Ucciso Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas

Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas, è stato ucciso in un attacco aereo israeliano a Teheran, in Iran. Era in Iran per partecipare alla cerimonia d’insediamento del presidente Massoud Pezeshkian

Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas, è stato ucciso in un attacco aereo israeliano a Teheran, in Iran. Israele non ha ancora confermato l’attacco. Haniyeh, 62 anni, viveva fuori dalla Striscia di Gaza dal 2017, anno in cui fu nominato capo politico del gruppo. Risiedeva principalmente in Qatar, da dove coordinava le attività politiche e diplomatiche di Hamas. Al momento della sua morte, era in Iran per partecipare alla cerimonia d’insediamento del presidente Massoud Pezeshkian.

Haniyeh era anche il principale negoziatore palestinese nelle trattative per un cessate il fuoco tra Egitto e Qatar. Sebbene fosse un leader politico e non militare, era coinvolto personalmente nei negoziati. La sua posizione formale era quella di capo del Politburo di Hamas, il consiglio di 15 membri che prende le decisioni politiche del gruppo e che ha sede in Qatar. Tuttavia, la sua lontananza dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania limitava la sua influenza diretta.

Nonostante la sua retorica dura, Haniyeh era considerato dai leader di diversi paesi un interlocutore relativamente più pragmatico e moderato rispetto ai leader dell’ala armata di Hamas. Nato nel 1962 nel campo profughi di Shati, Haniyeh si unì ad Hamas nel 1987 durante la prima Intifada. Divenne segretario personale del fondatore Ahmed Yassin, e dopo la morte di quest’ultimo in un attacco israeliano nel 2004, Haniyeh divenne capo di Hamas nella Striscia di Gaza.

Nel 2006, dopo la vittoria elettorale di Hamas, divenne primo ministro della Palestina, ma il governo crollò presto e seguì una lotta violenta tra Hamas e Fatah nella Striscia di Gaza. Haniyeh rimase capo di Hamas a Gaza fino al 2017, quando assunse il ruolo di capo del Politburo. Durante questi anni, ha avuto un ruolo cruciale nel rafforzamento di Hamas, specialmente attraverso l’alleanza con l’Iran.

Il 10 aprile scorso, tre dei suoi 13 figli furono uccisi in un attacco israeliano nella Striscia di Gaza. Israele dichiarò che i tre erano combattenti di Hamas, accusa che Haniyeh negò. Alla domanda sull’impatto della loro uccisione sui negoziati, rispose che “gli interessi del popolo palestinese hanno la precedenza su tutto”.

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