non c’erano buche sulla strada provinciale 146 che portava da Pienza a San Quirico d’Orcia).

I risultati di 2 nuove perizie

Mercoledì 7 ottobreAlex Zanardi avrebbe perso il controllo dell’handbike andando, poi, a sbattere contro il tir che proveniva dalla direzione opposta. È quanto emerge da 2 nuove perizie.

Le valutazioni sono state svolte dal professor Dario Vangi (consulente del procuratore capo Salvatore Vitello e del pubblico ministero Serena Menicucci), e dal professore Mattia Strangi (perito di parte dell’autista dell’autocarro).

L’handbike di Zanardi correva a 50 km/h (sotto il limite di velocità) e quando il campione paralimpico vide il camion proveniente in direzione opposta, che viaggiava a 38 mk/h, avrebbe tentato di girare verso destra per allontanarsi dalla parte centrale della carreggiata, con il suo mezzo che è però andato in sovrasterzo, cosa che ha determinato il ribaltamento. Zanardi così cadde, finendo nella corsia opposta e battendo la testa contro il cerchione anteriore sinistro dell’autotreno“.

Molto diverse dalle conclusioni dell’ingegnere Giorgio Cavallin (consulente della famiglia di Zanardi), secondo il quale sarebbe determinante la presunta invasione della corsia da parte del camion.

Adesso la Procura di Siena dovrà decidere se ordinare nuove indagini oppure definire il procedimento, con la possibilità di chiedere l’archiviazione o il rinvio a giudizio per l’indagato.

La prima operazione al cervello

Alex Zanardi ha subito un secondo intervento neurochirurgico dopo l’incidente stradale avvenuto il 19 giugno scorso. L’operazione è durata circa 2 ore e 30 minuti. Le condizioni rimangono stabili dal punto di vista cardio-respiratorio e metabolico, gravi dal punto di vista neurologico. 

La nota ufficiale della struttura sanitaria:

In merito alle condizioni cliniche di Alex Zanardi, ricoverato al policlinico Santa Maria alle Scotte dallo scorso 19 giugno, la direzione sanitaria dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese informa che, nell’ambito delle valutazioni diagnostico-terapeutiche effettuate dall’équipe che ha in cura l’atleta, è stata effettuata una TC di controllo. Tale esame diagnostico ha evidenziato un’evoluzione dello stato del paziente che ha reso necessario il ricorso ad un secondo intervento di neurochirurgia“.

Iniziato il processo di risveglio dal coma

Sta per iniziare la fase 2 per Alex Zanardi che prevede il progressivo risveglio dal coma indotto. Lo ha confermato la direzione sanitaria in accordo con la famiglia del pilota.

Ad Alex verrà lentamente ridotta la sedo-analgesia. In seguito alla riduzione della sedazione saranno necessari alcuni giorni per ulteriori valutazioni.

Rimangono stabili i parametri cardio-respiratori e metabolici,  ma resta un quadro neurologico molto serio e la prognosi rimane riservata. Non si sa ancora come reagirà a livello neurologico.

La seconda operazione al cervello

Lunedì 29 giugno, Zanardi è stato nuovamente operato al cervello. Nel bollettino diffuso dall’ospedale in seguito all’operazione di oggi si legge: “Nell’ambito delle valutazioni diagnostico-terapeutiche effettuate dall’équipe che ha in cura l’atleta è stata effettuata una Tac di controllo. Tale esame diagnostico ha evidenziato un’evoluzione dello stato del paziente che ha reso necessario il ricorso ad un secondo intervento di neurochirurgia. Dopo l’intervento, durato circa 2 ore e mezza, Alex Zanardi è stato nuovamente ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dove resta sedato e intubato: le sue condizioni rimangono stabili dal punto di vista cardio-respiratorio e metabolico, gravi dal punto di vista neurologico, la prognosi rimane riservata“.

L’intervento per la ricostruzione del cranio e delle ossa del volto

Martedì 7 luglio, Zanardi ha subìto un nuovo intervento per la ricostruzione del cranio e delle ossa del volto, dopo essere stato già operato per 2 volte al cervello nei giorni scorsi. Dopo l’operazione, è stato trasferito di nuovo nel reparto di terapia intensiva.

Nella nota ufficiale dell’ospedale viene spiegato che l’operazione faceva parte degli interventi programmati dall’équipe multidisciplinare che ha in cura l’atleta. Paolo Gennaro, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Maxillo-Facciale, ha spiegato che “Le fratture erano complesse […] questo ha richiesto un’accurata programmazione che si è avvalsa di tecnologie computerizzate, digitali e tridimensionali, fatte a misura del paziente. La complessità del caso era piuttosto singolare, anche se si tratta di una tipologia di frattura che nel nostro centro affrontiamo in maniera routinaria“.

