Il Consiglio d’Europa è un’organizzazione internazionale che ha l’obiettivo di promuovere la democrazia, i diritti umani, l’identità culturale europea e di trovare soluzioni ai problemi sociali nei paesi europei
Cos’è il Consiglio d’Europa. Il Consiglio d’Europa ha espresso un giudizio severo sull’Italia riguardo alla corruzione, sottolineando che i livelli di protezione nel Paese sono insufficienti. Secondo il rapporto redatto dal Gruppo di Stati contro la corruzione (Greco), l’Italia presenta rischi significativi di corruzione, soprattutto nelle posizioni chiave del potere decisionale. L’organizzazione internazionale, di cui l’Italia è membro, ha posto particolare attenzione sulla politica, individuando proprio in questo ambito la necessità di interventi correttivi urgenti.
Il Consiglio d’Europa ritiene necessario adottare misure determinate per prevenire la corruzione, specialmente tra le persone con funzioni esecutive di alto livello, come il Presidente del Consiglio dei ministri, i ministri, i sottosegretari di Stato e i commissari straordinari. Ma non solo: anche i membri degli uffici di collaborazione diretta, nonché quelli della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, sono considerati particolarmente esposti al rischio di corruzione.
Il quadro che emerge da Strasburgo non è positivo. Pur non puntando il dito contro un particolare governo o esecutivo nazionale, il Consiglio d’Europa sollecita l’attuale governo italiano a prendere provvedimenti. Nel rapporto vengono fatte ben 19 raccomandazioni rivolte all’esecutivo di Giorgia Meloni, che dovrà implementarle entro il 2026. Tra i suggerimenti principali vi è la necessità di rafforzare le norme relative a regali, benefit, inviti, contatti con i lobbisti e alla gestione del post-incarico pubblico, poiché anche le attività successive al mandato possono essere fonte di conflitto di interessi.
Proprio in tema di conflitto d’interessi, il rapporto evidenzia i limiti del sistema italiano. Sebbene l’Italia disponga di un quadro giuridico considerevole per la prevenzione e la lotta alla corruzione, questo risulta complesso da gestire, compromettendone l’efficienza. Questo problema si manifesta in modo particolare nella regolamentazione dei conflitti di interesse e nella divulgazione finanziaria, ambiti in cui le norme esistenti non coprono adeguatamente tutte le figure con funzioni esecutive di alto livello.
Cos’è il Consiglio d’Europa
Il Consiglio d’Europa è un’organizzazione internazionale che ha l’obiettivo di promuovere la democrazia, i diritti umani, l’identità culturale europea e di trovare soluzioni ai problemi sociali nei paesi europei. È stato fondato il 5 maggio 1949 tramite un trattato firmato a Londra e oggi conta 46 Stati membri. La sua sede principale si trova a Strasburgo, in Francia, nel Palazzo d’Europa.
Il Consiglio d’Europa è stato creato per evitare che le atrocità della Seconda Guerra Mondiale si ripetessero. Per raggiungere questo obiettivo, l’organizzazione si impegna a garantire il rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto. Il 17 ottobre 1989, il Consiglio d’Europa ha ottenuto lo status di osservatore presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Il Consiglio d’Europa non è parte dell’Unione Europea e non deve essere confuso con organi dell’Unione Europea, come il Consiglio dell’Unione Europea o il Consiglio Europeo. La differenza tra i due è spesso fraintesa, con il Consiglio d’Europa che rappresenta una “grande Europa” e l’Unione Europea una “piccola Europa”
Finalità del Consiglio d’Europa
Il Consiglio d’Europa ha diverse finalità principali. Si occupa della tutela dei diritti dell’uomo, della democrazia parlamentare e del rispetto del primato del diritto. Inoltre, mira a sviluppare un’identità europea basata su valori condivisi che superano le diversità culturali e a concludere accordi tra i paesi membri per armonizzare le loro pratiche sociali e giuridiche.
Dopo il 1989, il ruolo del Consiglio d’Europa è cambiato. L’organizzazione ha assunto il compito di ispirare un modello politico e di essere custode dei diritti umani per le democrazie post-comuniste in Europa. Ha anche offerto assistenza ai paesi dell’Europa centrale e orientale nel mettere in atto e consolidare le riforme politiche, legislative e costituzionali, oltre a sostenere le riforme economiche. Inoltre, il Consiglio ha fornito competenze in settori come i diritti umani, la democrazia locale, l’educazione, la cultura e l’ambiente.
Nel Vertice del Consiglio d’Europa di ottobre 1993 a Vienna, i Capi di Stato e di governo hanno stabilito che il Consiglio d’Europa dovesse garantire la sicurezza democratica, basata sul rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto. Questo concetto di sicurezza democratica è considerato un complemento essenziale alla sicurezza militare, poiché la stabilità e la pace del continente dipendono da esso.
Nel Vertice di Strasburgo dell’ottobre 1997, i leader europei hanno adottato un piano d’azione per rafforzare le attività del Consiglio d’Europa in quattro aree principali: democrazia e diritti umani, coesione sociale, sicurezza dei cittadini, e valori democratici e diversità culturale.
