Salice: specifiche e proprietà

Il salice è un albero apprezzato per la sua bellezza e adattabilità a diversi climi e ambienti, nonché per le sue molteplici proprietà

Salice: specifiche e proprietà

Salice: specifiche e proprietà. Il salice (Salix alba) è un albero apprezzato per la sua bellezza e adattabilità a diversi climi e ambienti, nonché per le sue molteplici proprietà. Originario dell’Europa Centrale, dell’Asia e del Nord Africa, questo albero preferisce ambienti umidi, come zone paludose e terreni vicino a corsi d’acqua, fino a un’altitudine di 1.000 metri.

Il nome “alba“, che significa “bianco“, deriva dalla peluria argentea che ricopre rami e foglie, conferendo alla pianta una tonalità pallida e biancastra in contrasto con la corteccia giallastra o grigio-rossastra, dove si trova la più alta concentrazione di principi attivi. Il nome “salice” deriva dalla parola celtica “Sal-lis“, che significa “vicino all’acqua“.

Le virtù del salice sono note fin dall’antichità, con riferimenti in scritti di Ippocrate, Dioscoride e Plinio che ne lodavano le proprietà febbrifughe e analgesiche. Infatti, dal salice si estraggono sostanze utilizzate per secoli come una sorta di aspirina naturale.

Durante il Medioevo, l’uso del salice subì un declino. Tuttavia, nel 1803, Napoleone Bonaparte, bloccando l’importazione di merci dall’Inghilterra, compresa la corteccia di china, favorì una svolta storica. Questa situazione spinse a cercare un sostituto europeo per la corteccia di china, che fu trovato nel salice, ricco di acido salicilico, rilanciando così il suo uso come antipiretico naturale.

Tipi di salice

Oltre al salice bianco (Salix alba), esistono molte altre varietà di questa pianta, con oltre 300 specie presenti in Europa. Tra queste, il Salix viminalis è molto comune e coltivato per la produzione di vimini, come suggerisce il nome stesso. Un’altra specie diffusa è il Salix purpurea, o salice rosso, utilizzato frequentemente in opere di ingegneria naturalistica e artigianato, come la fabbricazione di ceste.

Una delle specie di salice più conosciute è il Salix babylonica, noto come salice piangente. I suoi rami lunghi e sottili, con foglie lineari e lamellate, hanno ispirato generazioni di poeti e artisti, rendendolo una delle piante ornamentali più affascinanti e spettacolari.

Proprietà del salice

La corteccia dei rami di salice, raccolta da piante di 2-3 anni, è ricca di composti come glicosidi fenolici, aldeidi, acidi aromatici, flavonoidi (come l’isoquercetina) e tannini. Il principio attivo più importante è la salicina, nota per le sue proprietà analgesiche, antipiretiche e antireumatiche.

Sebbene non sia corretto equiparare il salice all’aspirina, le sue proprietà spiegano perché è utilizzato dal 1800 come antinfiammatorio, antinevralgico e antifebbrile. Queste caratteristiche lo rendono anche uno dei fiori di Bach.

Per uso interno, l’acido acetilsalicilico del salice è apprezzato anche per l’azione vasoprotettiva dei flavonoidi, che potenziano l’azione antinfiammatoria, e per la sua bassa irritabilità sulla mucosa gastrica. Per uso esterno, il salice è presente in creme e lozioni per trattare acne, psoriasi, forfora, dermatiti, oltre che verruche, calli e duroni, grazie alla sua azione cheratolitica, utile in caso di produzione eccessiva di cheratina.

Ricetta con il salice

Prima di assumere l’acido salicilico, è importante consultare il proprio medico, poiché la sua azione antiaggregante piastrinica può essere incompatibile con terapie anticoagulanti o in caso di allergie ai salicilati. Ecco come preparare un decotto di corteccia di salice:

Ingredienti:
  • 1 cucchiaio di corteccia di rami di salice
  • 1 tazza d’acqua
Preparazione:
  • Sminuzzate la corteccia dei rami di salice e versatela in acqua fredda. Portate a ebollizione e lasciate bollire per qualche minuto. Successivamente, lasciate in infusione per altri 10 minuti.
  • Filtrate il tutto con una garza o un colino prima di bere. Se lo desiderate, potete dolcificare con miele, zucchero di canna o stevia.
Come piantare e coltivare il Salice

Il salice è una pianta facile da coltivare e molto adattabile, adatta a quasi tutti i tipi di terreno, tranne quelli molto aridi. La moltiplicazione del salice avviene attraverso la tecnica della talea, utilizzando solitamente le estremità dei rami. Si possono usare talee di 50-60 cm di lunghezza o astoni di 1,5-2 metri di lunghezza e fino a 5 cm di diametro, facilmente reperibili nei vivai ben forniti.

Gli astoni di salice radicano rapidamente, rendendo questa tecnica un metodo semplice per moltiplicare la pianta. È importante praticare piccole incisioni all’estremità che verrà interrata per facilitare la formazione delle radici e distanziare adeguatamente le talee.

I primi rami spuntano una volta che la pianta ha cominciato a radicare. È consigliabile potare i rami più bassi che crescono lateralmente e lasciare che la pianta formi il suo caratteristico “ciuffo”.

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