Atena (Pallade): la Dea della sapienza, delle arti e delle strategie militari

Atena (Pallade), la Dea della sapienza, delle arti e delle strategie militari: La storia, la mitologia, la leggenda, il Regno, i riti e le celebrazioni della figlia prediletta di Zeus

Atena (Pallade): la Dea della sapienza, delle arti e delle strategie militari

Storia e mitologia di Atena (Pallade): la Dea della sapienza, delle arti e delle strategie militari

Ade (Pallade), è figlia prediletta di Zeus, è la dea greca della sapienza, delle arti e della guerra. Minerva, dea della religione romana, veniva associata dai romani ad Atena.

Viene rappresentata vestita con il peplo (l’abito nazionale delle donne della Grecia classica, consistente in un rettangolo di stoffa di lana variamente drappeggiato sulla persona e fermato con una fibula sopra le spalle) e spesso armata.

E’, poi, attorniata dai suoi simboli sacri: la civetta Athene noctua, l’elmo, la lancia, lo scudo e l’Egida (un mantello indistruttibile realizzato con la pelle della capra Amaltea, che aveva protetto e nutrito Zeus, sottratto a Crono dalla madre Rea).

L’albero sacro è l’ulivo (da lei creato come dono agli ateniesi, per divenire la loro divinità protettrice).

Dea guerriera e vergine, ha varie funzioni:
  • Difende e consiglia gli eroi;
  • Istruisce le donne industriose;
  • Orienta i giudici dei tribunali;
  • Ispira gli artigiani;
  • Protegge i fanciulli.
La nascita di Atena (Pallade): la Dea della sapienza, delle arti e delle strategie militari

Viene ritratta come la figlia prediletta di Zeus, nata (già adulta e armata) dalla testa del padre, dopo che lui ne aveva mangiato la madre Meti.

Sono varie le versioni riguardo alla sua nascita, ma la più comune racconta che Zeus si coricò con Meti (Dea della prudenza e della saggezza) e subito dopo ebbe paura delle conseguenze che ne sarebbero derivate. Infatti, una profezia diceva che i figli di Meti sarebbero stati più potenti del padre, fosse stato anche lo stesso Zeus.

Per impedire che ciò avvenisse, subito dopo aver giaciuto con lei, Zeus indusse Meti a trasformarsi in una goccia d’acqua (o a seconda della tradizione, in una mosca o in una cicala) e la inghiottì.

Era, però, troppo tardi perché la Dea aveva già concepito un bambina. Meti realizzò un elmo e una veste per la figlia che portava in grembo, e i colpi di martello sferrati mentre costruiva l’elmo provocarono a Zeus un dolore terribile. Efesto aprì la testa di Zeus con un’ascia bipenne e Atena ne balzò fuori già adulta e armata. Zeus ne uscì malconcio ma vivo.

I nomi di Atena (Pallade): la Dea della sapienza, delle arti e delle strategie militari

È possibile che il nome “Athena” sia di origine Lidia. Potrebbe trattarsi di una parola composta da “ati” (che significa “madre”) e dal nome della Dea hurrita “Hannahannah” che spesso è abbreviato in “Ana“. Fa la sua comparsa in una iscrizione in lingua micenea nelle tavolette in scrittura Lineare B.

Platone ha fornito un’etimologia del nome di Atena che rappresenta il punto di vista degli antichi Ateniesi sostenendo che derivi da “A-theo-noa” o “E-theo-noa” (che significa “la mente di Dio”, in quanto Atena era nata dalla mente di Zeus).

I nomi di Atena:
  • Glaukopis (glaucopide): viene solitamente tradotto come “con lo sguardo scintillante o dagli occhi lampeggianti”;
  • Tritogenia: il significato di questo termine non è chiaro, sembrerebbe voler dire “nata da Tritone”;
  • Pallade Atena: l’epiteto deriva da un’ambigua figura mitologica chiamata Pallade;
  • Ergane (industriosa): come patrona di artisti e artigiani, ideatrice di strumenti come il flauto e dei lavori femminili come la filatura, tessitura, ecc.;
  • Glaucopide (o occhio azzurro, scintillante);
  • Parthenos (vergine): Il nome con cui veniva adorata sull’Acropoli, con celebrazioni specifiche (le Panatenee);
  • Promachos: come condottiera di eserciti in battaglia;
  • Polias: come protettrice di Atene ma anche di altre città tra le quali Argo, Sparta, Gortyna, Lindos e Larissa;
  • Areia: per il suo ruolo di giudice al processo di Oreste, e per l’istituzione del tribunale per giudicare il comportamento degli uomini;
  • Itonia: detta così da Itono, figlio di Anfizione;
  • Atritonia: Dal verbo greco tryo, “logorare”, “distruggere”, più alfa privativo e quindi “l’instancabile”;
  • Poliade (della città);
  • Leitis (dea della bellezza);
  • Peana (guaritrice);
  • Zosteria (della cintura): quando era armata per la battaglia;
  • Anemotis (dei venti);
  • Promachorma (protettrice dell’ancoraggio);
  • Pronea (del pronao);
  • Pronoia (provvidenza);
  • Xenia (ospitale);
  • Larissea (di Larissa);
  • Oftalmitis (dell’occhio);
  • Cissea (dell’edera);
  • Mantide (di Aiace);
  • Aitia (sula);
  • Agoraia;
  • Nike (vittoria): per il suo tempio speciale sull’acropoli di Atene.
Altri ancora:
    Glaucopide (da Glaukopis, “dagli occhi lucenti”)
    Alalcomeneide
    Minerva Cecropia
    Alea
    Apaturia
    Armata
    Colocasia
    Crisia
    “Dai giusti meriti”
    Guerriera
    Itonia
    Lafria
    Madre
    Narcea
    Onga
Leggende su Atena (Pallade): la Dea della sapienza, delle arti e delle strategie militari
Gigantomachia

