FonteUfficiale.it “ Durante la pandemia il nemico era Povia. In tempo di guerra è Orsini „

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Uno dei pochi che tenta di parlare di pace viene ripetutamente attaccato dai giornali finanziati da chi ha interesse a continuare a vendere armi e medicine in tempo di guerra

Uno dei pochi che tenta di parlare di pace viene ripetutamente attaccato dai giornali finanziati da chi ha interesse a continuare a vendere armi e medicine in tempo di guerra.

Infatti, cosa fanno i giornali italiani invece di continuare ad evitare figure di merda parlando di cose di cui non conoscono una beneamata mazza?

Fanno l’unica cosa che sono capaci di fare, lanciare merda contro chiunque gli faccia fare figure di merda.

In questo caso, siccome l’esperto di guerra e terrorismo Orsini li ha ripetutamente fatto fare figure di merda, siccome se la sono presa sul personale, fanno l’unica cosa che sono in grado di fare, offendere chi è contro i loro padroni che vogliono continuare a vendere armi e medicine.

Ad esempio dagospia si ostina ad usare la parola “delirio” riferito a Orsini. Stavolta perché ha osato rispondere per le rime all’amico Aldo Grasso che si ostina a parlare di cose di cui non sa nulla invece di fare il piacere a tanti e andarsene in pensione. A pensar male si fa peccato ma spesso si prende, ma ho come il vago sospetto che gli americani hanno scoperto che dagospia è seguito e hanno fagogitato anche loro per fare propaganda pro-guerra. Ovviamente è solo un pensiero e spero sia sbagliato.

Orsini è uno dei pochi che dal primo giorno si è messo a parlare di pace. Perché ogni giorno che passa muoiono delle persone. Non ha importanza chi vince e chi perde. Muoiono delle persone. Quindi si deve fermare la guerra. Non è importante se perdono gli Stati Uniti, se perde la Russia, se perde l’Ucraina o se perdiamo noi. E’ importante che non muore più nessuno. E’ un concetto semplice. Di questo parla Orsini. Lui è un esperto. Voi giornalisti no.

Vorrei vedere voi ad essere ripetutamente attaccati e offesi ogni volta che aprite bocca. Sbrocchereste dopo mezzo secondo. Lui dopo 10 mesi ancora vi prende per il culo. Accettate la sconfitta.

Devi sapere che...

Seguiamo molte testate giornalistiche e siti di informazione per avere molteplici punti di vista, comprendere meglio la situazione che ci circonda e riuscire a spiegare bene le cose a voi che leggete. Studiamo lo stile nella comunicazione, studiamo i contenuti, cerchiamo di capire quali sono le notizie più importanti, quali interessano di più e quali di meno.

Non vogliamo, però, diventare l'ennesimo sito di parte, ma vogliamo raccontare le notizie per quelle che sono: senza ideologie o opinioni personali che alterano la notizia. E vogliamo farlo utilizzando un linguaggio semplice.

Se, però, abbiamo qualcosa da dire lo facciamo, come in questo caso, in un articolo in cui è ben evidenziato che si tratta di un'opinione.

Altri siti, invece, prendono una notizia da un'agenzia di stampa o da una testata giornalistica di oltreoceano e la infarciscono di opinioni e ideologie. Tanti siti di informazione sono di parte, sia quando affrontano la tematica politica sia quando si tratta di tematiche sociali. Non c'è nulla di male ad essere di parte. E' male quando fai credere di non esserlo.

Molte volte i lettori di questi siti sono convinti che le notizie che stanno leggendo non sono di parte, ma in realtà è il contrario. I temi che affrontano e il modo in cui comunicano alcuni siti sono di parte. Basterebbe fare un sondaggio e chiedere ai loro abbonati che tendenze politiche hanno per scoprire facilmente se un sito è di parte oppure no.

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