Gli otoliti sono minuscole aggregazioni di ossalato e carbonato di calcio, immerse in una sostanza gelatinosa all’interno dell’orecchio umano
Cosa sono gli otoliti? Gli otoliti sono piccoli elementi che possono causare disturbi e per i quali si ricorre all’otorinolaringoiatra, il medico specializzato nelle problematiche legate all’orecchio (come labirintite, sinusite, otite e vertigini).
Di recente, la premier Meloni ha subito un malessere che l’ha impedita di tenere la conferenza stampa di fine anno. Si tratta di un problema legato agli otoliti, precisamente alla “sindrome otolitica“, nota anche come “vertigine parossistica posizionale“. Sebbene sia invalidante, solitamente si risolve in breve tempo.
La vertigine parossistica posizionale, descritta dalla cantante Elisa che un anno fa ha dovuto rimandare alcune date del suo concerto a causa di questa condizione, è un disturbo repentino e violento. Si manifesta con vertigini improvvise accompagnate spesso da nausea, vomito, accelerazione del battito cardiaco, aumento della sudorazione e movimenti involontari degli occhi. Secondo l’Istituto superiore di sanità, questi episodi sono brevi, durano pochi secondi o al massimo qualche minuto, e si verificano durante cambi di posizione della testa, come passare dalla posizione sdraiata a quella eretta.
Cosa sono gli otoliti?
Gli otoliti sono minuscole aggregazioni di ossalato e carbonato di calcio, immerse in una sostanza gelatinosa all’interno dell’orecchio umano. Queste strutture agiscono come sensori di movimento ed equilibrio. Quando cambiamo posizione o avviamo un movimento, gli otoliti, più densi della loro matrice circostante, esercitano una forza sulla membrana otolitica, attivando le cellule sensoriali che comunicano al cervello le variazioni nello spazio.
Questo sistema ci permette di percepire sensazioni statiche ed equilibrio durante spostamenti verticali (come in ascensore) o avanti-indietro (come camminare, viaggiare in treno o in auto).
A volte, per ragioni non del tutto comprese, gli otoliti possono spostarsi dai loro luoghi nell’endolinfa verso i canali semicircolari, causando la vertigine parossistica posizionale benigna. Questa condizione può essere chiamata cupololitiasi, se gli otoliti si posizionano nella cupola, o canalolitiasi, se sono liberi nell’endolinfa.
Oltre all’orecchio umano, gli otoliti sono presenti nei pesci, dove contribuiscono all’orientamento tramite cellule sensoriali. Nei pesci, la crescita degli otoliti rivela età e dimensioni, mostrando un accrescimento periodico simile agli anelli degli alberi.
In paleontologia, gli otoliti giocano un ruolo cruciale: la loro forma specifica permette di dedurre il contesto ambientale marino e la fauna passata, aiutando a comprendere l’ambiente marino e la fauna in un passato sommerso dalle acque marine, basandosi sulle specie di pesci fossili in cui sono ritrovati.
L’origine degli Otoliti
La vertigine parossistica posizionale non è una malattia di per sé, ma un segno di un problema nell’orecchio interno. Questo problema si trova in una parte chiamata apparato vestibolare. Questo pezzo aiuta il cervello a capire come si muove il corpo e a mantenere l’equilibrio. Come? Ci sono piccoli pezzettini di calcio chiamati otoliti che galleggiano in una sostanza gelatinosa, chiamata endolinfa. Questi otoliti seguono i movimenti della testa e stimolano delle cellule sensoriali, le “ciglia“, in alcune parti dell’orecchio. Queste ciliate mandano le informazioni al cervello attraverso il vestibolo.
Se ci sono traumi, infezioni, problemi nell’orecchio interno o altre cose che causano problemi (a volte non si sa perché), i pezzettini di calcio possono muoversi nei canali dell’orecchio e stimolare le ciliate in modo sbagliato. Questo fa sì che il cervello riceva segnali confusi riguardo ai movimenti, causando le vertigini.
Sintomi degli Otoliti
Quando alcuni otoliti vengono spostati dalla loro posizione naturale, causano sintomi come vertigini e capogiri. Questi piccoli pezzi si muovono in un’area dell’orecchio quando cambiamo posizione, come quando ci sdraiamo o ci alziamo. Questi movimenti mandano segnali improvvisi al cervello, facendoci sentire come se stessimo girando anche se non lo siamo. Questo porta a fastidiosi capogiri, specialmente quando si è a letto. Questo disturbo si chiama “vertigine posizionale parossistica benigna”. Gli episodi si ripetono ogni volta che la testa cambia posizione, specialmente quando ci si sdraia o si gira durante la notte. Quando si è in piedi durante il giorno, si può sentire solo un lieve senso di instabilità, senza capogiri.
Cosa fare
Se si sperimentano vertigini a letto, è utile consultare uno specialista per raccogliere tutte le informazioni necessarie sul caso. Una volta confermato che si tratta di vertigine posizionale parossistica, lo specialista opta per trattamenti diversi rispetto ad altre forme di vertigine, come quelli per la sindrome di Meniere o la vertigine parossistica posizionale maligna.
La terapia tipica consiste in manovre specifiche, come la manovra di Semont, la manovra di Epley e la manovra di McClure, a seconda della parte dell’orecchio coinvolta. Queste manovre comportano movimenti della testa e del corpo guidati dal medico per far uscire gli otoliti dall’area dell’orecchio, liberando il paziente dal disturbo.
Durante la manovra, il paziente può provare una breve e intensa sensazione di vertigine con una percezione di movimento opposta a quella avvertita durante le crisi. Questo episodio è definito “vertigine liberatoria” perché coincide con l’uscita degli otoliti dall’area dell’orecchio.
La terapia
La persona che ha la sindrome otolitica cerca di gestire la situazione rimanendo ferma nella stessa posizione il più a lungo possibile. Ma questa non è una soluzione permanente, soprattutto nel lungo periodo. È importante quindi consultare un medico per confermare la diagnosi e, se possibile, individuare anche la causa del problema. Il medico esegue alcune manovre (come la manovra di Epley e quella di Semont) per sistemare correttamente gli otoliti. Dopo la manovra, consiglia di rimanere in piedi o semi-eretti per un paio di giorni. Se la procedura funziona bene, le vertigini dovrebbero smettere di manifestarsi.
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