L’espressione “secchione” è largamente diffusa e di uso comune. Perché si dice così e qual è il significato
Perché si dice secchione. L’espressione “secchione” è utilizzata per indicare “un alunno molto diligente che si applica con costanza agli studi, senza che all’impegno corrispondano necessariamente doti e capacità particolari“. Quindi è un modo di dire utilizzato per chi studia con zelo assiduo e caparbio, per ambizione di distinguersi o per sopperire con l’applicazione alla scarsa intelligenza.
In ogni classe troviamo un compagno che studia tantissimo, che sa sempre tutto ed è il preferito dei professori. A volte è un punto di riferimento per i compagni perché li aiuta nel momento del bisogno, altre volte, invece, è un po’ antipatico e si crede chissà chi. Quindi, esistono diversi tipi di secchioni, ma perché vengono chiamati così?
L’origine del termine “secchione” arriva dalla Svizzera. Per la precisione, dal Canton Ticino (la Regione svizzera che confina con la Lombardia). La parola è “segiòn” (che significa “secchiello”), e viene usata comunemente per indicare un “alunno modello“.
Il termine “segiòn” deriva dalla parola “gamela” che in dialetto lombardo significa “gavetta” (il piccolo recipiente di alluminio in cui mangiavano i soldati durante la Prima guerra Mondiale). Dalla parola “gamela” è stato tratto il verbo “gamelàr” (che significa “lavorare duramente”). L’uso popolare ha, poi, unito i significati di “segiòn” e “gamelar” per indicare “una persona che lavora duro“. Con gli anni, il termine italianizzato “secchione” è entrato a far parte del gergo studentesco.
Secchioni si nasce o si diventa?
Nel 2016, uno studio anglo-americano ha seguito 4.000 scolari gemelli analizzando il modo in cui i bambini apprendono. Lo studio ha dimostrato che la quantità di informazioni che riescono a registrare dipende dal patrimonio genetico e può variare con la crescita. Insomma, quello che si impara facilmente a memoria a 10 anni non lo si apprende altrettanto facilmente a 12 e viceversa. Esistono, però, altri 2 fattori determinanti per l’apprendimento: l’ambiente (specie familiare) e la scuola.
La predisposizione genetica all’apprendimento, secondo i ricercatori, incide per il 50%, l’ambiente per il 12% e l’istruzione per il 38%. Questi dati sono importanti perché sottolineano quanto sia determinante che ogni studente venga seguito e stimolato secondo le proprie capacità. Quindi, più che insegnare loro mille cose, bisogna far loro capire come studiare. In questo modo tutti potranno diventare secchioni.
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