Il faggio è un albero molto conosciuto ed apprezzato in Europa, principalmente per il suo pregiato legno
Faggio: specifiche e proprietà. Il faggio è un albero molto conosciuto ed apprezzato in Europa, principalmente per il suo pregiato legno. È originario della Svezia meridionale ma si trova anche nei monti siciliani, in Gran Bretagna e nella Russia Sudorientale. È diffuso in molte foreste europee, e in Francia la sua foglia è stata scelta come simbolo dei XVI Giochi Olimpici Invernali di Albertville.
Il faggio, scientificamente chiamato Fagus, è una pianta ad alto fusto che può raggiungere altezze tra i 15 e i 35 metri. Il suo nome deriva dal latino “fagus“, che significa “mangiare“, riferendosi al fatto che il suo frutto è commestibile. Predilige zone fresche e umide, ma si adatta anche a climi più secchi e a terreni con diversi tipi di pH. Spesso cresce in boschi misti insieme ad altre conifere, come l’abete.
In Italia, la varietà più diffusa è il Fagus sylvatica, che si trova sia sulle Alpi, dove forma boschi puri, che sugli Appennini. È presente anche a quote più basse, come sul Gargano, nella foresta Umbra e in Toscana, fino a 300-200 metri sul livello del mare. Complessivamente, le faggete in Italia occupano più di 2 milioni di ettari.
Ci sono molte faggete in Italia che offrono uno spettacolo mozzafiato durante l’autunno, come quelle del Monte Cimino, del Cansiglio e del Parco delle Foreste Casentinesi.
Caratteristiche del faggio
Il faggio è un albero con diverse caratteristiche distintive. La sua chioma ha una forma conica e globosa, che tende ad espandersi man mano che la pianta cresce. Durante tutta la sua vita, l’albero mantiene un fogliame folto e ricco che sembra estendersi verso l’alto in modo continuo.
Il tronco del faggio è diritto e la corteccia è liscia, talvolta presenta piccoli tratti lucidi. Nelle piante più giovani, il tronco ha una forma cilindrica ed è spesso caratterizzato da solchi simili a quelli dell’ulivo. Con il passare del tempo, questi solchi scompaiono e il tronco diventa più regolare.
Il fusto del faggio è densamente ramificato e da esso spuntano foglie con picciolo, che hanno forma ovale ed ellittica, e sono leggermente ondulate. Solitamente hanno un colore verde scuro, ma in alcune varietà possono assumere sfumature rossastre.
I fiori del faggio sono unisessuali e, dopo la fioritura, si trasformano in due frutti per ogni cupola. Questi frutti sono delle noci triangolari con un involucro non commestibile, ricoperto di piccoli aculei pungenti, simili a quelli che si trovano intorno alle castagne. Questi frutti vengono chiamati ‘faggiole‘.
Utilizzi del faggio
Il faggio è un albero molto versatile che trova diversi utilizzi.
- Legno di Faggio: il legno del faggio è leggero, ma non è considerato di altissima qualità in quanto è facilmente attaccato dai tarli. Nonostante ciò, trova ampio impiego nella falegnameria, nella realizzazione di parquet e in vari lavori di costruzione.
- Strumenti Musicali: il legno di faggio ha la particolarità di essere poco elastico, ma al contempo molto robusto e resistente. Per questo motivo, viene utilizzato anche nella produzione di strumenti musicali, specialmente per la costruzione della cassa delle chitarre.
- Legna da Ardere e Pellet: oggi viene largamente impiegato come legna da ardere e per la produzione di pellet, utilizzati come combustibile per alimentare le stufe.
- Intaglio e Creazioni Artigianali: il faggio viene impiegato anche per realizzare oggetti lavorati a mano, come bastoni da passeggio e figurine, grazie alla sua lavorabilità.
- Affumicatura di Alimenti: il legno di faggio trova impiego nell’affumicatura di salumi e carne, conferendo loro un particolare aroma.