Il Terzo Vertice dei Capi di Stato e di Governo del Consiglio d’Europa, che si è tenuto a Varsavia il 16 e 17 maggio 2005, ha portato all’adozione di una Dichiarazione politica e di un Piano d’Azione. Questi documenti hanno stabilito i principali compiti dell’organizzazione per gli anni successivi, tra cui promuovere i valori fondamentali comuni come i diritti umani, lo stato di diritto e la democrazia, rafforzare la sicurezza degli europei combattendo il terrorismo, il crimine organizzato e il traffico di esseri umani, e sviluppare la cooperazione con altre organizzazioni internazionali ed europee.
Strumenti del Consiglio d’Europa
Il Consiglio d’Europa utilizza principalmente strumenti come accordi e convenzioni internazionali tra gli Stati membri e talvolta anche con Stati terzi. Tuttavia, le iniziative del Consiglio d’Europa non sono automaticamente vincolanti e devono essere ratificate dai singoli Stati membri per avere effetto.
Tra gli organi creati attraverso questi strumenti, la Corte europea dei diritti dell’uomo è spesso considerata il “gioiello della Corona” del Consiglio d’Europa. Questo perché la Corte fornisce una protezione giuridica alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, che è la prima e una delle più rilevanti convenzioni sviluppate dal Consiglio d’Europa. La Corte è responsabile del monitoraggio dell’applicazione di questa Convenzione, e il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa si occupa di verificare periodicamente che gli Stati membri rispettino le sentenze emesse dalla Corte.
Storia del Consiglio d’Europa
Nel corso della sua storia, il Consiglio d’Europa ha visto diverse modifiche nel numero e nella composizione dei suoi membri. La Saar, che era stata membro del Consiglio, ha perso questa qualità il 1º gennaio 1957 a seguito della sua annessione alla Repubblica Federale Tedesca. La Repubblica Democratica Tedesca non è mai stata membro del Consiglio d’Europa e i suoi cinque Länder sono entrati a far parte dell’organizzazione solo con la riunificazione della Germania nel 1990.
Il Kazakistan ha fatto richiesta per ottenere lo status di membro osservatore nel 1999. Tuttavia, la risposta ufficiale è stata che il paese doveva fare domanda per diventare membro a pieno titolo, con l’avviso che l’ammissione sarebbe stata possibile solo dopo miglioramenti significativi nel livello di democrazia e nel rispetto dei diritti umani.
La Bielorussia ha avuto lo status di invitata all’Assemblea dal settembre 1992 fino a gennaio 1997, quando tale status le è stato revocato a seguito di un referendum costituzionale nel novembre 1996, che aveva come obiettivo il prolungamento del mandato del presidente Lukašėnka. La Bielorussia aveva presentato domanda di ingresso il 12 marzo 1993.
Dopo la dichiarazione d’indipendenza del Montenegro il 3 giugno 2006, il paese ha fatto richiesta di ingresso nel Consiglio d’Europa e è stato ammesso l’11 maggio 2007. La Santa Sede, che ha lo status di osservatore alla Commissione dal 7 marzo 1970, ha mantenuto relazioni ufficiali con il Consiglio d’Europa sin dal 1962.
Il 25 febbraio 2022, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha deciso di sospendere la Russia a seguito dell’attacco contro l’Ucraina, che ha violato l’articolo 8 dello Statuto del Consiglio d’Europa. Il 10 marzo 2022, la Russia ha annunciato la sua intenzione di abbandonare il Consiglio d’Europa. Il 14 marzo 2022, mentre il comitato competente stava votando per l’espulsione, il primo ministro ucraino Denys Šmyhal’ ha chiesto l’immediata estromissione della Federazione Russa, e il 15 marzo 2022 la richiesta è stata formalizzata. Inoltre, la Russia ha espresso la volontà di denunciare, cioè di smettere di rispettare, la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.
Stati membri del Consiglio d’Europa
Il Consiglio d’Europa è composto da 46 Stati membri, di cui 27 sono anche membri dell’Unione Europea. All’inizio, l’organizzazione fu fondata da 10 paesi, mentre gli altri 36 si sono uniti successivamente.
Tra i paesi europei che non fanno parte del Consiglio d’Europa, ci sono solo tre Stati. La Città del Vaticano, o Santa Sede, partecipa alle attività del Consiglio d’Europa con lo status di osservatore per scelta propria. La Bielorussia non è membro poiché la sua richiesta di adesione è stata respinta a causa della mancanza di democrazia nel paese. La Russia, che era entrata nel Consiglio d’Europa il 28 febbraio 1996, ha visto la sua partecipazione sospesa il 25 febbraio 2022 dall’Assemblea parlamentare e il 2 marzo 2022 dal Comitato dei Ministri, a causa dell’invasione dell’Ucraina. Successivamente, il 16 marzo 2022, è stato chiesto ufficialmente alla Russia di ritirarsi dall’organizzazione, e il 10 marzo 2022, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha accusato i paesi della NATO e dell’Unione Europea di minare il Consiglio d’Europa.
Alcuni Stati membri del Consiglio non fanno parte della geografia europea tradizionale. Ad esempio, la Georgia, l’Armenia, l’Azerbaigian e Cipro sono considerati geograficamente al di fuori dell’Europa centrale. Inoltre, la Turchia è un paese transcontinentale, con solo una parte minore del suo territorio situata in Europa, mentre la maggior parte è in Asia
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