Ogni anno, in media, in Italia sono circa 377mila le nuove diagnosi di cancro (195mila negli uomini e 182mila nelle donne)
I tumori colpiscono più gli uomini rispetto alle donne? Secondo le ultime stime raccolte dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dell’Associazione italiana registri tumori (Airtum), ogni anno in Italia sono circa 377mila le nuove diagnosi di cancro (195mila negli uomini e 182mila nelle donne).
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Cancer e condotto dagli scienziati del National Cancer Institute, il motivo per cui il tasso di insorgenza di neoplasie risulta più elevato tra gli uomini rispetto alle controparti femminili potrebbe essere legato alle peculiarità biologiche dei 2 sessi e non alle differenze comportamentali.
Lo studio
Il team, guidato da Sarah S. Jackson, ha valutato le differenze nel rischio di cancro per ciascuno dei 21 siti di cancro tra 171.274 maschi e 122.826 femmine, di età compresa tra 50 e 71 anni.
Nell’ambito dello studio del National Institutes of Health – American Association of Retired Persons Diet and Health, i ricercatori hanno raccolto informazioni dal 1995 al 2011. Nel periodo di osservazione, si sono verificati 17.951 nuovi tumori negli uomini e 8.742 casi nelle donne.
Finora si era sempre ipotizzato che il rischio più elevato per gli uomini di sviluppare un cancro fosse legato a differenze comportamentali (come una maggiore tendenza al consumo di alcol e a un’alimentazione scorretta). Gli scienziati dello studio, però, ipotizzano che questi fattori non siano sufficienti a spiegare le divergenze.
Queste perché, secondo i dati dello studio, il rischio di sviluppare forme di cancro o neoplasie è da 1,3 a 10,8 volte superiore negli uomini, ad eccezione dei tumori della tiroide e della cistifellea (che sembrano più comuni nelle donne).
Inoltre, sempre secondo lo studio, le probabilità di sviluppare una malattia oncologica risulta più elevata per gli uomini anche in caso di abitudini comportamentali ed esposizione simili. Questi dati, quindi, suggeriscono che le differenze biologiche tra i generi potrebbero svolgere un ruolo chiave nella suscettibilità al cancro.
Jackson sostiene che “i soli fattori ambientali e comportamentali non sono sufficienti a spiegare le differenze nei tassi di insorgenza di cancro. Ciò implica che esistono differenze biologiche intrinseche che possono influenzare la suscettibilità ai tumori“.
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