L’invenzione dei media occidentali sui cosiddetti “partigiani russi” che in realtà non esistono
Siccome il governo ucraino ha promesso che non avrebbe attaccato la Russia con le armi “donate” da Stati Uniti e paesi europei (perché altrimenti scoppierebbe davvero la Terza Guerra Mondiale con la Russia che lancia missili su tutti i paesi europei, e gli Stati Uniti che rispondono con altrettanti missili sulla Russia) si sono inventati i termini “milizie filo russe“, “partigiani anti-Putin“, e “partigiani russi” per far credere che sono russi e non ucraini (cioè, per nascondere l’ingresso dei soldati ucraini insieme a quelli delle forze speciali di Stati Uniti e paesi europei che si occupano di coordinare gli attacchi grazie ai satelliti e ad altre tecnologie non di proprietà ucraina).
Quindi quotidianamente i media occidentali (imbeccati dagli USA) usano questi termini per far credere all’opinione pubblica che esistono dei fantomatici partigiani russi che combattono insieme agli ucraini.
Ad esempio, si parla di incursione della “Legione Russia Libera” (l’ennessimo nome per far credere all’opinione pubblica che sono russi e non ucraini) che si è verificata nella provincia russa di Belgorod, con l’artiglieria di Kiev che ha sparato proiettili oltre il confine in diverse località, tra cui Maslova Pristan, Shebekino e Smolensk. Esplosioni sono state segnalate in 5 regioni russe: Belgorod, Kursk, Kaluga, Bryansk e Smolensk. Mosca sostiene che 2 donne siano state uccise dai colpi di artiglieria ucraini (cosa che i tg non dicono, ma parlano solo di vittime civili causate dai russi).
Poi di solito in questi articoli dei media occidentali vengono prese sempre le analisi delle intelligence occidentali (come quella britannica o statunitense), cioè le intelligence che stanno appoggiando Kiev e che quindi sono di parte. Insomma, se non possono essere ritenute credibili le dichiarazioni dell’intelligence russa, allo stesso modo non dovrebbero essere ritenute attendibili quelle che combattono contro la Russia, perché fanno entrambe propaganda pro o contro.
Chi è Ilya Ponomarev
Ilya Ponomarev è un miliardario russo di 47 anni e dissidente in esilio che si è fatto conoscere come il “capo dei partigiani” che desiderano cacciare Putin con la forza. E’ un ex deputato dell’opposizione russa, ed è stato l’unico nel 2014 a votare contro l’annessione della Crimea. Dal 2016 vive in esilio a Kiev, dove gli è stata poi concessa la cittadinanza ucraina.
Durante l’invasione dell’Ucraina, Ponomarev si è autodefinito il “De Gaulle russo“, facendo riferimento all’importante figura del generale francese durante la Seconda Guerra Mondiale. L’obiettivo del miliardario è abbattere Putin, partendo da una base all’estero e utilizzando la forza.
Ponomarev ha avuto una carriera politica come deputato alla Duma ed è diventato uno dei leader più influenti delle proteste di piazza, denunciando frodi e irregolarità dopo l’ultima vittoria di Putin alle elezioni presidenziali.
In interviste con i media internazionali, Ponomarev si è mostrato sicuro della vittoria, affermando: “Nessun soldato ucraino è entrato nella Federazione russa, sono solo russi. Riusciranno a liberare la Russia, sventolando la bandiera bianco-blu-bianca sul territorio liberato e costruendo un nuovo Paese“. Secondo Ponomarev, l’8 giugno a Varsavia si terrà un congresso di ex deputati russi, che saranno numerosi: “Alla fine i nostri ragazzi saranno a Mosca e Putin non sarà al Cremlino“.
Milizie appartenenti (secondo i media) a Ponomarev sarebbero entrate in Russia per “occupare” piccole porzioni di territorio. Nel frattempo, l’artiglieria di Kiev ha colpito città russe lungo l’intero confine, dal nord al sud.
Quindi i 1.200 km di confine tra l’Ucraina e le forze di occupazione russe non sembrerebbero essere sufficienti. Queste zone sono state invase da Mosca tra il 2014 e il 2022, e il Cremlino ha cercato di annetterle. Ora, la Russia deve affrontare il fatto che minacce possono arrivare da qualsiasi punto dei suoi 1.500 chilometri di confine ufficiale con l’Ucraina.
In pratica è uno dei motivi che hanno portato al conflitto Russia-Ucraina: una superpotenza nucleare non può mai avere paesi ostili (oltretutto foraggiati da altre superpotenze nucleari) ai confini. Se la Russia posizionasse basi militari in Messico, o a Cuba o in Canada, insomma al confine con gli Stati Uniti, questi ultimi (come hanno già fatto in passato) minaccerebbero l’uso della bomba atomica.
Devi sapere che...
Seguiamo molte testate giornalistiche e siti di informazione per avere molteplici punti di vista, comprendere meglio la situazione che ci circonda e riuscire a spiegare bene le cose a voi che leggete. Studiamo lo stile nella comunicazione, studiamo i contenuti, cerchiamo di capire quali sono le notizie più importanti, quali interessano di più e quali di meno.
Non vogliamo, però, diventare l'ennesimo sito di parte, ma vogliamo raccontare le notizie per quelle che sono: senza ideologie o opinioni personali che alterano la notizia. E vogliamo farlo utilizzando un linguaggio semplice.
Se, però, abbiamo qualcosa da dire lo facciamo, come in questo caso, in un articolo in cui è ben evidenziato che si tratta di un'opinione.
Altri siti, invece, prendono una notizia da un'agenzia di stampa o da una testata giornalistica di oltreoceano e la infarciscono di opinioni e ideologie. Tanti siti di informazione sono di parte, sia quando affrontano la tematica politica sia quando si tratta di tematiche sociali. Non c'è nulla di male ad essere di parte. E' male quando fai credere di non esserlo.
Molte volte i lettori di questi siti sono convinti che le notizie che stanno leggendo non sono di parte, ma in realtà è il contrario. I temi che affrontano e il modo in cui comunicano alcuni siti sono di parte. Basterebbe fare un sondaggio e chiedere ai loro abbonati che tendenze politiche hanno per scoprire facilmente se un sito è di parte oppure no.
Potrebbero interessarti anche questi articoli:
FONTEUFFICIALE.it riassume le notizie pubblicate dalle agenzie di stampa e da altri media autorevoli (come Ansa, Agi, AdnKronos, Corriere della Sera, ecc..), quindi non è direttamente responsabile di inesattezze. Se, però, ritieni che un nostro articolo debba essere modificato o eliminato puoi farne richiesta [ scrivendo qui ].
Per ricevere i nostri aggiornamenti e restare informato ti invitiamo a seguirci sul nostro profilo ufficiale di Google News.