Quando i Giganti (i mostruosi figli di Gea) si ribellarono contro gli dei dell’Olimpo, ne scaturì una lotta furiosa cui prese parte anche Atena. La dea sconfisse vari giganti, tra cui Pallante, Encelado e Alcioneo.

Erittonio

Il dio Efesto tentò di unirsi ad Atena ma non riuscì nell’intento. Il suo seme si sparse al suolo e fecondò Gea. Dalla terra nacque Erittonio, metà umano e metà serpente. Atena decise di allevare il bambino come madre adottiva.

Poseidone

Atena era in competizione con Poseidone per diventare la divinità protettrice della città capitale dell’Attica (che ancora non aveva un nome).

Fecero un accordo: ciascuno dei due avrebbe fatto un dono ai cittadini e questi avrebbero scelto quale fosse il migliore. Poseidone piantò al suolo il suo tridente e dal foro ne scaturì una sorgente. Questa avrebbe dato nuove opportunità nel commercio e una fonte d’acqua (ma l’acqua molto buona da bere). Atena offrì il primo albero di ulivo adatto ad essere coltivato. Gli Ateniesi scelsero l’ulivo perché avrebbe procurato loro legname, olio e cibo.

Aracne

Una donna di nome Aracne si vantò di essere una tessitrice migliore di Atena, che di quest’arte era la dea. Atena andò da lei travestita da vecchia e consigliò ad Aracne di pentirsi della sua arroganza. La donna, invece, la sfidò ad una gara. Atena riassunse le sue vere sembianze e accettò la sfida.

Atena realizzò un arazzo che rappresentava gli Dèi che punivano gli uomini, mentre Aracne ne fece uno in cui si derideva Zeus e le sue numerose amanti.

Quando Atena vide che Aracne non solo aveva insultato gli Dèi ma aveva realizzato un arazzo più bello del suo, si sentì oltraggiata. Ridusse l’opera di Aracne in brandelli e la colpì in testa 3 volte.

Terrificata e umiliata, Aracne si impiccò. Atena la trasformò in un ragno, obbligandola a tessere la sua tela per l’eternità.

Eracle

Atena era la dea protettrice del fratello semidivino Eracle. Lo guidò e consigliò per tutta la vita. I due erano rispettivamente la figlia e il figlio preferiti da Zeus.

Tiresia e Cariclo

Il giovane Tiresia, mentre andava a caccia, sorprese per caso Atena fare il bagno nuda con delle ninfe. La dea lo rese cieco. Sua madre, la ninfa Cariclo, la supplicò di ritirare la maledizione. Atena non aveva il potere di farlo e decise di dotarlo del dono della profezia.

Marsia

Atena creò con dei bastoncini forati il primo aulos (una specie di doppio flauto) e provò a suonarlo. Tuttavia si arrabbiò, perché lo strumento deformava le sue gote e lo gettò via.

Il satiro Marsia, che passava di li per caso, lo raccolse. Col tempo divenne abilissimo nel suonarlo, tanto da osare sfidare il dio Apollo, dio della musica, in una gara. Marsia fu sconfitto da Apollo e per punizione fu scorticato.

Le feste in onore di Atena (Pallade): la Dea della sapienza, delle arti e delle strategie militari

Dea della città di Atene, le era dedicato il tempio detto Partenone (della vergine) sull’Acropoli della città. Di fronte ai Propilei era stata eretta una statua bronzea, i cui bagliori erano visibili dalle navi che arrivavano al Pireo. Aveva santuari sparsi in tutta la Grecia e nel mondo ellenistico.

In suo onore si svolgevano ogni anno le feste panatenee. Ogni anno, la statua di Atena riceveva una nuova veste ricamata dalle fanciulle ateniesi.

In origine, la statuetta di Atena era di legno, poi divenne in metallo (il palladio). Poiché questa era considerata simbolo dell’inespugnabilità della città, venivano attribuiti poteri magici a questo metallo.

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