- Siepi: tra le latifoglie, il faggio è una scelta ideale per la creazione di siepi. È importante potarla regolarmente per mantenere l’altezza desiderata, ma la sua crescita veloce (30-60 cm all’anno) permette di ottenere rapidamente siepi compatte e verdi. Tra le varietà più comuni c’è il faggio rosso, che può essere utilizzato da solo o mescolato ad altre specie. È una pianta robusta, con fogliame denso, che resiste bene anche in inverno.
- Usi Eerboristici: la corteccia e le gemme del faggio sono molto utilizzate in erboristeria per le loro proprietà sedative, lenitive, antipiretiche e antinfiammatorie. In particolare, il gemmoderivato, ottenuto dalle gemme fresche, è facilmente reperibile in erboristeria e può essere utilizzato per contrastare la cellulite, la ritenzione idrica e l’enfisema. Il decotto di corteccia è utile per abbassare la febbre, alleviare i sintomi e prevenire influenze e disturbi respiratori come asma e bronchite.
Cura e coltivazione del faggio
Il faggio è molto apprezzato come pianta ornamentale nel giardinaggio, sia nella sua forma selvatica che in quella coltivata. Una delle varietà più famose è il ‘Atropurpurea‘, riconoscibile per le foglie di colore rosso scuro dovuto alla presenza di pigmenti. È spesso utilizzato come albero decorativo in parchi e viali, offrendo abbondante ombra e creando un’oasi verde per ripararsi dal caldo estivo. Resiste bene al freddo intenso ma ha una minore adattabilità al caldo eccessivo. Il terreno ideale deve essere fresco, profondo, ricco e ben drenato. L’esposizione preferibile è soleggiata, ma il faggio può tollerare anche la mezz’ombra. Nei primi anni, specialmente subito dopo la piantumazione, richiede frequenti annaffiature. In quanto pianta adulta, necessita di molto spazio in quanto tende a espandersi. La sua crescita è comunque lenta e la forma che assume naturalmente non richiede potature.
Quando il faggio perde le foglie:
In autunno, le foglie del faggio assumono tonalità giallo-dorate, con varietà rosse che intensificano i colori caldi dal rosso-mattone al rosa man mano che la clorofilla scompare, creando uno spettacolare paesaggio. Solitamente, il faggio non perde le foglie in inverno, a meno che non ci siano gelate intense o nelle zone alpine sopra i 1000 metri. Nelle faggete italiane, le foglie iniziano a cadere da ottobre, ma in zone più miti questo fenomeno si verifica verso fine novembre. Su alberi più giovani, alcune foglie possono rimanere sui rami anche durante l’inverno, diventando chiare e fragili.
Faggio: il frutto:
Oltre al legno, dal faggio si ricavano anche succulenti frutti, che possono essere consumati dopo aver rimosso il pericarpo (da evitare, poiché è velenoso). Il sapore è simile a quello delle castagne, con note di nocciole e mandorle. I frutti possono essere arrostiti e utilizzati per preparare una bevanda simile al caffè. Anche gli animali del bosco come i cinghiali apprezzano questo frutto. Dai semi del faggio è possibile ottenere un olio dal sapore dolce e dal colore quasi lattiginoso, un tempo utilizzato come combustibile ma oggi apprezzato come condimento in cucina per insalate e pesce. Le foglie di questo generoso albero diventano foraggio per gli animali da pascolo.
Quando piantare e potare il faggio:
L’autunno è il periodo migliore per piantare il faggio, in modo che possa radicarsi bene e crescere vigorosamente in primavera. Non bisogna preoccuparsi del suo periodo di riposo vegetativo, anzi, in questo modo le piantine saranno più robuste e facili da trasportare. Anche se è possibile piantare in altri periodi, si dovrebbero evitare luglio e agosto, e ricordarsi di annaffiare regolarmente, almeno una volta a settimana nei primi anni. La potatura è importante nei primi anni per favorire la crescita e garantire una forma compatta. Nelle siepi, è consigliabile dare una forma stretta alla base e allargata verso l’alto. Quando le piante sono adulte, è sufficiente una potatura all’anno, preferibilmente a giugno e settembre. Si può anche effettuare potature drastiche (fino alla base) per stimolare la crescita del faggio.
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