Insegnante ucciso e decapitato in Francia

Un insegnante è stato ucciso e decapitato in Francia. Macron ha detto che si tratta di un attacco terroristico

Insegnante ucciso e decapitato in Francia
Insegnante ucciso e decapitato in Francia. L’uomo è stato assassinato con un coltello a Conflans-Sainte-Honorine (alla periferia nord di Parigi) da un ragazzo che poco dopo è stato ucciso, durante un tentativo di arresto, dalla polizia a pochi isolati di distanza dal luogo dell’omicidio.

Cosa si sa

Il 5 ottobre Samuel Paty, insegnante 47enne di storia e geografia nella scuola media di Bois d’Aulne aveva mostrato ai suoi studenti delle caricature del profeta Maometto durante una lezione sulla libertà d’espressione.

Dopo la lezione, “un dibattito fu organizzato dal 7 ottobre sulla pubblicazione delle caricature di Maometto sulla pagina Facebook del padre di una studentessa. Fu diffusa una ricostruzione dei fatti in cui si parlava di un’immagine del profeta nudo e si invitava alla mobilitazione contro il professore”, ha detto il procuratore antiterrorismo Jean-Francois Ricard.

Il giorno dopo, il padre dell’allieva “accompagnato da un secondo individuo, fu ricevuto dalla preside dell’istituto. I 2 esigevano con forza il licenziamento del professore. La sera stessa, il genitore pubblicava sui social nome e cognome del professore, il numero di telefono e incitava a ‘dire stop’“.

Venerdì 16 ottobre, intorno alle 17.00, la polizia di Conflans-Sainte-Honorine ha ricevuto una segnalazione su una persona sospetta che si aggirava nelle strade vicino alla scuola media di Bois d’Aulne. Il 18enne aveva trascorso il pomeriggio davanti alla scuola media chiedendo agli studenti chi fosse il professore che aveva mostrato le caricature di Maometto.

La polizia, intervenuta, ha trovato il corpo dell’insegnante decapitato e poco distante il ragazzo con un coltello. La polizia ha provato a interrogarlo ma il 18enne ha fatto fuoco sui poliziotti “con un’arma da fuoco di tipo Airsoft“. I poliziotti lo hanno “neutralizzato con 9 proiettili“. Il sospettato avrebbe gridato “Allah Akbar” prima di essere ucciso dalla polizia.

Il ragazzo, dopo l’omicidio, aveva diffuso su Twitter una fotografia della testa dell’insegnante e un messaggio: l’attacco sarebbe una vendetta contro una persona “che ha osato sminuire Maometto“. Nel cellulare del ragazzo sono stati ritrovati una foto della vittima, il messaggio di rivendicazione che ha pubblicato su Twitter e una foto del cadavere.

Nella notte del 16 ottobre, 4 persone sono state arrestate: sarebbero finiti in manette i genitori, il nonno e un fratello minorenne. Altre 5 persone sono, invece, state arrestate sabato 17 ottobre. Abdelhakim Sefrioui, 1 dei 9 fermati, è un militante islamico molto attivo in Francia. E’ anche l’uomo che accompagnò l’8 ottobre il padre di una studentessa dalla preside per chiedere il licenziamento dell’insegnante che aveva mostrato in classe le caricature di Maometto.

Il procuratore ha anche detto che la sorellastra del padre dell’allieva di Samuel Patyha fatto giuramento di fedeltà allo Stato islamico ed è partita per la Siria. E’ oggetto di mandato di cattura“.

La procura generale nazionale antiterrorismo ha aperto un’indagine per “omicidio in relazione a un’azione terrorista” e “associazione criminale a scopo di terrorismo“.

Chi è il sospettato

Il ragazzo si chiamava Abdoullakh Abuyezidvich Anzorov, aveva 18 anni (era nato nel marzo 2002 a Mosca) ed era di origine cecena. Abitava a Évreux (Normandia), non era segnalato dai servizi come a rischio radicalizzazione, ma era noto per piccoli reati e “beneficiava in Francia dello status di rifugiato”. Il permesso di soggiorno in Francia era stato emesso lo scorso marzo. Il ragazzo era parente di un alunno del professore che aveva mostrato le vignette su Maometto.

Cosa ha detto il presidente francese Macron

Il presidente della Repubblica Emmanuel Macron si è recato sul luogo dell’attacco e ha detto: “Voglio dire a tutti gli insegnanti di Francia, che siamo con loro, la nazione tutta intera sarà al loro fianco oggi e domani per proteggerli, per permettere loro di fare il loro mestiere che è il più bello che esista. Il terrorista ha voluto abbattere la Repubblica nei suoi valori, i Lumi, la possibilità di fare dei nostri figli dei cittadini liberi. Faremo quadrato, non passeranno, l’oscurantismo e la violenza non trionferanno, non ci divideranno. Un nostro connazionale è stato assassinato perché insegnava, perché ha predicato a degli allievi la libertà d’espressione, la libertà di credere e quella di non credere. Il nostro connazionale è stato vigliaccamente attaccato, è stato la vittima di un chiaro attentato terrorista islamico“.

Puoi approfondire la notizia cliccando qui (articolo in francese), qui (articolo in francese) e qui (articolo in inglese).

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