Dove si vendono in Italia più sigarette di contrabbando?

La vendita illegale di sigarette costa allo Stato italiano circa 800 milioni di euro all’anno. Le città con maggiore incidenza di prodotti di contrabbando sono Trieste e Udine

Dove si vendono in Italia più sigarette di contrabbando?
Dove si vendono in Italia più sigarette di contrabbando? Quando il contrabbando di sigarette era un fenomeno di “strada“, i contrabbandieri smerciavano tabacco illegale agli angoli dei marciapiedi, un modo per fare qualche soldo mentre l’economia era in crisi. Era lo spaccio più semplice e in voga negli anni ’70 e ’80. In molti acquistavo sigarette dai contrabbandieri per risparmiare qualche spicciolo. Il fenomeno, però, è tutt’altro che scomparso.

Infatti, secondo uno studio condotto dalla Guardia di Finanza insieme all’Università di Trento, l’Italia continua a perdere circa 800 milioni di entrate l’anno a causa della vendita illegale di sigarette.

Quali sono le zone con più incidenza del contrabbando e i canali di spaccio?

Trieste (25,3%) e Udine (22,2%) si attestano rispetivamente al primo e al secondo posto della classifica dei comuni con la maggiore incidenza di prodotti di contrabbando. La ragione è probabilmente la loro vicinanza con la Slovenia, da cui si sono registrati nel 2020 i principali flussi verso il nostro Paese.

Nel 2019 la Guardia di Finanza ha realizzato 2.863 operazioni nel contrasto al fenomeno del contrabbando

I tabacchi sequestrati sono per la maggior parte illicit whites (68,7%), ossia sigarette a basso costo prodotte nei Paesi di origine (Cina, Emirati Arabi Uniti, Russia, Bielorussia e Ucraina) spesso con pacchetti molto simili alle marche più conosciute e acquistate in Europa, ma non ammesse alla vendita all’interno dell’Unione europea perché considerate non rispondenti agli standard di sicurezza unionali e più dannose per la salute.

C’è stata un’evoluzione nel contrabbando di sigarette

Dal 2018 il consumo di sigarette tradizionali nel mercato legale è in calo (-8,4%). Invece, quello di prodotti del tabacco riscaldato e dei liquidi da inalazione per le sigarette elettroniche è cresciuto fortemente (rispettivamente del +250,2% e del +200%).

Circa 4 utilizzatori di sigarette elettroniche su 10 acquistano i liquidi da inalazione per sigarette elettroniche da uno o più canali non autorizzati: siti Internet stranieri o che spediscono in Italia i propri prodotti da Paesi stranieri (28%), bancarelle dei mercati (12% dei consumatori) e venditori ambulanti (8%).

Perché si compra di contrabbando?

Le motivazioni dell’acquisto risiedono nel risparmio (53%), nella possibilità di comprare prodotti in grande quantità (28%) e di acquistare liquidi con additivi non disponibili nei rivenditori leciti (27%).

Potrebbero interessarti anche questi articoli:

L'informazione è di parte! Ci sono giornali progressisti e giornali conservatori. La stessa notizia ti viene raccontata in modo diverso. Se cerchi un sito che ti spieghi le cose con semplicità, e soprattutto con imparzialità, allora questo è il posto giusto per te. Cerchiamo notizie e fatti social del momento e li rimettiamo in circolo, senza giri di parole e senza influenzarti con le nostre opinioni.

FONTEUFFICIALE.it riassume le notizie pubblicate dalle agenzie di stampa e da altri media autorevoli (come Ansa, Agi, AdnKronos, Corriere della Sera, ecc..), quindi non è direttamente responsabile di inesattezze. Se, però, ritieni che un nostro articolo debba essere modificato o eliminato puoi farne richiesta [ scrivendo qui ].

Per ricevere i nostri aggiornamenti e restare informato ti invitiamo a seguirci sul nostro profilo ufficiale di Google News.