Ade (Plutone): il Dio degli Inferi

Ade (Plutone), il Dio degli Inferi: La storia, la mitologia, la leggenda, il Regno, i riti e le celebrazioni del figlio di Hera e fratello di Zeus

Ade (Plutone): il Dio degli Inferi

Storia e mitologia di Ade (Plutone): il Dio degli Inferi

Ade (o Hades), è il figlio di Crono e Rea. Dio dell’Ade, delle ombre e dei morti, è conosciuto anche come Axiokersos (poiché coniuge di Persefone, soprannominata “Axiokersa”), e Katachthonios (ossia “Signore degli Inferi”).

Ade viene rappresentato come un uomo tenebroso, barbuto, freddo e serio (ma mai cattivo). Spesso è seduto su un trono ed è dotato di una patera e di uno scettro. Indossa spesso un elmo, oppure un velo che gli copre il volto e gli occhi. Vicino c’è Cerbero, il cane a 3 teste protettore degli Inferi, ma a volte si trova anche un serpente ai suoi piedi. Lo spaventoso cocchio di Ade era fatto muovere da quattro cavalli neri: Aetone, Meteo, Nonio e Abaste.

La leggenda lo vuole anche padrone delle greggi solari, al pascolo nell’isola Erizia (la cosiddetta isola rossa, dove il Sole muore quotidianamente). Il pastore era chiamato Menete.

Nella mitologia romana la sua figura corrisponde a quella di Plutone.

Sposo di Persefone, gli viene attribuita la paternità di Zagreo, Melinoe e Macaria (dea della buona morte).

La leggenda di Ade (Plutone): il Dio degli Inferi

Appena nato, Ade fu ingoiato dal padre. I suoi fratelli seguirono la stessa sorte ad eccezione di Zeus (che ideò uno stratagemma con la madre Rea, grazie al quale il padre rigurgitò i figli).

In occasione della Titanomachia, i Ciclopi gli fabbricarono la kunée (o elmo dell’oscurità), un elmo magico in pelle d’animale che gli permetteva di diventare invisibile. Grazie all’elmo poté introdursi nella dimora di Crono per rubandogli le armi e, mentre Poseidone minacciava il padre col tridente, Zeus lo colpì con la folgore.

In seguito, quando l’universo fu diviso con Zeus e Poseidone, a lui toccò la sovranità del mondo sotterraneo e degli Inferi, e ai 2 fratelli il regno del cielo e del mare.

Il Regno di Ade (Plutone): il Dio degli Inferi

Il regno dell’Ade corrisponde genericamente al mondo degli Inferi. Nella lingua greca antica era usato per intendere la casa del dio dell’oltretomba.

Nella mitologia latina, Plutone è stato prima definito come il Signore degli Inferi e successivamente Signore dell’Ade.

Gli inferi (detti anche Ade), erano i luoghi dove risiedevano le anime dei morti (situati a volte sotto la terra, a volte al di là del fiume Oceano, all’estremo occidente, in una regione dove non giungevano i raggi del sole).

Non ha abbondonato mai il mondo dell’Aldilà ad eccezione del rapimento di Persefone e per ricevere alcune cure dopo essere stato ferito da una freccia di Eracle.

I Romani ponevano l’entrata agli inferi nei pozzi del lago di Averno o nelle grotte di Cuma. Un posto frequentato non solo dalle anime dei defunti, ma anche da mortali (purché eroi, artisti, sibille o streghe) che potevano avvicinarsi e parlare con le ombre dei morti, per conoscere il futuro.

Gli amori di Ade (Plutone): il Dio degli Inferi<
Ade e Persefone

Ade, innamorato di Persefone, la rapì mentre stava raccogliendo un Asfodelo (il fiore simbolo degli Inferi) ai piedi del monte Etna.

Sua madre, Demetra (dea del grano, dell’agricoltura, e del ciclo delle stagioni), la cercò per 9 giorni arrivando fino alle regioni più remote: il decimo giorno, con l’aiuto di Ecate ed Helios, seppe che il rapitore era Ade. Adirata, abbandonò l’Olimpo e scatenò una tremenda carestia in tutta la Terra.

Zeus tentò di riconciliare Ade e Demetra, per evitare la fine del genere umano. Inviò il messaggero Ermes al fratello Ade, ordinandogli di restituire Persefone, a patto che ella non si fosse cibata del cibo dei Morti. Ade non si oppose all’ordine ma, poiché Persefone era digiuna, la invitò a mangiare prima di tornare dalla madre: le offrì in dono un melograno, frutto proveniente dagli Inferi. Uno dei giardinieri di Ade, Ascalafo, la vide mangiare pochi grani del melograno e in questo modo si compì il tranello di Ade, affinché Persefone restasse con lui negli Inferi.

Si scatenò nuovamente l’ira di Demetra e Zeus propose un nuovo accordo: dato che Persefone non aveva mangiato un frutto intero, sarebbe rimasta nell’oltretomba per un numero di mesi equivalente al numero di semi mangiati, potendo trascorrere con la madre il resto dell’anno. Avrebbe, quindi, trascorso 6 mesi con il marito negli Inferi, e 6 mesi con la madre sulla Terra. La proposta fu accettata da entrambi, e da quel momento si associano la primavera e l’estate ai mesi che Persefone trascorre in terra dando gioia alla madre, e l’autunno e l’inverno ai mesi durante i quali la madre si strugge per la figlia.

Ade e Menta

Ade tentò di approfittarsi della ninfa Menta. Persefone, gelosa del marito, si infuriò quando Menta proferì contro di lei parole allusive alle proprie arti erotiche molto sviluppate. Persefone la fece a pezzi. Ade consentì di trasformarsi in erba profumata (la menta) ma Demetra la condannò alla sterilità, impedendole di produrre frutti.

Ade e Leuce

La ninfa Leuce, figlia di Oceano, fu rapita da Ade e successivamente trasformata da Persefone in pioppo bianco presso la fontana della Memoria.

I nomi di Ade
  • Ploutôn: colui che arricchisce
  • Eubouleus: buon consigliere
  • Aïdoneus: invisibile
  • Klymenos: rieletto
  • Polydegmon: che riceve molto
  • Pylartes: dalle porte sbarrate (ai vivi)
  • Stygeros: che governa lo Stige
  • Ploutôn: che dona ricchezza, soprattutto agricola, da cui l’attributo della cornucopia
  • Orcus: nome utilizzato dai Romani la cui origine è incerta
Le feste in onore di Ade (Plutone): il Dio degli Inferi

Nelle ore notturne venivano sacrificate pecore o tori neri. Coloro che offrivano il sacrificio voltavano il viso perché guardare negli occhi Ade senza permesso avrebbe portato immediatamente alla morte.

Il suo culto non era, però, molto sviluppato ed esistono poche statue con sue raffigurazioni. Il principale tempio di Ade (in comune con Persefone) si trova nell’Epiro (la casa di Ade) dove aveva sede il Nekromanteion (l’oracolo dei morti). Un altro tempio (sempre in comune con Persefone) si trova a Ierapoli (in Turchia), dove i sacrifici venivano effettuati in corrispondenza della “porta dell’inferno“.

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