L’ipnosi è un fenomeno psicologico antico che veniva utilizzata nei riti religiosi e di guarigione per accrescere la fede nel misticismo e nella magia
Cos’è l’ipnosi. L’ipnosi è un fenomeno psicologico antico. Infatti, veniva utilizzata nei riti religiosi e di guarigione per accrescere la fede nel misticismo e nella magia.
Cos’è l’ipnosi?
L’ipnosi è uno stato mentale in cui la coscienza viene modificata. La persona ipnotizzata non è, però, completamente incosciente o incapace di intendere e volere, ma si trova in uno stato di dormi-veglia. Infatti, la parola “ipnosi” deriva dal greco “hypnos” (che tradotto significa “sonno”). Sotto ipnosi viene stimolata la parte destra del cervello (quella legata alle emozioni, all’immaginazione e all’istinto). Si tratta di una procedura in cui il paziente sperimenta cambiamenti a livello di sensazioni, percezioni, pensieri e comportamento.
Cosa serve l’ipnosi?
Medici e psicoterapeuti usano l’ipnosi per curare ansia, disturbi alimentari, malattie della pelle, come anestetico naturale, per ridurre la sofferenza nel parto, come tecnica di rilassamento o per aumentare la concentrazione.
Ogniqualvolta siamo concentrati, assorti, rapiti, incantati da qualcosa che catalizza la nostra attenzione al punto tale da ignorare tutto ciò che ci succede intorno, siamo, di fatto, “ipnotizzati“. Per esempio, quando guardiamo un film o leggiamo un libro, quando ascoltiamo una conferenza o una canzone.
Ci troviamo in uno stato di alterazione delle percezioni e della coscienza. Una condizione che permette di rendere utilizzabili risorse che altrimenti sarebbero inaccessibili, con il risultato di migliorare una performance o di facilitare il ripristino dell’equilibrio e del benessere. Per esempio, gli artisti che entrano in questo stato per produrre le loro opere, o gli attori per immedesimarsi in un personaggio.
La storia dell’ipnosi
Franz Anton Mesmer, vissuto tra il ‘700 e l’800, è ̀considerato lo scopritore dell’ipnosi. Influenzato dalle scoperte della sua epoca (tra cui l’elettricità e il magnetismo) Mesmer teorizzò la presenza di un fluido vitale in tutti gli esseri viventi, battezzandolo “magnetismo animale“.
Nel corso delle sue sperimentazioni, Mesmer fece ricorso a complicati rituali (dall’applicazione di calamite sulle varie parti del corpo all’imposizione delle mani per irraggiare energia benefica), riuscendo a provocare in alcune persone stati di “sonnambulismo artificiale“, ma anche convulsioni, svenimenti e paralisi temporanee. Altre volte le persone rispondevano alle sue domande per poi dimenticare l’accaduto. Quindi, si trattava di effetti spettacolari.
Da questo genere di esperienza ha preso origine la cosiddetta “ipnosi da palcoscenico” (l’ipnotizzatore invita un volontario tra il pubblico, lo guarda fisso negli occhi parlando in maniera monotona e ripetitiva, fino a che il malcapitato abbassa le palpebre e cade in uno stato di trance. A quel punto, il soggetto sembra trovarsi in balia dei comandi dell’ipnotizzatore. In realtà le persone coinvolte in queste esibizioni sono complici dell’ipnotista o spettatori che stanno al gioco).
Tecniche di ipnosi
Per indurre l’ipnosi è necessario che lo psicoterapeuta conosca e sappia scegliere tra le varie tecniche quella più indicata ai bisogni del paziente. Infatti, ogni persona ha un proprio funzionamento mentale, per cui lo specialista, cercherà il modo migliore e personalizzato per indurre lo stato ipnotico alla persona che si trova davanti.
Le tecniche principali dell’ipnosi sono:
- Ipnosi metaforica;
- Fast Phobias Tecnique;
- Suggestioni;
- Visualizzazione;
- Regressione;
- Progressione;
- Affect bridge;
- Ristrutturazione;
- Ancoraggio.
Come si fa a ipnotizzare?
L’ipnotista, con voce monotona e ripetendo più volte parole e concetti, invita la persona a rilassarsi e a concentrare l’attenzione su un oggetto (prima si usava il pendolino, oggi si usa una parte del corpo: “Il tuo braccio diventa sempre più pesante”). Questo accorgimento aiuta la persona a isolarsi dalla realtà esterna e a rivolgere l’attenzione verso l’interno fino a sperimentare un senso di distacco dal corpo e una profonda impressione di pace. A questo punto il concetto di tempo svanisce e lo stesso ipnotizzatore perde la propria identità, divenendo solo voce.
Cos’è la trance?
Attraverso l’ipnosi viene indotta la “trance“, una particolare condizione tra sonno e veglia. La persona di solito è immobile (seduta o distesa). Respirazione e frequenza cardiaca sono allentate. Gli occhi sono chiusi (o socchiusi). La voce ha un tono diverso. La deglutizione è rara. La risposta a stimoli esterni (anche dolorosi) è ridotta. Una volta indotta la trance, l’ipnotista ha di fronte a sé una persona che accetta messaggi dall’esterno senza il consueto processo di analisi e critica.
Tutti possono essere ipnotizzati?
