Papavero: specifiche e proprietà

Il papavero è un’erbacea fiorifera associata a molti rimedi naturali per favorire il sonno, soprattutto nei bambini

Papavero: specifiche e proprietà
Papavero: specifiche e proprietà. Il papavero è un’erbacea fiorifera associata a molti rimedi naturali per favorire il sonno, soprattutto nei bambini. Il suo nome deriva dal latino “pappa” o “papa“, poiché i semi di papavero venivano una volta aggiunti alla pappa dei bambini per facilitarne il riposo. Ancora oggi, in alcune regioni italiane, l’infuso di semi di papavero è chiamato “papagna“, indicando l’oppio utilizzato dai nostri nonni per indurre il sonno.

Il papavero è una pianta erbacea annuale diffusa nei campi di tutte le regioni italiane, soprattutto tra i cereali e in aree abbandonate. In passato era considerato un’infestante, chiamato “rosolaccio“, per il suo aspetto simile a quello della rosa selvatica. Tuttavia, la sua diffusione è in declino a causa dell’uso crescente di pesticidi e diserbanti.

Come pianta officinale, i petali freschi e i semi di alcune specie di papavero vengono utilizzati per preparare sciroppi e bevande medicamentose. Il papavero selvatico ha proprietà sedative e antispasmodiche, utilizzate per sciroppi e tisane per tosse, insonnia e stati di eccitazione nervosa.

A seconda della località e della tradizione popolare, il papavero viene chiamato con nomi diversi e termini dialettali che variano da regione a regione e anche da paese a paese. Ad esempio, in Abruzzo, il nome cambia a seconda della tradizione dialettale di ogni paesino: papagne (Chieti), papàmbele (L’Aquila), papàmbre (Alto Vastese, Gessopalena, Pescasseroli), e così via.

Papavero selvatico e altre specie

Il papavero è una pianta annuale che può crescere fino a 60 centimetri di altezza, con un fusto eretto, ramoso e setoloso, che produce una sostanza lattiginosa. I suoi fiori, grandi 5-7 centimetri, hanno 4 petali rosso scarlatto racchiusi in una capsula sub­sferica, che si schiude tra maggio e giugno, e in alcune regioni anche in agosto e settembre, rilasciando petali setosi.

In Italia si trovano 12 specie spontanee di papavero, alcune delle quali sono rare o in declino. Ogni specie si distingue per colore, forma e dimensioni.

Le più comuni sono:

  • Papavero da oppio (Papaver somniferum): coltivato come pianta officinale e ornamentale. I suoi semi aromatici sono utilizzati e sboccia tra maggio e agosto. Si trova spontaneamente fino a 1500 metri di altitudine, principalmente in Abruzzo.
  • Papavero setoloso (Papaver somniferum): cresce spontaneamente nei pascoli, a ridossi di muri e nei campi coltivati, spesso come infestante. È comune sulle coste occidentali della Liguria, Calabria, Sicilia, Sardegna e Corsica, fiorisce tra maggio e giugno.
  • Papavero comune o Rosolaccio (Papaver rhoeas): si trova come infestante nei campi di cereali non trattati chimicamente e fiorisce tra aprile e settembre in tutta Italia.
  • Papavero selvatico (Papaver argemone): infestante nelle colture di cereali, cresce bene su suoli pesanti e subacidi ed è comune in Lombardia, Piemonte, Toscana, Umbria e Sardegna, fiorisce tra maggio e giugno.
  • Papavero alpino (Papaver rhaeticum): si trova nei campi ghiaiosi tra 1800 e 3020 metri di altitudine, principalmente sulle Alpi orientali, fiorisce tra luglio e agosto.
  • Papavero giallo (Glaucium flavum): noto anche come Papavero delle dune o Papavero cornuto. In passato, i suoi semi venivano utilizzati per produrre olio per lampade e sapone.
Proprietà del Papavero

Il papavero, pianta erbacea annuale, è associato a diverse proprietà cosmetiche, particolarmente per la cura della pelle e del viso. Tuttavia, il suo utilizzo principale in fitoterapia è come sedativo, noto per favorire il sonno. I suoi petali contengono alcaloidi, sostanze mucillaginose e antocianine, che conferiscono loro il caratteristico colore rosso. In erboristeria, vengono impiegati per le loro proprietà narcotiche, calmanti, decongestionanti ed espettoranti.

