Il 94% dei comuni italiani è a rischio dissesto idrogeologico

Secondo il nuovo rapporto Ispra, oltre 8 milioni di persone abitano in aeree ad alta pericolosità (tra frane, erosione delle coste, inondazioni e alluvioni)

Il 94% dei comuni italiani è a rischio dissesto idrogeologico
Il 94% dei comuni italiani è a rischio dissesto idrogeologico. Secondo quanto emerge dal rapporto Ispra 2021 (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), presentato dal presidente Stefano Laporta e dal direttore generale Alessandro Bratti, il 94% dei Comuni italiani è esposto a frane, inondazioni, alluvioni ed è soggetto ad erosione costiera.

I dati

Sono oltre 8 milioni le persone che abitano in aree ad alta pericolosità. Di questo 13%, 1,3 milioni di persone vivono in zone a rischio frane.

Negli ultimi 4 anni, l’incremento della superficie nazionale potenzialmente soggetta a frane e alluvioni sono state rispettivamente del 4% e del 19%. L’origine di questa fragilità sono sia l’espansione delle aree urbanizzate (spesso in assenza di una corretta pianificazione territoriale), sia l’abbandono delle aree rurali montane e collinari (che ha determinato un mancato presidio e manutenzione del territorio).

Cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici stanno creando un aumento della frequenza delle piogge in alcuni periodi dell’anno e come conseguenza “uno sviluppo della frequenza delle frane superficiali, delle colate detritiche e delle piene rapide e improvvise, dette flash floods“. Più di 540 mila famiglie (pari a 1,3 milioni di abitanti) vivono in zone a rischio, mentre circa 3 milioni di famiglie e quasi 7 milioni di abitanti risiedono in aree sensibili agli alluvioni. Le regioni maggiormente interessate da questi eventi sono Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Veneto, Lombardia e Liguria.

Edifici, industrie e beni architettonici

Su un totale di oltre 14 milioni di edifici, 565 mila (il 3,9%) si trovano in aree a pericolosità elevata per via delle frane, mentre poco più di 1,5 milioni (il 10,7%) ricadono in zone con uno scenario medio di inondazione. Quanto alle industrie, invece, 84 mila strutture e 220 mila addetti sono esposte a possibili frane, e quelle che convivono con la minaccia di inondazioni sono 640 mila (13,4%). Infine, degli oltre 213 mila beni architettonici, monumentali e archeologici, quelli potenzialmente soggetti a fenomeni franosi sono oltre 12 mila nelle aree a pericolosità elevata. I beni a rischio alluvioni sono 34 mila nello scenario a pericolosità media, e circa 50 mila in quello a scarsa probabilità di accadimento.

Erosione

Nel periodo 2007-2019 risulta in avanzamento quasi il 20% dei litorali nazionali e il 17,9% in arretramento. A livello regionale, però, il quadro è più eterogeneo: la costa in erosione è superiore a quella in avanzamento in Sardegna, Basilicata, Puglia, Lazio e Campania. Le regioni con i valori più elevati di costa in erosione sono Calabria (161 km), Sicilia (139 km), Sardegna (116 km) e Puglia (95 km).

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