L’espressione “servi della gleba” è largamente diffusa e di uso comune. Perché si dice così e qual è il significato
Chi erano i “servi della gleba”. L’espressione “servi della gleba” viene usata nel linguaggio comune per indicare “i contadini che nel periodo medievale coltivavano i campi per il proprietario (tipicamente un nobile) a cui dovevano una serie di tributi“.
Il termine “gleba” deriva dal latino e significa “terra“. Nell’età del “dominato“, per frenare lo spopolamento delle campagne, furono emanate norme che vincolavano il colono alla terra (gleba), vietandogli di abbandonare il terreno che coltivava e obbligandolo a cambiare padrone ogni volta che il terreno veniva venduto.
Nel diritto romano tardo-imperiale, il “servus glebae” aveva uno status giuridico intermedio tra quello del libero cittadino e quello dello schiavo. Il Cristianesimo si oppose alla schiavitù, ma non a quello della “servitù della gleba“, che si conservò nell’Europa occidentale sino alla fine del Medioevo, e nell’Europa orientale sino al 1861.
Chi erano i servi della gleba
I “servi della gleba” erano considerati parte integrante del feudo (alla stregua di terreni e bestiame). Erano, quindi, vincolati a vita e per via ereditaria. Il signore poteva essere un nobile (ma anche un vescovo o un istituto ecclesiastico).
Erano considerati individui inferiori. Non sapevano né leggere né scrivere ed erano bisognosi di una continua sorveglianza da parte di un potente signore. Erano costretti a vivere capanne di fango, pietre e paglia, a lavorare senza sosta e a nutrirsi in modo insufficiente (non mangiavano quasi mai carne).
Avevano precisi obblighi nei confronti del loro signore:
- Dargli gran parte dei prodotti della terra;
- Pagare l’affitto;
- Prestare giornate di lavoro gratuite (le corvées);
- Risiedere nel luogo;
- Versare al signore diversi tributi (in denaro, beni o servizi).
Avevano anche alcuni diritti:
- Essere protetti da attacchi e scorrerie;
- Essere difesi nelle questioni legali che potevano sorgere con i contadini di altri signori;
- Avere la possibilità di andarsene pagando una tassa di riscatto.
“Servi della gleba” è anche una notissima canzone degli “Elio e le Storie Tese“.
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