Il “decreto Cutro” contiene nuove norme in materie di immigrazione, richieste di asilo e accoglienza
Il decreto Cutro, riguardante la gestione dei flussi migratori, è stato approvato al Senato con 92 voti a favore e 64 contrari. Il decreto passa ora alla Camera dei Deputati, che ha tempo fino al 10 maggio per convertirlo in legge. Mentre i sostenitori del decreto hanno espresso grande soddisfazione e applausi, l’opposizione ha votato contro e ha manifestato il proprio disappunto, sostenendo che il decreto creerà più lavoro nero e irregolarità.
Il decreto è stato modificato per porre una stretta alla protezione speciale introdotta nel 2020 dalla ministra Lamorgese e dalla sinistra, che potrebbe limitare i permessi di soggiorno per calamità e cure mediche, rendendoli non convertibili in permessi di soggiorno per lavoro. Lo stato di emergenza è stato dichiarato il 13 aprile in seguito all’arrivo via mare di 32.769 persone all’inizio del 2023 e di circa 3.000 nel fine settimana di Pasqua.
Cos’è la Protezione Speciale Migranti?
La Protezione Speciale Migranti è un permesso di soggiorno che viene concesso ai richiedenti asilo che non possono fare uso delle altre due forme di asilo disponibili in Italia: lo status di rifugiato e la protezione sussidiaria per i cittadini di Paesi in guerra. Questo permesso serve a proteggere il diritto alla vita privata e familiare riconosciuto dalla Convenzione europea dei diritti dell’Uomo.
Tuttavia, la Protezione Speciale Migranti potrebbe essere eliminata insieme a parte dell’attuale sistema di asilo e di accoglienza, in quanto i richiedenti asilo non saranno più ospitati all’interno del Sistema accoglienza integrazione (SAI) come previsto dai Decreti Salvini del 2018. Ciò potrebbe comportare delle limitazioni per i richiedenti asilo e per coloro che hanno già ottenuto il permesso di Protezione Speciale Migranti, i quali potrebbero trovarsi in una situazione di maggiore precarietà e incertezza riguardo al loro futuro in Italia.
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