Secondo Pierguido Iezzi, esperto di cybersicurezza e Strategic Business Director di Tinexta Cyber, l’arresto di Pavel Durov, fondatore di Telegram, avvenuto in Francia, ha implicazioni importanti sui conflitti geopolitici attuali
“Telegram è il Sacro Graal dell’Intelligence”. Pierguido Iezzi, esperto di cybersicurezza e Strategic Business Director di Tinexta Cyber, ha commentato l’arresto di Pavel Durov, fondatore di Telegram, avvenuto in Francia. Secondo Iezzi, questo arresto ha implicazioni importanti per la sicurezza internazionale. Se le autorità francesi riuscissero ad accedere ai dati di Telegram, potrebbero ottenere una grande quantità di informazioni strategiche. Queste informazioni non riguardano solo crimine organizzato, cybercrime, riciclaggio di denaro e pedopornografia, ma anche comunicazioni riservate legate al terrorismo, ai conflitti geopolitici attuali, come quello tra Russia e Ucraina, e a questioni economiche e militari sensibili. Iezzi ha definito Telegram “il Sacro Graal dell’intelligence“, sottolineando l’importanza dei dati che potrebbero essere estratti dalla piattaforma.
L’arresto di Durov potrebbe mettere in discussione la neutralità di Telegram, trasformandola in uno strumento strategico per chi controlla i dati. Le conseguenze per la privacy e la sicurezza delle comunicazioni sono enormi, e potrebbero influenzare anche le relazioni internazionali, portando a potenziali conflitti diplomatici. Iezzi ha avvertito che l’accesso ai dati da parte delle autorità francesi potrebbe modificare gli equilibri di potere tra le nazioni e mettere alla prova la cooperazione tra i Paesi dell’Unione Europea e i loro alleati. Ha concluso dicendo che il controllo di informazioni così delicate potrebbe innescare nuove tensioni e sfide geopolitiche, suggerendo che potremmo essere all’inizio di un’era in cui la gestione delle informazioni digitali diventa cruciale per la sicurezza e la stabilità globali. In questo contesto, Telegram rappresenta un caso emblematico di questa trasformazione.
Russia: “Cancellate tutto”
Telegram, grazie alle sue conversazioni criptate, è diventato un mezzo di comunicazione fondamentale in Russia, utilizzato anche a livello militare.
Secondo il canale Baza, Telegram è un canale vitale per comunicazioni di ogni tipo, e questo è stato sottolineato anche nei talk show russi che trattano della guerra tra Russia e Ucraina. Vladimir Solovyov, un noto presentatore di Russia 1, ha lanciato un allerta, affermando che tutto il sistema militare russo si basa su Telegram, utilizzato anche dai membri del governo. Recentemente, il blogger militare Kirill Fyodorov ha confermato l’importanza della piattaforma per le operazioni militari, affermando che Telegram è stato utilizzato per coordinare attacchi e obiettivi.
C’è un timore non dichiarato che Durov possa rivelare informazioni importanti agli inquirenti francesi, il che potrebbe compromettere la sicurezza di molte comunicazioni in Russia. Per questo motivo, secondo Baza, è stato dato ordine ai funzionari russi di cancellare le conversazioni su Telegram. Questa disposizione sarebbe stata inviata anche a membri del ministero della Difesa e a uomini d’affari di alto profilo. Chi non ha ancora ricevuto l’ordine formale si aspetta indicazioni chiare nelle prossime ore.
L’arresto di Durov ha sollevato interrogativi sulla responsabilità dei fondatori delle piattaforme di social media riguardo ai contenuti illeciti che possono circolare sulle loro applicazioni. Telegram è stato utilizzato sia da attivisti che da criminali, il che ha complicato la sua reputazione. Durov ha sempre sostenuto di voler mantenere la piattaforma neutrale, senza moderare i contenuti, il che lo ha reso un bersaglio per le autorità che cercano di combattere attività illegali.
Il caso di Durov ha attirato l’attenzione internazionale, e la Russia ha già avviato contatti con l’ambasciata in Francia per seguire la situazione. L’arresto di un fondatore di una grande piattaforma di messaggistica come Telegram rappresenta un evento senza precedenti e potrebbe avere conseguenze significative sia per la libertà di espressione che per la sicurezza delle comunicazioni a livello globale.
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