Biografia e i guadagni di Roberto Vannacci, il generale dell’Esercito divenuto famoso per i suoi libri e ora candidato della Lega alle elezioni europee 2024
Quanto guadagna Roberto Vannacci? Roberto Vannacci è al centro dell’attenzione per la sua candidatura alle elezioni europee del 2024 con la Lega, presentandosi in tutte e 5 le circoscrizioni. La sua notorietà è stata amplificata dalle polemiche scatenate dal suo libro “Il Mondo al Contrario“, autoprodotto, in cui esprime giudizi su diversi temi, tra cui omosessualità, donne, migranti e ambiente.
Vannacci, generale dell’Esercito e ex comandante della Task Force 45 in Afghanistan, ha suscitato dibattiti accesi per le posizioni espresse nel suo libro. Nonostante ciò, il suo secondo libro autobiografico, “La forza e il coraggio“, pubblicato all’inizio dell’anno, sembra non ripetere il successo del precedente.
La carriera militare di Vannacci è stata segnata da una serie di eventi. Dopo essere stato destituito dalla guida dell’Istituto Geografico Militare e trasferito al Comfoter di Firenze, è stato nominato capo di Stato Maggiore del Comando delle forze operative terrestri dell’Esercito. Tuttavia, il suo servizio è stato sospeso per 11 mesi a seguito di rilievi disciplinari derivanti dalla pubblicazione del suo libro.
Nonostante la sospensione, Vannacci è ancora eleggibile come candidato alle elezioni europee, poiché può richiedere una licenza. Il suo stipendio e i guadagni derivanti dalla vendita del suo primo libro hanno alimentato l’interesse sulla sua situazione finanziaria.
Biografia di Roberto Vannacci
Roberto Vannacci è un generale dell’Esercito italiano, nato a La Spezia nel 1968. Prima delle polemiche legate al suo libro, ha ricoperto il ruolo di capo dell’Istituto Geografico Militare. Durante la sua carriera militare, ha ricevuto diverse onorificenze, tra cui l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Cavaliere) e la Legion of Merit degli Stati Uniti.
Vannacci è laureato in Scienze Strategiche, Scienze Internazionali e Diplomatiche, e Scienze Militari. Ha partecipato a importanti missioni dell’Esercito italiano, dall’Africa all’Asia, inclusi teatri operativi come la Somalia, l’Iraq, la Bosnia, la Libia e l’Afghanistan, dove ha comandato la Task Force 45.
È considerato uno dei generali più rilevanti dell’Esercito italiano, avendo anche comandato la Brigata Paracadutisti Folgore in passato. Tuttavia, a seguito delle controversie legate al suo libro, la sua carriera militare è stata messa a rischio, secondo quanto dichiarato dallo stesso generale, in nome di un principio di giustizia.
Dopo essere stato destituito, Vannacci ha ricevuto una proposta da parte di Forza Nuova per candidarsi alle elezioni suppletive a Monza, per il seggio al Senato vacante a seguito della morte di Silvio Berlusconi. Tuttavia, ha declinato l’offerta.
È stata confermata invece la sua candidatura alle elezioni europee del 2024 per conto della Lega. Sarà presente in tutte e cinque le circoscrizioni, ma probabilmente non in posizione di capolista.
Guadagni e stipendio di Roberto Vannacci
Al momento non è possibile conoscere lo stipendio di Roberto Vannacci nel ruolo di capo di Stato Maggiore del Comando delle Forze Operative Terrestri dell’Esercito. Tuttavia, essendo un militare con una lunga carriera, è probabile che abbia avuto un compenso adeguato alle sue responsabilità.
Per quanto riguarda i guadagni derivanti dal suo libro, secondo i dati di GfK, Vannacci avrebbe venduto circa 93.700 copie. Questo è considerato un successo notevole nel mondo editoriale. Il Post ha stimato che il ricavo derivante dalle vendite potrebbe superare i 500.000 euro, considerando la percentuale del prezzo di vendita che Amazon riconosce agli autori di libri autopubblicati con un formato simile.
Pertanto, Roberto Vannacci avrebbe guadagnato circa 500.000 euro grazie al suo libro, venduto a 19,76 euro su Amazon. Questa cifra potrebbe essere ancora più alta dato che le copie vendute sono aumentate a quasi 200.000.
Se Vannacci fosse eletto europarlamentare, dovrebbe andare in aspettativa dall’Esercito e potrebbe percepire un compenso mensile fino a 21.000 euro, senza considerare eventuali rimborsi e altri benefici.
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