Essere scrutatore alle elezioni politiche, amministrative, europee o referendum può rappresentare un’opportunità per guadagnare un reddito extra con pochi giorni di lavoro, specialmente nel 2024, dato che i compensi sono temporaneamente aumentati
Come fare lo scrutatore? Le prossime elezioni europee, amministrative e regionali, previste per l’8 e 9 giugno, si avvicinano e portano con sé importanti cambiamenti per scrutatori e presidenti di seggio. Un aumento del 30% dei compensi a forfait è stato approvato, rendendo più allettante l’idea di ricoprire questi ruoli cruciali durante le giornate di voto.
Il decreto elezioni, approvato dal Consiglio dei ministri il 25 gennaio, non solo ha fissato la data delle elezioni, ma ha anche introdotto importanti novità in termini di compensi per coloro che lavoreranno nei seggi. Gli scrutatori, coloro che assistono nel processo di voto, riceveranno un aumento del 30% nei loro compensi a forfait, passando da 120 a 136 euro. Anche i presidenti di seggio vedranno un aumento nei loro compensi, che passeranno da 150 a 195 euro.
L’obiettivo di questi aumenti è quello di incoraggiare più persone a offrirsi volontarie per svolgere questi ruoli cruciali durante le elezioni. Come ha sottolineato il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, la partecipazione delle persone alla gestione dei seggi è diminuita negli ultimi anni, parallelamente al calo dell’affluenza alle urne. Questo incremento nei compensi è quindi visto come un modo per rendere più attraente e incentivante il coinvolgimento dei cittadini nella gestione pratica delle elezioni.
Per quanto riguarda le elezioni europee, i cittadini italiani maggiorenni, così come i cittadini di altri Stati europei con sede legale in Italia (se registrati per tempo come votanti in Italia) e gli italiani residenti all’estero, sono autorizzati a votare. Per i cittadini italiani che votano in Italia, non ci sono cambiamenti significativi e il voto avviene nel seggio elettorale in cui sono iscritti.
Per quanto riguarda le elezioni amministrative, le modalità di voto dipendono dal tipo di elezione. Durante il fine settimana dell’8 e 9 giugno, si terranno le elezioni regionali e amministrative. In Piemonte, ad esempio, 40 seggi sono attribuiti con un sistema proporzionale in liste circoscrizionali concorrenti, mentre 10 seggi sono assegnati con un sistema maggioritario sulla base di liste regionali abbinate al candidato presidente. Anche in Umbria, ci sono 20 seggi in palio, assegnati su base proporzionale con un premio di maggioranza per la coalizione vincente.
Requisiti per fare lo scrutatore
Per essere scrutatore, bisogna soddisfare alcuni requisiti stabiliti dalla legge. L’articolo 1 della legge n. 95 del 1989 specifica questi requisiti, mentre l’articolo 38 del Testo unico delle leggi per l’elezione della Camera dei deputati e l’articolo 23 del Testo unico delle leggi per la composizione e l’elezione degli organi comunali descrivono le cause di esclusione.
I requisiti includono:
- Avere la cittadinanza italiana.
- Essere maggiorenni.
- Godere dei diritti civili e politici.
- Aver completato gli obblighi scolastici (licenza media).
- Essere iscritti nelle liste elettorali del Comune.
Chi non può fare lo scrutatore
Alcune persone sono escluse dall’essere iscritte nell’Albo degli scrutatori per vari motivi:
- Non aver raggiunto la maggiore età.
- Non possedere la licenza media.
- Essere dipendente del Ministero dell’Interno.
- Appartenere alle Forze Armate.
- Essere segretari comunali o dipendenti dei Comuni assegnati ai servizi presso gli uffici elettorali comunali.
- Essere candidati alle elezioni per le quali si svolge il voto.
Coloro che soddisfano tutti questi requisiti possono procedere con l’iscrizione all’Albo degli scrutatori del Comune e sperare di essere selezionati.
Come iscriversi all’albo degli scrutatori
Per iscriversi all’Albo degli scrutatori e poter svolgere il compito durante le elezioni o i referendum, il primo passo è registrarsi presso il Comune di residenza. L’aggiornamento dell’Albo avviene annualmente.