I petali vengono raccolti durante l’estate, durante il periodo di fioritura, e successivamente essiccati in un luogo ventilato e caldo, per poi essere conservati in barattoli di vetro scuro o sacchetti di carta. Quelli acquistati in erboristeria devono mantenere un colore rosso scuro e una leggera umidità.

I semi di papavero, invece, sono ricchi di acidi grassi, proteine, sali minerali e vitamina E. Vengono utilizzati come rimedio naturale contro l’ansia e come alimento antistress, grazie al loro lieve effetto sedativo e calmante derivato dagli alcaloidi. Inoltre, contengono fitosteroli, che contribuiscono a ridurre il colesterolo nel sangue.

Semi di papavero

I semi di papavero sono estratti dalla pianta del papavero comune o rosolaccio (Papaver rhoeas). Esistono due varianti: neri e bianchi, ma le loro proprietà non variano in base al colore. Come altri semi oleosi, sono una fonte ricca di grassi e proteine, e contengono anche manganese, calcio, acido linoleico (Omega 6) e vitamina E.

Presentano un significativo apporto calorico, quindi non sono consigliati per chi segue una dieta ipocalorica. Anche se durante il processo di lavorazione la concentrazione di alcaloidi nei semi di papavero viene ridotta, il loro consumo non è raccomandato per donne in gravidanza, bambini e individui con problemi respiratori.

Utilizzi del Papavero

Le parti della pianta del papavero comunemente utilizzate a fini culinari e medicinali sono i petali e i semi. Questi possono essere impiegati per preparare tinture madri, infusi, decotti e sciroppi, grazie alle loro proprietà decongestionanti e sedative.

Per preparare un infuso rilassante, è sufficiente far macerare 5-6 grammi di petali in acqua bollente per 10 minuti, quindi filtrare e bere prima di dormire per contrastare l’insonnia o favorire il sonno, specialmente per bambini e anziani. La tintura madre (40-45 gocce) può essere altrettanto efficace se assunta prima di coricarsi.

Per un’infusione utile contro la tosse e la pertosse, è consigliato mettere in infusione 35 grammi di fiori di papavero in mezzo litro di acqua bollente per 10 minuti, poi aggiungere 600 grammi di zucchero di canna e cuocere fino a ottenere una miscela densa.

Per uno sciroppo espettorante e decongestionante, si possono lasciare macerare 20 grammi di petali di papavero in 100 grammi di alcool a 60° per 5 giorni, filtrare e aggiungere 100 grammi di acqua. Questo sciroppo può essere assunto due o tre volte al giorno fino alla guarigione.

Un’altra opzione è l’acqua di bellezza, ottenuta facendo bollire una manciata di petali freschi in 300 grammi di acqua per 15 minuti. Dopo la filtrazione, l’infuso tiepido può essere utilizzato per detergere il viso o applicato con garze sterili.

Ricette col Papavero

In cucina, è possibile utilizzare foglie, semi e germogli teneri di papavero, che vengono raccolti all’inizio della primavera. I germogli, in particolare, sono ottimi in insalata, conditi con olio e succo di limone, oppure si sposano bene in una misticanza con altre erbe spontanee come cicoria, tarassaco e ortica.

Le foglie mature delle rosette basali possono essere cucinate come gli spinaci, magari in combinazione con bietole selvatiche e aromatizzate con erbe come timo, dragoncello, rosmarino, origano e maggiorana. Possono anche essere utilizzate come ripieno per tortelli e ravioli. Infine, i semi di papavero si abbinano splendidamente ad impasti di pizza, pan brioche, pane integrale e cracker.

Controindicazioni del Papavero

Anche se il papavero comune e il papavero da oppio provengono dalla stessa specie, il secondo è ricco di sostanze pericolose come la morfina, la codeina e la papaverina. Pertanto, se l’utilizzo della varietà comune può essere considerato innocuo, purché non si superi l’assunzione di 5-6 grammi di petali al giorno, quello da oppio no. Nei soggetti sensibili, l’uso del papavero può causare reazioni allergiche o nausea. In ogni caso, è consigliabile evitare l’automedicazione e consultare sempre un medico di fiducia.

Curiosità sul Papavero

Una curiosità sul papavero riguarda il suo petalo, che può essere schioccato quando è in fiore. Secondo la tradizione, se si tiene il petalo nel pugno di una mano e lo si colpisce con il palmo dell’altra, il suono prodotto sarebbe un segno di fedeltà e amore corrisposto. Inoltre, il colore dei fiori di papavero veniva utilizzato per creare una tintura rossa, che un tempo era usata dalle donne per tingere labbra e guance.

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