Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden fa parlare molto di se soprattutto per le innumerevoli gaffe ma il servizio pubblico non se ne accorge
Perché ogni volta che Biden fa una gaffe i media parlano di Trump? Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, fa parlare molto di se soprattutto per le innumerevoli gaffe, ma il servizio pubblico non se ne accorge. In pratica, i fatti imbarazzanti che riguardano l’attuale presidente degli Stati Uniti non vengono (quasi) mai riportati dai media italiani (soprattutto quelli del servizio pubblico). Quando, invece, si tratta delle vicende dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il servizio pubblico è attentissimo e spara la notizia come titolo di punta. L’ultima è stata la perquisizione della casa di Trump data come notizia di punta del TG1, con la gioia dipinta sul volto del corrispondente.
Quando durante l’amministrazione Trump veniva approvato un piano miliardario questo veniva immediatamente criticato e deriso. Quando, invece, il piano miliardario viene approvato dall’amministrazione Biden questo viene immediatamente osannato dai media (senza nemmeno sapere di che parla ‘sto piano). Come se il Tg1 non facesse parte del servizio pubblico ma gli spettatori fossero, invece, abbonati ad un canale pro-Biden e contro-Trump.
Le gaffe di Biden
In pratica, Biden dice una cosa che non avrebbe dovuto dire (perché troppo aggressiva o inopportuna per il ruolo che copre) e poi lo staff cerca di ridimensionare la portata di quella dichiarazione.
Ad esempio, parlando dell’attuale situazione a Taiwan, rispondendo alla domanda di una giornalista, ha detto che gli Stati Uniti sarebbero intervenuti militarmente in difesa dell’isola in caso di un’invasione da parte della Cina. Nello specifico, ha parlato di un “patto sacro” con Taiwan per difendere il loro territorio in caso di attacco, con caratteristiche simili all’articolo 5 della NATO (che prevede l’obbligo di mutuo soccorso fra i paesi membri dell’alleanza in caso di attacco). In realtà gli Stati Uniti non hanno mai sottoscritto un patto del genere, e anzi seguono un approccio chiamato di “ambiguità strategica” (non specificare esattamente cosa fare in caso di invasione della Cina, per evitare di creare tensioni col governo cinese).
A marzo, poche settimane dopo l’invasione russa dell’Ucraina, Biden aveva definito il presidente russo Vladimir Putin un “criminale di guerra” (il suo staff fece, poi, sapere che si trattava di una sua opinione personale). Pochi giorni dopo aveva detto che Putin “non può restare al potere“, auspicando un cambio di regime in Russia (il suo staff fece, poi, sapere che si trattava di un’osservazione e non dell’annuncio di una nuova strategia).
Poi ci sono le gaffe “divertenti”: come il tentare di stringere la mano all’amico immaginario dopo una conferenza stampa, la lettura dei gobbi con parti che non dovrebbe essere lette (“ripeti la frase”, ecc.), le varie cadute dalla scaletta dell’aereo o dalla bicicletta. E, infine, ma non meno gravi, le vicende del figlio di Biden, Hunter.
Ma di tutto questo in tv non v’è traccia.
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