Indipendentemente dalla data delle elezioni, l’iscrizione può essere effettuata seguendo le tempistiche stabilite dal Comune (generalmente dall’1 ottobre) e comunque entro il 30 novembre di ogni anno.
La richiesta di iscrizione può essere presentata di persona presso l’ufficio elettorale del Comune, tramite posta elettronica certificata, indirizzo email o anche tramite raccomandata con avviso di ricevimento. In alcuni Comuni, come quello di Roma Capitale, è possibile candidarsi tramite un modulo online.
La domanda deve essere corredata dalla copia di un documento di identità valido e deve includere le seguenti informazioni: nome, cognome, anno di nascita, residenza o domicilio, titolo di studio e la conferma di non incorrere in motivi di esclusione.
Nel caso in cui il numero degli iscritti non sia sufficiente, ulteriori scrutatori vengono selezionati tra gli elettori.
Chi e come sceglie gli scrutatori
In passato, gli scrutatori venivano selezionati tramite sorteggio, ma questa pratica non è più in uso. Attualmente, la scelta degli scrutatori avviene tramite designazione diretta da parte del sindaco o dei consiglieri comunali.
L’assegnazione degli scrutatori avviene solitamente tra il ventesimo e il venticinquesimo giorno precedente alla data fissata per la votazione. La comunicazione della designazione viene notificata attraverso un messo notificatore.
Cosa fa lo scrutatore?
Gli scrutatori, all’interno di ogni seggio elettorale, costituiscono una parte fondamentale del processo di voto. Ogni seggio è composto da scrutatori, in numero proporzionato agli elettori, insieme a un presidente, un vicepresidente e un segretario.
La giornata di uno scrutatore è suddivisa in diverse fasi. Innanzitutto, sono responsabili di allestire il seggio e preparare tutto il materiale necessario per il voto. Durante il periodo di voto, gli scrutatori devono identificare gli elettori, verificare la validità dei documenti presentati, registrare il numero della tessera elettorale e apporre il timbro. Hanno il compito di garantire che il processo di voto si svolga correttamente, mantenendo l’ordine e il silenzio e supervisionando l’uso dei cellulari.
Al termine della votazione, gli scrutatori sono responsabili dello spoglio e del conteggio dei voti validi e di quelli da annullare. Devono redigere una tabella apposita con i risultati.
Durante tutte le attività legate alla votazione, gli scrutatori sono considerati pubblici ufficiali e sono soggetti a responsabilità penale per eventuali omissioni o irregolarità commesse.
Come rinunciare al ruolo di scrutatore
Una volta accettato il ruolo di scrutatore, è importante rispettare l’impegno assunto. Tuttavia, in presenza di motivi gravi e giustificati, è possibile rinunciare all’incarico. La rinuncia deve essere comunicata entro 48 ore dalla notifica dell’assegnazione.
Chi rifiuta l’incarico, non si presenta al momento dell’insediamento del seggio o si allontana prima del termine delle operazioni elettorali senza un motivo valido è soggetto a una multa che va da 206 a 516 euro.
Quanto guadagna uno scrutatore?
Lo stipendio degli scrutatori varia a seconda del tipo di elezione, dell’importanza del seggio e del numero di schede da controllare.
Ecco i compensi base:
- Per i referendum, il compenso è di 104 euro (53 euro per i seggi speciali).
- Per le elezioni politiche o amministrative, è di 120 euro (61 euro per i seggi speciali).
- Per le elezioni europee, gli scrutatori ricevono 96 euro (49 euro per i seggi speciali).
Se ci sono più consultazioni nello stesso giorno, lo stipendio aumenta:
- Di 25 euro per le elezioni amministrative, politiche ed europee.
- Di 22 euro per i referendum, fino a un massimo di 4 maggiorazioni.
Inoltre, con il decreto Elezioni approvato dal Consiglio dei ministri del 25 gennaio, è stato autorizzato un aumento del 15% nei compensi degli scrutatori. Questo è stato fatto per contrastare la disaffezione, dato che la fascia oraria per votare è stata estesa (sabato dalle 14:00 alle 22:00, domenica dalle 7:00 alle 23:00).
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