Elicriso: specifiche e proprietà

L’elicriso è una pianta con diverse varietà, con fiori di colore giallo-oro che sbocciano in estate

Elicriso: specifiche e proprietà
Elicriso: specifiche e proprietà. L’elicriso è una pianta con diverse varietà, con fiori di colore giallo-oro che sbocciano in estate. È diffusa in Europa Meridionale, soprattutto in Italia centro-meridionale e nelle isole, e cresce in terreni aridi e luoghi caldi. Ha foglie argentee e filiformi coperte da una peluria biancastra. La pianta è stata utilizzata fin dall’antichità per curare malattie mentali e disturbi cardiaci.

L’elicriso è spesso chiamato “semprevivo” o “immortale” per la resistenza dei suoi fiori a seccarsi. È simbolo di eternità ed è stato utilizzato dagli antichi Egizi per adornare le statue delle divinità. Plinio l’ha menzionato come stimolante per la diuresi e il flusso mestruale, e mescolato con il miele, come antidoto per i morsi di serpente.

In Italia, la varietà più conosciuta è l’Helichrysum Italicum, nota anche come “immortale d’Italia“. Ci sono diverse sottospecie diffuse in diverse regioni come l’Helichrysum italicum microphyllum in area tirrenica e altre varietà endemiche in Sardegna come l’Helichrysum saxatile Moris.

L’elicriso sardo, chiamato anche “oro di Sardegna“, è ampiamente utilizzato sull’isola per preparare liquori e unguenti. Ha un profumo intenso che ricorda la liquirizia, la menta e la camomilla.

I fiori dell’elicriso sono di piccole dimensioni e di colore giallo-dorato. Possono essere essiccati e utilizzati per profumare la biancheria. La pianta cresce in terreni rocciosi e assolati, il che spiega l’origine del suo nome che deriva dalle parole greche per “sole” e “oro“.

Proprietà dell’elicriso

L’elicriso è una pianta con diverse proprietà benefiche. Dai suoi fiori si ottiene un olio essenziale profumato molto utilizzato in cosmetica e aromaterapia. Questo olio ha effetti calmanti sul sistema nervoso, supporta la pressione sanguigna e favorisce la digestione.

In ambito fitoterapico, vengono principalmente utilizzati i capolini gialli, le parti fiorite della pianta, che contengono numerosi principi attivi. Tra questi, troviamo oli essenziali, flavonoidi e triterpeni che conferiscono all’elicriso proprietà antistaminiche, antibatteriche, antinfiammatorie, balsamiche, espettoranti, antiallergiche, diuretiche e spasmolitiche.

Tali proprietà lo rendono un valido rimedio naturale per diversi disturbi e affezioni. Ad esempio, è utile per la cura di affezioni cutanee come dermatiti, psoriasi, herpes, eczemi e geloni grazie alle sue proprietà antibatteriche e antinfiammatorie.

Inoltre, l’elicriso è efficace nel trattamento di disturbi delle vie respiratorie come tosse e bronchite, sia di origine allergica che infettiva, grazie alle sue proprietà antibatteriche e antiallergiche.

Per la cura della pelle matura e delicata, l’elicriso risulta benefico grazie alle sue proprietà antibatteriche e lenitive.

In presenza di allergie e dei loro sintomi, come asma e congiuntivite, le proprietà balsamiche, espettoranti, antiallergiche e spasmolitiche dell’elicriso possono offrire un aiuto concreto.

Per quanto riguarda affezioni come emorroidi, artriti e reumatismi, l’elicriso è utile grazie alle sue proprietà astringenti e analgesiche.

Nel campo della cura dei capelli, è indicato per quelli secchi e danneggiati, nonché come rimedio per forfora, capelli grassi e fragili, aiutando a lenire secchezza ed irritazioni.

L’elicriso svolge anche un’azione depurativa sul fegato, stimolando la circolazione, e viene utilizzato per migliorare la pressione sanguigna e la digestione.

Infine, è utile nel trattamento di eventi traumatici a livello muscolo-scheletrico, come ematomi e dolori reumatici, grazie alla sua azione lenitiva e analgesica.

Coltivazione dell’elicriso

L’elicriso è una pianta che cresce facilmente nell’area mediterranea e mostra una notevole adattabilità, riuscendo a fiorire in vari tipi di terreno e altitudini.

Per coltivarlo, non sono necessarie particolari competenze. In generale, predilige climi aridi e secchi e ama stare in pieno sole per sfruttare al massimo il calore di cui ha bisogno. Tuttavia, non gradisce i venti secchi e freddi e va protetto dall’umidità invernale.

Il terreno ideale è leggero, asciutto, ben lavorato, preferibilmente sabbioso o sassoso, ma può andare bene anche se calcareo. È importante che il terreno sia sempre ben drenato.