Dimesso dall’ospedale e trasferito in una struttura di riabilitazione

Martedì 21 luglio, dopo la sedazione assistita, Zanardi è stato trasferito in una clinica estera. Lo ha reso noto l’Ospedale di Siena: “La stabilità di tutti i parametri ha permesso questa scelta, con il trasferimento in una struttura all’avanguardia per la necessaria neuro-riabilitazione“.

Zanardi era stato ricoverato nella UOC Anestesia e Rianimazione DEA e dei Trapianti in seguito al gravissimo incidente stradale. Dopo la sospensione della sedazione, si è registrata la normalità dei parametri cardio-respiratori e metabolici, la stabilità delle condizioni cliniche generali e del quadro neurologico: il tutto ha consentito il trasferimento in una clinica estera.

Il dottor Giovaninni, direttore generale della struttura ospedaliera senese, ha spiegato la situazione: “I nostri professionisti restano a totale disposizione di questa straordinaria persona e della sua famiglia per le ulteriori fasi di sviluppo clinico, diagnostico e terapeutico, come sempre accade in questi casi“. “Da oggi inizia un nuovo percorso fatto di coraggio e forza. Mando un abbraccio ad Alex e alla famiglia“, ha concluso Giovannini.

Operazione al San Raffaele di Milano

Lunedì 27 luglio, l’ospedale San Raffaele di Milano ha comunicato che Zanardi è stato sottoposto a un nuovo intervento di neurochirurgia “per il trattamento di alcune complicanze tardive dovute al trauma cranico primitivo“.

Zanardi era stato trasferito al San Raffaele il 24 luglio a causa dell’instabilità delle sue condizioni cliniche. Era stato Claudio Zanon, direttore sanitario dell’ospedale Valduce, a comunicare il trasferimento presso il San Raffaele di Zanardi. Zanon aveva poi aggiunto: “non verranno rilasciate ulteriori informazioni sul caso“.

Il bollettino sulle condizioni di salute: “Miglioramenti clinici”

Mercoledì 19 agosto – L’Ospedale San Raffaele di Milano ha reso noto che Zanardi sta meglio. “Dopo un periodo durante il quale è stato sottoposto a cure intensive in seguito al ricovero del 24 luglio il paziente ha risposto con miglioramenti clinici significativi. Per questa ragione attualmente è assistito e trattato con cure semi intensive presso l’Unità Operativa di Neurorianimazione, diretta dal professor Luigi Beretta“.

Il trasferimento all’ospedale di Padova

Sabato 21 novembreAlex Zanardi è stato trasferito all’ospedale di Padova. Il trasferimento è stato possibile perché le condizioni fisiche e neurologiche di Zanardi sono “di generale stabilità“, hanno spiegato al San Raffaele.

“Risponde agli stimoli”

Domenica 20 settembre – Il dottor Claudio Costa, medico sportivo, famoso per il suo lavoro in clinica mobile, è anche un grande amico di Alex, ha parlato, in un’intervista a “La Stampa”, delle condizioni di Zanardi che sono in miglioramento: “Ha iniziato la fisioterapia neurologica, che in medicina è quella fase in cui si aspettano le sorprese e i miracoli. Ho visto miglioramenti, dà risposte agli stimoli, stringe le dita, gli stanno rieducando la testa. Ha un fisico da fantascienza e una mente straordinaria, lo so che questa volta si parla del cervello, ma sono sicuro che lui saprà inventarsi qualcosa con quello che è rimasto“.

Nuovo intervento per “ricostruzione cranio-facciale”

Giovedì 24 settembreAlex è stato sottoposto, al San Raffaele di Milano, ad un’altra operazione di ricostruzione cranio-facciale. L’intervento è andato a buon fine, ma lo staff di specialisti che lo ha in cura non si sbilancia sulla prognosi, il quadro clinico resta complesso.

Alcuni giorni fa era stato eseguito con successo un primo intervento dal professor Mario Bussi. Un altro intervento è in programma per le prossime settimane e sarà eseguito dal professor Pietro Mortini.

Inoltre, da diversi giorni Zanardi è sottoposto a sedute di riabilitazione cognitiva e motoria, con somministrazione di stimoli visivi e acustici, ai quali il paziente risponde con transitori segni di interazione con l’ambiente.

Sta affrontando un percorso di cure sub-intensive predisposto da una équipe multidisciplinare coordinata dai professori Luigi Beretta (direttore della Neurorianimazione), Mario Bussi (direttore di Otorinolaringoiatria), Sandro Iannaccone (direttore della Neuroriabilitazione) e Pietro Mortini (direttore della Neurochirurgia).

Ha recuperato udito e vista

Lunedì 21 Dicembre – Oltre ad aver recuperato udito e vista, Zanardi, ha iniziato anche a rispondere alle sollecitazioni della moglie Daniela. Al momento, però, non può ancora parlare. Infatti, per precauzione, i dottori hanno deciso di mantenere il buco nella trachea che però potrebbe essere chiuso a breve.

