“Entro il 2070 si perderà oltre il 40% della fertilità maschile”

I risultati di alcuni studi indicano una riduzione del 52,4% nella concentrazione degli spermatozoi negli uomini occidentali nell’arco degli ultimi 40 anni

Entro il 2070 si perderà oltre il 40% della fertilità maschile
“Entro il 2070 si perderà oltre il 40% della fertilità maschile”. La fertilità maschile sta subendo un preoccupante declino, come evidenziato dai risultati di studi che indicano una riduzione del 52,4% nella concentrazione degli spermatozoi negli uomini occidentali nell’arco di soli 40 anni. Nel 1970 la media era di 101 milioni di spermatozoi per ml di liquido seminale, mentre nel 2018 la media si è ridotta a 49 milioni per ml. La situazione è ancora più preoccupante se si considera il periodo tra il 2000 e il 2018, durante il quale il declino della concentrazione spermatica è stato del 2,64% per anno, più del doppio rispetto al calo registrato dal 1973 al 2000 (1,6% all’anno). Secondo la Società italiana di andrologia (Sia), se questa tendenza non verrà arrestata, entro il 2070 si perderà oltre il 40% della fertilità maschile con serissimi pericoli per la procreazione nei Paesi occidentali.

Il declino della fertilità maschile rappresenta un problema globale, che riguarda anche le popolazioni asiatiche, africane e sudamericane. Uno studio recente pubblicato su ‘Scientific Report‘ evidenzia un calo dell’89% dalla motilità spermatica in Sudafrica e in Nigeria dal 2010 al 2019, con un peggioramento dei parametri dello sperma con l’avanzare dell’età. Anche se gli studi riguardano principalmente la popolazione maschile, la riduzione della fertilità può avere un impatto significativo sulla salute delle donne e dei bambini a causa dell’uso di tecniche di riproduzione assistita.

Secondo Alessandro Palmieri, presidente della Società italiana di andrologia e professore associato di urologia all’università Federico II di Napoli, la causa principale del declino della fertilità maschile sono le sostanze chimiche a cui gli uomini sono esposti e lo stile di vita. L’esposizione a sostanze chimiche tossiche come i pesticidi, i metalli pesanti e i prodotti chimici industriali può influire sulla produzione degli spermatozoi e sulla loro qualità. Anche lo stile di vita, come l’obesità, il fumo, l’abuso di alcol e il sedentarismo, può influire negativamente sulla fertilità maschile.

La situazione potrebbe ulteriormente peggiorare se non verranno adottate misure preventive. La Società italiana di andrologia sottolinea la necessità di cambiare l’ambiente in cui viviamo, di limitare l’esposizione a sostanze chimiche nocive e di adottare uno stile di vita più sano. Inoltre, la Sia ritiene che sia importante sensibilizzare il pubblico sull’importanza della fertilità e di promuovere l’accesso a tecniche di riproduzione assistita.

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