La semina va effettuata in primavera, quando la temperatura si attesta tra i 13 e i 16 gradi Celsius. Durante questo periodo, è bene concimare accuratamente. È possibile anche propagare l’elicriso per talea, operazione che va fatta tra giugno ed agosto. La piantumazione a pieno campo è consigliata in primavera, precisamente tra marzo ed aprile. In zone più fredde, è consigliabile proteggerlo con uno strato spesso di pacciamatura.

Per mantenere una forma densa e cespugliosa, è consigliata una potatura in primavera, dopo il periodo più freddo, dei rami laterali.

Infine, è importante prestare attenzione all’oidio, una malattia che può colpire l’elicriso. Monitorare attentamente la pianta aiuterà a prevenire e gestire eventuali problemi.

Come utilizzare l’elicriso

In fitoterapia, è disponibile sotto forma di soluzione idroalcolica, estratto secco, infuso, decotto e tintura madre.

In cosmesi, viene spesso impiegato come olio essenziale per creare profumi. Può essere utilizzato esternamente sia come olio essenziale che come oleolito o decotto.

Aggiungendo alcune gocce di olio essenziale a shampoo e balsamo, si può ottenere una chioma più pulita e luminosa.

Un impacco a base di fiori secchi è utile per trattare la pelle matura e fragile, così come per cicatrici, acne e scottature. Per preparare un decotto da applicare sulla zona interessata, è sufficiente far bollire una manciata di fiori in acqua per circa 5 minuti.

Per l’uso interno, si consigliano capsule, tintura madre, infuso o tisana.

La tintura madre è efficace nel trattamento delle allergie. La dose standard è di 20-30 gocce, da sciogliere in un bicchiere d’acqua. Va assunta 3 volte al giorno prima dei pasti, almeno due settimane prima del cambio di stagione.

Per alleviare la tosse, si può preparare un infuso con i capolini essiccati, aggiungendo del miele di tiglio per attenuarne il gusto forte. È consigliato consumarlo quattro volte al giorno, poi ridurre la frequenza dopo la prima scomparsa dei sintomi.

Va evitato durante la gravidanza e l’allattamento. Tuttavia, è possibile consumarlo in tisane in caso di influenza, tosse e raffreddore. Le dosi consigliate sono un cucchiaino in una tazza di acqua bollente per l’uso interno, oppure una manciata di fiori in un litro di acqua per l’uso esterno.

In combinazione con gli oli essenziali di lavanda e tea tree, può essere utilizzato per lenire le reazioni cutanee legate alla chemioterapia e per trattare l’acne causata da questo trattamento.

Come applicare l’olio essenziale di elicriso

L’olio essenziale di elicriso non va mai utilizzato direttamente sulla pelle, ma va mescolato con una crema o un olio base in proporzioni variabili, approssimativamente 1:2 o 1:3. Per esempio, per curare i geloni, si consiglia di abbinarlo all’oleolito di calendula. Quando miscelato con altri oli essenziali, può offrire sollievo per il dolore muscolare, problemi respiratori e disturbi digestivi. È possibile impiegarlo in una sauna o nel bagno e può essere d’aiuto per dolori muscolari, problemi respiratori e disturbi digestivi. In campo profumiero, viene utilizzato in alcune eau de toilette rinomate, come l’Eau Noire di Dior.

Elicriso secco

Per essiccare i capolini, è consigliabile raccoglierli quando l’arbusto è in piena fioritura, evitando la parte legnosa. Dovrebbero essere fatti asciugare all’aria aperta, all’ombra, appesi a testa in giù, così da evitare la dispersione dell’olio essenziale e delle sue proprietà attive. I fiori secchi possono poi essere utilizzati sia per preparare infusi e decotti, sia per ottenere un oleolito.

Elicriso in cucina

Grazie al suo leggero aroma di curry e liquirizia, le foglie di elicriso possono essere impiegate in cucina per aromatizzare una vasta gamma di piatti e minestre. L’oleolito ottenuto dalla macerazione delle sommità fiorite viene anch’esso utilizzato in cucina. Da questo arbusto si ricava anche un liquore e un particolare tipo di miele, che in realtà è una miscela di resina e nettare. Le api, infatti, non raccolgono solo il nettare dei fiori, ma lo mescolano con la resina che li ricopre. Questo miele è conosciuto anche come ‘miele di spiaggia’ ed è caratterizzato dal suo unico aroma tipico delle coste mediterranee.

Controindicazioni dell’Elicriso

Finora, le uniche controindicazioni riscontrate riguardano le persone che soffrono di calcoli biliari e che seguono una terapia con farmaci anticoagulanti. In ogni caso, è sempre consigliato consultare il medico prima di consumare prodotti che contengono elicriso.

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