È morto Roberto Maroni

È morto a 67 anni Roberto Maroni, ex segretario della Lega, presidente della Lombardia e ministro per 4 volte

È morto Roberto Maroni
È morto Roberto Maroni. È morto a 67 anni lo storico membro della Lega, di cui fu segretario dal 2012 al 2013, e presidente della regione Lombardia dal 2013 al 2018. Era malato da tempo, e nella notte tra lunedì e martedì le sue condizioni si erano aggravate.

Chi era Roberto Maroni

Roberto Ernesto Maroni è nato il 15 marzo del 1955 a Varese, capoluogo dell’omonima provincia in Lombardia.

E’ stato un politico italiano, segretario federale della Lega Nord dal 2012 al 2013, e presidente della regione Lombardia dal 2013 al 2018.

Ha iniziato a interessarsi di politica da ragazzo, avvicinandosi al partito di estrema sinistra Democrazia Proletaria.

Nel 1979 incontrò Umberto Bossi e con lui nel 1982 fu tra i fondatori della Lega Lombarda, il nucleo da cui poi nacque la Lega Nord. Negli anni seguenti Bossi divenne il segretario della Lega Lombarda, mentre a Maroni venne affidata l’organizzazione del partito nella provincia di Varese, dove nel 1985 venne eletto consigliere comunale.

Nel 1992 venne eletto per la prima volta alla Camera, dove fu scelto come presidente del gruppo parlamentare.

Nel 1994, con la vittoria della coalizione di centrodestra alle elezioni, venne nominato ministro dell’Interno (fu il primo non democristiano nella storia repubblicana). Tornò al governo nel 2001 come ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e poi nel 2008 di nuovo come ministro dell’Interno.

Fu per lungo tempo vicino al fondatore della Lega Umberto Bossi. Poi, però, divenne sempre più critico nei suoi confronti per via della sua gestione personalistica del partito. L’allontanamento divenne definitivo quando nel 2012 l’allora tesoriere della Lega, Francesco Belsito, venne indagato per la sua gestione dei rimborsi elettorali ricevuti dal partito e utilizzati per spese personali dalla famiglia Bossi. Lo scandalo portò alle dimissioni di Bossi dalla carica di segretario e finì con il coinvolgere anche i suoi due figli, Renzo e Riccardo.

Il primo luglio del 2012 Maroni venne eletto segretario del partito, dal cui simbolo fece togliere la scritta “Bossi”, sostituendola con quella “Padania”. L’anno successo si candidò alle elezioni per la presidenza della Lombardia, e vinse. Come promesso in campagna elettorale, dopo l’elezione a presidente della regione si dimise da segretario della Lega: al suo posto venne nominato Matteo Salvini, attuale segretario.

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