Stati Uniti: nel 2020 sono morte 90.722 persone per overdose

Secondo i dati pubblicati dei “Centers for Disease Control and Prevention” (CDC), gli oppiodi sono alla base di circa 3/4 delle overdose

Stati Uniti: nel 2020 sono morte 90.722 persone per overdose
Stati Uniti: nel 2020 sono morte 90.722 persone per overdose. Sono 90.722 i morti per overdose negli Stati Uniti fino a novembre 2020. Secondo i dati pubblicati dei “Centers for Disease Control and Prevention” (CDC), gli oppioidi sono alla base di circa 3/4 delle overdose.

Si tratta di numeri mai registrati prima e che riguardano overdose per abuso di oppioidi sintetici, cocaina e metanfetamine. Il picco delle vittime si è registrato nel periodo che coincide con la prima ondata di Covid-19. “Lo sconvolgimento della vita quotidiana causato dalla pandemia ha colpito pesantemente quelli con disordini legati all’uso di sostanze“, ha detto Robert Redfield, direttore dei CDC.

Secondo un recente studio dei National Institutes of Health, la solitudine correlata all’emergenza sanitaria e ai lockdown è un fattore determinante “per depressione, ansia, comorbidità“, fattori determinanti nella diffusione delle droghe.

L’epidemia di oppioidi è, però, una realtà che da tempo devasta molte comunità americane. I suoi effetti distruttivi si sono fatti sentire soprattutto nelle aree più depresse del nord-est e del Midwest, ma negli ultimi anni l’abuso di sostanze stupefacenti si è diffuso a macchia d’olio.

Ad esempio, lo Stato del New Hampshire ha 1 milione e mezzo di abitanti e circa 400 morti all’anno per droga. La gravità del fenomeno è evidente girando per le 2 principali città dello Stato: Concord e Manchester. Sono centinaia, soprattutto giovani, le persone distese in strada, con problemi di abusi di stupefacenti.

Pennsylvania, Connecticut, Maryland, Ohio, Kentucky, Colorado hanno in questi ultimi mesi conosciuto situazioni altrettanto tragiche.

Washington è tra le regioni che conta più morti, con un aumento del 50% dei decessi. A circa 6 ore a sud-ovest da Washington c’è Bristol, una città di circa 50.000 persone che si trova tra Tennessee e Virginia. Qui le aziende sono da anni alle prese con l’epidemia di oppioidi. Nelle aziende, solo 4 candidati su 10 superano il test antidroga e molti mostrano un recente uso di oppioidi. Altre aziende hanno addirittura eliminato i test per far entrare le persone, ha affermato Beth Rhinehart, capo della Camera di commercio della regione.

Durante la campagna elettorale del 2016, Donald Trump aveva posto particolare enfasi alla questione degli oppioidi, promettendo di intervenire con durezza contro gli spacciatori e di riportare lavoro e prosperità nelle comunità più colpite. Nel 2018, il numero di morti per overdose era diminuito. Il fenomeno è, però, durato solo qualche mese, poi, nel 2019, i morti sono aumentati.

Uno dei motivi alla base dell’aumento dei morti per oppioidi è il fentanil (un oppioide sintetico 100 volte più potente della morfina). Oltre l’80% dei decessi per oppioidi nei 12 mesi fino a novembre 2020 è stato conseguenza di questi farmaci.

Il fentanyl nasce come farmaco nella terapia del dolore, somministrato prima o dopo l’intervento chirurgico e nelle patologie tumorali. Rispetto alla morfina ha, però, un effetto fino a 80 volte superiore, anche se la durata della sua azione è più breve. Utilizzato come droga comporta un rischio di overdose molto alto.

Il presidente Biden ha proposto più di 10 miliardi di dollari per combattere l’epidemia di oppiacei nel suo budget fiscale 2022, compresi i fondi per le cure mediche e i programmi di recupero.

Un’analisi molto dettagliata del fenomeno pubblica dall’Università di Padova.

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