Cos’è la no-fly zone?

La “no fly zone” (o zona d’interdizione al volo) è un territorio nel quale viene impedito il sorvolo da parte di velivoli o droni

Cos'è la no-fly zone?
Cos’è la no-fly zone? La “no fly zone” (o zona d’interdizione al volo) è uno spazio aereo sottoposto al controllo militare e interdetto a tutti i velivoli non autorizzati. Quindi, dichiarare l’esistenza di questa zona di interdizione al volo, significa imporre una chiusura dei cieli agli aerei che non siano quelli alleati. Di conseguenza, questo implica l’uso delle forze militari contro qualsiasi velivolo non autorizzato.

A cosa serve la no-fly zone?

Le no-fly zone sono utilizzate, di norma, per proteggere aree sensibili (come residenze reali, edifici governativi, luoghi pubblichi o religiosi, eventi sportivi). Quando, invece, sono applicate con fini militari (vietando ad aerei di entrare in un’area specifica per impedire attacchi o sorveglianza), equivalgono a un atto di guerra. Questo tipo di no fly zone, infatti, permettono di entrare in un conflitto senza impegnare le truppe a terra, e con un numero limitato di aerei e infrastrutture. Per imporre queste restrizioni, però, è necessario l’uso della forza, compresa la distruzione delle difese anti aeree e dei jet nemici.

I rischi della No fly zone nel conflitto in Ucraina

La Nato può attivarsi sul piano militare solo quando uno dei suoi 30 Paesi firmatari viene minacciato o attaccato. Istituire una no fly zone sull’Ucraina comporterebbe in automatico la possibilità di abbattere gli aerei militari russi, il che costituirebbe una vera e proprio dichiarazione di guerra. Il rischio sarebbe quello d’innescare uno scontro diretto con Mosca, con conseguenze devastanti, arrivando a un conflitto globale. Sarebbe la Terza Guerra Mondiale.

Le principali “no-fly zone” dichiarate nel corso degli ultimi anni
Iraq (1992-2003)

Fu dichiarata sui cieli iracheni per proteggere la popolazione sciita sotto attacco. Lo scopo era quello di impedire i bombardamenti del regime contro i Curdi. La no-fly zone in Iraq è decaduta nel 2003 con l’occupazione americana.

Bosnia ed Erzegovina (1993-1995)

Le risoluzioni 781 e la 816 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU vietarono i sorvoli militari non autorizzati sulla Bosnia ed Erzegovina. La no-fly zone fu annullata dopo l’Accordo di Dayton del 1995.

Libia (2011)

La risoluzione 1973 fu voluta a un mese dall’inizio dalle sommosse popolari represse dal regime di Gheddafi, e votata al Consiglio di sicurezza dell’ONU. La no fly zone si concluse con la fine della missione NATO in Libia a fine 2011.

Londra (2012)

Durante le Olimpiadi fu dichiarata una no fly zone sulla città per evitare attacchi terroristici.

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