Perché si dice “gogna mediatica”?

L’espressione “gogna mediatica” è largamente diffusa e di uso comune. Perché si dice così e qual è il significato

Perché si dice
Perché si dice gogna mediatica. L’espressione “gogna mediatica” viene usata nel linguaggio comune per indicare “una situazione di pubblico disprezzo a cui viene sottoposta una persona da parte dei mezzi di informazione“.

Quindi, è quel fenomeno di accanimento da parte della stampa e dei giornalisti nei confronti di persone implicate in casi di cronaca (reati soltanto ipotizzati o non sanzionati da una sentenza di tribunale), messi alla berlina ed esposti al pubblico giudizio (senza filtri). La pubblica umiliazione di qualcuno che può (o meno) aver fatto un errore o un’azione giudicata sconveniente dalla società. Ne consegue il giudizio sommario e il linciaggio in pubblica piazza, oggi più che mai velocissimo.

I social hanno trasformato questa pratica in un’enorme processo a cui tutti possono partecipare. Ognuno dice la sua senza preoccuparsi delle conseguenze (perché i mezzi informatici forniscono un schermo protettivo). Le informazioni veicolate sui social network possono, così, distruggere la reputazione e infamare chiunque.

La condanna senza processo: avviene fuori dal perimetro delle aule giudiziarie, dai suoi princìpi e dalle sue regole, si delinea la figura del colpevole e si consegna l’accertamento delle responsabilità all’opinione pubblica. Il metodo della gogna mediatica, in molti casi, spinge la vittima, sotto il peso di una condanna senza processo, ad una sofferenza fisica e psicologica che può arrivare fino al suicidio.

Chi è riconosciuto innocente dopo aver subito un processo è vittima 2 volte: sia per la sofferenza dovuta alla vicenda processuale e sia per quella causata dal processo mediatico. Chi è colpevole subisce una doppia pena: quella inflitta dallo Stato e quella dall’opinione pubblica.

Curiosità

La parola “gogna” si riferisce ad una pratica medievale che consisteva nel porre un collare di ferro alla gola di persone che avevano infranto la legge, allo scopo di rendere pubbliche le sue colpe.

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