Alex Zanardi è tornato a parlare

Giovedì 14 Gennaio 2021 – A quasi 7 mesi dal bruttissimo incidente, Alex è riuscito a comunicare con la sua famiglia. La notizia l’ha data la dottoressa che lo ha in cura, Federica Alemanno: “Quando ha cominciato a parlare nessuno ci credeva”.

Alex Zanardi a 9 mesi dall’incidente in handbike

Venerdì 19 marzo – La moglie Daniela, che assieme al figlio, Niccolò, gli è rimasta accanto in tutto questo tempo ha detto che Alex ha recuperato percezione sensoriale e sta mostrando progressi. Ha mosso il pollice, riconosciuto i suoi cari, stretto la mano alla consorte, riacquistato l’uso della parola comunicando anche verbalmente con la sua famiglia.

La testimonianza del medico che lo ha soccorso

Robusto Biagioni, il medico d’urgenza dell’elisoccorso che ha stabilizzato Alex subito dopo l’incidente, intervistato dal Corriere della Sera a proposito del peggioramento delle condizioni di Zanardi ha detto: “In questi casi, l’evoluzione clinica procede in un modo che definiamo ondulatorio, con riprese che vanno oltre le più ottimistiche aspettative e peggioramenti improvvisi che possono lasciare sconcertati. Non bisogna esagerare con l’ottimismo ma allo stesso tempo neppure cadere nel peggior pessimismo se Alex ha avuto un aggravamento ed è tornato in terapia intensiva. Passaggi del genere potrebbero accadere ancora per un anno, la letteratura scientifica ce lo insegna. I pazienti che hanno subito traumi simili a quello di Alex possono affrontare delle fasi di peggioramento, ma anche avere degli straordinari e repentini miglioramenti, perfino quando sembra che le condizioni respiratorie siano pregiudicate». Insomma, «tutto può accadere e non bisogna mai arrendersi“.

Secondo Biagioni, la situazione va divisa in due parti: “Quella neurologica può essere valutata solo più avanti. Quella degli organi vitali invece può avere continue oscillazioni. C’è un’evoluzione costante dei parametri“.

Il 19 giugno, Robusto Biagioni, responsabile del 118 della zona di Grosseto, fu tra i primi ad arrivare sul luogo dell’incidente. Poi, accanto a Zanardi, volò fino al Policlinico Le Scotte di Siena, dove i neurochirurghi stavano aspettando il campione paralimpico nella sala operatoria per il primo intervento al cervello. Dopo il trasporto di Zanardi al Policlinico era scoppiato in lacrime.

La testimonianza della dottoressa Melania Rizzoli

Melania Rizzoli, la dottoressa che conobbe Zanardi dopo il primo grave incidente, durante una gara di Formula Cart a Lausitzring (Germania) che, nel 2001, costò le gambe al pilota, intervistata dal Settimanale Nuovo, ha detto: “Dopo il primo coma indotto cosi lungo, era prevedibile che il ritorno graduale allo stato di cosciènza comportasse qualche rischio. Non dobbiamo dimenticare che il cervello controlla tutte le funzioni del corpo, comprese quelle cardiache e respiratorie“.

Che cosa l’ha sostenuto fin qua?

Quella forza di carattere che 19 anni fa, dopo il dramma al Lausitzring. gli ha permesso di diventare un esempio per tutte quelle persone che si trovano ad affrontare un destino avverso. È la grinta, sorretta da un fisico eccezionale, ad avergli fatto superare oggi la fase più critica, vale a dire quella del pericolo di morte“.

Che cosa ricorderà Alex di tutto questo?

Nulla. Durante il coma farmacologico il paziente è in stato d’incoscienza e non sogna. I farmaci infusi fanno in modo che non si renda conto a nessun livello del trauma che ha subito, evitandogli così la sofferenza fisica e psichica“.

Significa che il risveglio sarà uno shock?

No, perché avviene per gradi. Quando Alex sarà pienamente sveglio, si renderà conto di essere vivo, che è l’aspetto più importante“.

Che cosa lo aspetta ora?

Una lunghissima, doppia riabilitazione: neurologica, stimolando le zone del cervello danneggiate; e fisica, attraverso l’attività motoria. Alex è rimasto immobile e assistito dalle macchine per oltre un mese. Dovrà imparare di nuovo ad alimentarsi e a espletare le funzioni fisiologiche. Sarà come un bambino che dev’essere portato all’autonomia. Prima, però, bisognerà capire l’entità della lesione cerebrale: se potrà parlare, vedere, muoversi, se il danno è temporaneo o irreversibile. Se le lesioni non fossero devastanti, per come lo conosco spero in un buon recupero“.

Quanto conta la presenza amorevole della famiglia?

Moltissimo. L’amore dei propri cari aiuta a superare i momenti di sconforto. Sentire i propri affetti che ti stimolano, t’incoraggiano e danno la speranza è fondamentale nel processo di guarigione“.

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