Alcune persone sono refrattarie. In genere, sono quelle che esercitano su di sé un continuo controllo, che faticano a lasciarsi andare, chi si oppone volontariamente o chi pone delle resistenze.
E’ possibile ipnotizzare senza trance?
L’”ipnosi senza trance” è un linguaggio persuasivo che oltrepassa le capacità logico-critiche. Questa modalità comunicativa è detta anche “linguaggio dell’emisfero destro” e fa largo uso di immagini, metafore, aforismi, giochi di parole, battute ironiche e forme linguistiche positive. Strategie comunicative usate anche dai bravi oratori e dagli abili venditori.
Ipnosi terapeuta
La cosiddetta “nuova ipnosi” è stata introdotta nel secolo scorso dallo psichiatra californiano Milton Hyland Erickson. L’obiettivo dell’ipnosi terapeuta ̀è di accedere all’inconscio dell’individuo (cioè in quel “luogo” dove vengono raccolte le esperienze e le informazioni apprese nel corso della vita di cui, però, non abbiamo consapevolezza).
L’inconscio viene situato dagli studiosi nell’emisfero destro del cervello. Infatti, si ritiene che l’emisfero sinistro sia la sede delle capacità analitiche, logiche e razionali. Mentre l’emisfero destro, attivo soprattutto durante il sonno, sia la sede di creatività, immaginazione e intuizione.
Durante l’ipnosi, il terapeuta parla alla parte destra del cervello, perché si presume collegata direttamente al sistema limbico-ipotalamico (cioè, il ponte di comunicazione tra la mente e il corpo). Per questo motivo l’ipnosi può “incoraggiare” i meccanismi di autoguarigione che ciascuno di noi possiede, e dare accesso a risorse di cui non siamo consapevoli.
Il processo ipnotico dell’ipnosi Ericksoniana è stato schematizzato in 3 fasi:
La preparazione
Fase di conoscenza tra paziente e terapeuta. L’obiettivo è la formazione di un rapporto solido tra i due, che si fondi sulla fiducia, il reciproco rispetto e sulla comprensione. In questa prima fase il terapeuta raccoglie informazioni relative alle esperienze e conoscenze del paziente, vengono indagate le strutture mentali di riferimento e i sistemi di credenze.
La trance terapeutica
Periodo in cui gli schemi del paziente sono temporaneamente alterati con lo scopo di aumentare la sua ricettività ad altri modelli di funzionamento mentale che contribuiscono alla risoluzione dei problemi.
Valutazione e ratifica del cambiamento terapeutico ottenuto
Il momento in cui il terapeuta comunica al paziente quali sono le alterazioni del funzionamento sensoriale e percettivo. Il paziente diventa così consapevole dei cambiamenti che l’ipnosi ha riportato relativamente alla sua persona.
Psicoterapia ipnotica
La psicoterapia ipnotica è una vera e propria rieducazione dell’adattamento del paziente alla vita e all’integrazione della sua personalità in essa.
Gli ambiti di applicazione della psicoterapia ipnotica sono:
- Ambito psicologico: disturbi d’ansia, dell’umore e depressione, i disturbi alimentari, i disturbi sessuali, tic, balbuzie, dolore cronico, dipendenze (gioco, fumo, alcool, ecc.).
- Ambito medico: disturbi cardiovascolari, dermatologici, asma, disturbi dell’apparato uro-genitale e dell’apparato digerente, cure palliative e terapia del dolore.
- Ambito della creatività personale: stimolare e dare maggiore libertà di sfogo alla creatività personale, come ad esempio nell’ipnosipedia o nello sport, per migliorare le capacità fisiche nelle prestazioni atletiche.
Ipnosi regressiva
L’ipnosi regressiva è una tecnica sperimentale che permette di ricercare le cause dei conflitti attuali nel mondo remoto dei sogni e di trance. Al paziente viene data la possibilità di ritornare indietro nel tempo recuperando contenuti assimilabili a esistenze pregresse, nelle quali egli può ricercare le radici simboliche dei suoi attuali conflitti.
L’obiettivo dell’ipnosi regressiva è, appunto, quello di risolvere conflitti e disagi. Utilizzando questa tecnica all’interno di un percorso psicoterapeutico è possibile trattare ansia, panico, depressione, disturbi alimentari e ossessioni. Non tutte le persone, però, possono usufruire dell’ipnosi regressiva (circa il 20% dei pazienti non risulta idoneo).
Autoipnosi
L’autoipnosi è una forma di ipnosi autoindotta. Le tecniche di autoipnosi si basano tutte su un singolo concetto: la concentrazione su una singola idea, parola o immagine.
Falsi miti dell’ipnosi
Il fenomeno della “ipermnesia” (cioè del potenziamento dei ricordi e permettere di rievocare eventi dimenticati, ad esempio per ricostruire lo scenario di un crimine) è controverso. Infatti, non è detto che quanto rievocato sotto ipnosi corrisponda a eventi realmente vissuti, perché i ricordi sono sempre viziati dall’immaginazione. Quindi, un individuo, senza esserne consapevole, può inserire scene solo immaginate e convincersi di averle davvero vissute. Negli Usa è sorta l’associazione False Memory Syndrome Foundation che difende le vittime dei falsi ricordi (in genere genitori presunti violentatori).
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